11 maggio 2013

Molentargius un anno dopo. Osservazioni e scoperte (grazie a Monumenti Aperti)

Un anno fa visitai il Parco di Molentargius durante la manifestazione Cagliari Monumenti Aperti. Raccontai le mie osservazioni nel post del 6 Maggio 2012: Due incisioni del 1943 nel Caposaldo VII: opera di un soldato di Trieste di servizio a Cagliari?

Oggi ho rivisto quei luoghi e ho notato che alcune cose sono migliorate e altre sono peggiorate. Iniziamo dal fortino "cammuffato": da lontano sembrava uguale all'anno scorso. Da visto da vicino presenta invece una notevole differenza: la verandina (nella quale fotografai l'incisione "Trieste 1943") non esiste più.
Ho chiesto in giro e mi hanno detto che la struttura di cemento (sulla quale un anno fa mi arrampicai e non mi sembrò affatto pericolante) è stata abbattuta dalla stupidità. Pare si sia trattato di un atto vandalico.
Stessa sorte per alcuni pannelli botanici dedicati alle piante della zona: distrutti da presumibile attacco di idiozia fulminante.
Per fortuna ho visto altri pannelli, sempre realizzati dagli scout (i Pinguini del Cagliari 3), sistemati per bene allo scopo di illustrare le caratteristiche del Lentischio, dello Spazzaforno (Thymelea hirsuta) e altre essenze della zona.
Bisogna riconoscere che Cagliari Monumenti Aperti è una manifestazione dai molteplici effetti positivi.

P.S. Una sorpresa. Mentre fotografato il fortino ho notato una figura umana sullo sfondo. Ho guardato bene: è una statua di pietra collocata oltre il canale. Ho chiesto e mi hanno detto che rappresenta Salvo D'Acquisto. E poi non ditemi che fare foto impedisce di osservare con attenzione! Anzi, mi rendo conto che in tutto questo un ruolo determinante lo gioca Instagram, con quella nuova forma di felicità che consiste nel condividere le proprie visioni del mondo.

Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 11 Maggio 2013

10 maggio 2013

Dalle microalghe un aiuto contro il tumore della cervice uterina. Studio ENEA-IRE pubblicato su Plos ONE.

Chloroplast transformation of C. reinhardtii with recombinant E7 genes
Dalle microalghe un aiuto contro il tumore della cervice uterina: è quanto emerge da una ricerca pubblicata su Plos ONE: A Chlamydomonas-Derived Human Papillomavirus 16 E7 Vaccine Induces Specific Tumor Protection.
Il gruppo di lavoro era coordinato da Giovanni Giuliano e Rosella Franconi (ENEA) e da Aldo Venturi (Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, IRE).
Il cancro del collo dell’utero è dovuto all’infezione da ceppi oncogenici (cioè che causano tumore) del virus del papilloma umano (HPV). I vaccini attualmente disponibili sono preventivi, ovvero impediscono l’infezione da parte di HPV, ma non proteggono i soggetti già infettati dal successivo sviluppo del tumore. Inoltre, il loro costo elevato ne impedisce la diffusione in aree del mondo a basso reddito, dove i rischi di infezione sono maggiori. HPV induce la formazione di tumori inserendosi all’interno delle cellule epiteliali dell’utero e producendo una serie di proteine che ne causano la proliferazione incontrollata. Queste proteine, che sono espresse dalle cellule tumorali, sono dei possibili obiettivi per la formulazione di vaccini terapeutici, che proteggano soggetti già infettati dal successivo sviluppo del tumore.
I gruppi ENEA e IRE hanno introdotto nella microalga Chlamydomonas reinhardtii il gene per una di queste proteine, la proteina E7. Il gene è stato modificato in modo da abolire le proprietà oncogeniche della proteina, ma non la sua capacità di indurre una risposta immunitaria. La proteina prodotta in Chlamydomonas è stata purificata ed iniettata in topi, inducendo una risposta immune e proteggendoli dalla successiva iniezione di cellule tumorali. Il 60% dei topi vaccinati con la proteina E7 prodotta da Chlamydomonas non ha sviluppato tumori 13 settimane dopo l’iniezione di cellule tumorali, contro lo 0% dei topi non vaccinati. Il risultato ottenuto dai gruppi ENEA ed IRE apre la strada per applicazioni delle microalghe nel settore della produzione di vaccini terapeutici. Le microalghe sono uno dei gruppi più antichi di esseri viventi. Crescono in terreni di coltura dalla composizione relativamente semplice, a spese della CO2 atmosferica e dell’energia solare ed hanno una produttività molto superiore a quella delle piante terrestri. Le microalghe sono inoltre prive di patogeni umani conosciuti e possono essere cresciute in condizioni sterili, un fatto essenziale per la produzione di biofarmaci.
Fonte: Ufficio Stampa ENEA

09 maggio 2013

Ma di che colore erano le statue greche?

Le statue greche erano bianche o colorate? Erano come siamo abituati a vederle oggi oppure il marmo in origine era colorato?
Ricostruzione del fregio del Tesoro di Sifno (Delfi).
Basandosi sulle testimonianze letterarie, e su rare tracce ancora visibili, gli archeologi Urlike Koch-Brinkmann e Vinzenz Brinkmann
hanno ricostruito i colori originali e nel 2003 hanno dato vita, insieme a Raimund Wünsche (direttore della Glyptothec di Monaco di Baviera) alla straordinaria mostra "Dei Colorati" ("Bunte Götter").
I risultati sono visibili in queste foto e nei video che riporto sotto.
Le immagini sono fortemente suggestive, ma non tutti gli studiosi concordano nel ritenere valida questa interpretazione. Servirebbe un ritrovamento in condizioni di eccezionale conservazione per consentirci di capire con certezza.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 9 Maggio 2013
 

True Colors

Colora la fanciulla dal peplo

Gods in Color: Painted Sculpture of Classical Antiquity

Colourful Gods. The Vibrant Colours of Ancient Sculpture
Il sarcofago di Alessandro









08 maggio 2013

Open Source Ecology a Pordenone il 22 Maggio

Open Source Ecology Italia a Pordenone (Biblioteca Civica, sala Degan) sabato 22 Maggio alle 15:00 incontro a cura di Jacopo Amistani.
Open Source Ecology è una rete internazionale di agricoltori, tecnologi, appassionati, accomunati dalla desiderio di unire open source e alle nuove tecnologie ecologiche. Lo scopo? Costruire strumenti e attrezzature non soggette ai vincoli della mercato convenzionale.

Rifiuti di plastica: dannazione per mari e oceani.

07 maggio 2013

Cavalli in città e irripetibili coincidenze.

Il primo Maggio, di ritorno dalla Sagra di Sant'Efisio, alcuni cavalli percorrevano tranquillamente la via Cadello. Poco traffico, giornata di festa, nessuno stress. Poi, d'improvviso, la palla che sbuca dal muro di cinta, il rimbalzo sull'asfalto proprio davanti ai cavalli, uno dopo l'altro, e i fantini a terra. Tutto in pochissimi secondi.
Ho descritto l'insolito fatto su (Cagliari Globalist, 1/5/2013) e più ci penso, più mi sembra una circostanza assurda e proprio irripetibile.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 7 Maggio 2013

Energia intelligente, è l'unica ricetta

«Mi preoccupano i rischi legati al nucleare ma credo sia meglio produrre l'energia in casa invece che acquistarla dall'estero». Non è una dichiarazione raccolta dal cronista ma una delle provocazioni contenute nel “Discussion Game” animato dal divulgatore Gianluca Carta, ieri pomeriggio al “Sette Vizi”, Mem di Cagliari. È iniziato così il secondo “Caffè scientifico” organizzato da Sardegna Ricerche per il ciclo “Dialoghi di Scienza”, un incontro informale per confrontarsi su un argomento di enorme attualità come l'energia. Il gioco ha facilitato la discussione e dopo un'ora di “Discussion Game” la conversazione si è svolta tra Alfonso Damiano (Professore associato al Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università di Cagliari e responsabile scientifico del Laboratorio fotovoltaico di Sardegna Ricerche) e Maurizio Melis (conduttore della trasmissione di Radio 24 “Smart City, la città intelligente”, autore dei libri “Mr. Kilowatt, alla ricerca dell'energia perduta”, “Landi Renzo e la mobilità sostenibile. Storia di un imprenditore reggiano e delle sue innovazioni nella terra dei motori”).
Proprio Melis, rispondendo a una domanda del pubblico, ha affermato: «Si era creata l'illusione che dalle rinnovabili si sarebbe potuta ottenere energia senza alcun impatto sull'ambiente e invece non c'è niente a impatto zero, ma bisogna anche accettare e non dire sempre di no».
Damiano, che cosa s'intende per energia intelligente?
«Sino a ieri la produzione, il consumo e la gestione dell'energia avevano il compito di soddisfare le richieste, considerando le risorse illimitate e gli impatti sull'abiente marginali. Tutto ciò non è più sostenibile dal punto di vista ambientale e lo sarà ancora meno dal punto di vista economico nel prossimo futuro. Dal punto di vista economico si trascura del tutto l'evoluzione del costo dell'energia associata all'aumento della domanda. Energia intelligente significa innanzitutto consumare meno, grazie a sistemi più efficienti, in grado di usare l'energia meglio e solo quando serve. E significa produzione di energia elettrica e termica ottenuta da fonti rinnovabili e dimensionata per il consumo. Ma significa anche nuovi sistemi di gestione delle reti di distribuzione che permettano finalmente di utilizzare l'energia dove viene prodotta in una visione di reti che sapranno ottimizzare la qualità della fornitura, l'efficienza di funzionamento del sistema e l'utilizzo delle risorse locali».
Il futuro per l'energia nell'Isola?
«Speriamo intelligente. E dedicato maggiormente allo sviluppo di nuove infrastrutture e tecnologie per utilizzare meno energia e meglio. Le tematiche connesse alla trasformazione del sistema di gestione della produzione del consumo e delle reti possono rappresentare un volano per lo sviluppo di nuova imprenditorialità e occupazione».
E l'impatto sul territorio?
«Limitare l'impatto passa per una minore e migliore produzione di energia associata a un minor consumo a parità di servizi, beni e qualità della vita. Indispensabile per questo l'integrazione fra i tre sistemi energetici: elettrico, trasporti, termico. Serve anche una cultura energetica di base che faccia evolvere la percezione dell'energia da bene di consumo a risorsa preziosa da utilizzare e non consumare».
Andrea Mameli Articolo pubblicato nella pagina della Cultura del quotidiano L'Unione Sarda il 3 Maggio 2013.

La fisica delle particelle spiegata ai bambini: 5 video del CERN.

Nel primo video, realizzato dal CERN per TEDx, il fisico Tom Whyntie mostra come i particellari e i cosmologi rispondono a domande sull'origine e l'espansione dell'universo nei suoi primi istanti.
Il video s'intitola "The beginning of the universe, for beginners" ed è stato realizzato da Hornet Inc. (regia: Dan Abdo e Jason Patterson, animazioni: Mike Luzzi e Joey Mccormick, musiche: Connie Chan).

Il secondo video ("Exploration on the Big Data frontier") è sceneggiato da Tim Smith intorno alla tematica, sempre cara al CERN del trattamento di grosse quantità di dati.
Il video è animato da TED-Ed (regia: Biljana Labovic, animazioni: Lisa LaBracio e Celeste Lai, musiche: Corey Allen Jackson, sound designer: Jeniffer Lewis).

Con il terzo video "Dark matter: The matter we can't see" si entra nel vivo dell'astrofisica e della cosmologia: la materia visibile comprende appena il 4% dell'universo.
Lo scienziato James Gillies ci spiega che fine fa il restante 96% in termini di energia oscura e materia oscura. Regia: Jeremiah Dickey, animazioni: Godfrey Hibbert.
Il quarto video (testi: Rolf Landua, disegni: Franz Palomares) contiene uno degli interrogativi più frequenti: che fine ha fatto l'antimateria?
"What happened to antimatter?".
Nell'universo ci dovrebbero essere quntità uguali di materia e di antimateria ma gli scienziati non sono ancora riusciti a individuare l'antimateria nell'universo visibile. Dove sono le particelle perdute?

"The basics of boson" (testi: Dave
Barney e Steven Goldfarb,
animazione di Jeanette Nørgaard).
Nel 2012 scienziati scoprirono una prova delle tracce di vita aliena e una prova dell'esistenza del Bosone di Higgs. 

06 maggio 2013

Jorge Iniguez: Masterclass in Materiali Ferroelettrici, Magnetoelettrici e Multiferroici

Jorge Iniguez, direttore dell'istituto di scienza dei materiali (ICMAB) terrà due lezioni (Masterclass) in Materiali Ferroelettrici, Magnetoelettrici e Multiferroici al Dipartimento di Fisica dell'Università di Cagliari, in qualità di Visiting Professor.

La prima lezione, in programma il 9 Maggio (Aula A, ore 16:00), avrà per titolo: "Ferroelectrics and related functional oxides: from basic concepts to predictive models for complex materials". Abstract. Ferroelectrics and related functional oxides: from basic concepts to predictive models for complex materials I will introduce the physics of ferroelectrics and related materials (dielectrics, piezoelectrics) that present non trivial lattice dynamical properties. I will focus on ferroelectric perovskite oxides, and discuss the simplest physical models that allow us to simulate their polar transition in an atomistic and realistic way. Then, I will review the most important effects (associated e.g. with chemical disor der and nano structuring) that can lead to spectacular enhancements of the key properties of these materials. I will be mainly interested in the study of ferroelectrics from first principles at the relevant conditions of temperature, pressure, etc.; hence, this lecture will also feature ideas for achieving large scale atomistic simulations with quantum mechanical accuracy and predictive power, many of which are of general applicability.

La seconda lezione sarà il 16 Maggio (sempre Aula A alle 16:00) e si intitolerà: "Magnetoelectric multiferroics: from the fundamental mechanisms to materials design".
Abstract: I will introduce magnetoelectric and magnetoelectric multiferroic compounds, focusing on the physical mechanisms that allow us to control their magnetic properties by means of applied electric fields. Then, I will describe the theory and methods needed to run predictive first principles calculations of magnetoelectric effects, and illustrate them with representative examples of application. Finally, to put the ideas in action, I will discuss the problem of designing materials that present a robust magnetoelectric response at room temperature, and briefly present several alternatives from my own work.

Per informazioni: Giorgia Maria Lopez lopez@dsf.unica.it
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it