18 maggio 2013

Società cerca sviluppatore: Frontend Developer, Frameworks Javascript

La società Meridies di Cagliari cerca uno sviluppatore (da assumere a tempo determinato o freelance).

Competenze richieste:

Frontend Developer
- HTML5
- CSS3
- Javascript

Frameworks Javascript
- JQuery
- Backbone js
- Underscore js
- Google Maps Api
- Tecniche di responsive web design
- Twitter Bootstrap
- Conoscenza basilare di Photoshop
- Conoscenza basilare di PHP
- Conoscenza sviluppo Ajax/Json
  
Additional Skills
 - Leaflet (API for open source maps)

Inviare cv a: jobs@meridies.it

Il progetto D.NAMICA e la sfida della medicina personalizzata



Un progetto (cofinanziato dal POR FESR 2007-2013 Obiettivo Competitività regionale e Occupazione del Friuli Venezia Giulia) nato per migliorare la cooperazione tra organismi di ricerca, centri per il trasferimento tecnologico e imprese. Il progetto D.NAMICA cura l'analisi dei parametri genetico-molecolari dei pazienti gestendo i dati per mezzo di una piattaforma informatica appositamente creata e sviluppa pannelli diagnostici in grado di rilevare polimorfismi genetici per le patologie oggetto dello studio.

Ho intervistato Lorenzo Giollo, respondabile del progetto, per capire di cosa si tratta e che progetti potrà avere.

Come nasce il progetto D.NAMICA?
«L’obiettivo che avevamo in mente è la realizzazione della medicina personalizzata. Credo sia noto che soggetti diversi con una medesima patologia, rispondono in maniera differente alle terapie. L’idea è quella di combinare informazioni molto importanti e di farle confluire in una nuova cartella clinica e molecolare più estesa, più capiente: un sistema intelligente che possa raccogliere sia i classici dati clinici di un paziente, sia le informazioni genetiche. Questo tipo di informazioni sono importanti per capire non solo l’insorgenza e lo sviluppo di una malattia ma anche le risposte ai trattamenti da parte di un paziente e quindi permetteranno una modulazione della terapia ad hoc. Il progetto vuole portare alla realizzazione di una piattaforma per lo studio di queste correlazioni e gettare le basi per una cartella clinica utile al personale medico e di ricerca».

Com'è stato possibile mettere insieme realtà così diverse e a volte distanti, come centri di ricerca, imprese, istituzioni?
«Qualche anno fa, la Regione Friuli Venezia Giulia ha con lungimiranza creato un distretto tecnologico per la biomedicina molecolare. In tale contesto, la naturale conseguenza è stata quella di promuovere proprio in questo ambito, che rappresenta il futuro della medicina, il bando co-finanziato da fondi europei POR FESR 2007 - 2013 Obiettivo Competitività regionale e Occupazione. Tutti i partner coinvolti nel progetto D.NAMICA, imprese, centri di ricerca, centri per il trasferimento tecnologico, hanno nel loro DNA l’innovazione e la ricerca. È su questo terreno comune che abbiamo innestato il bando regionale a cui abbiamo partecipato. Ciò nonostante, solitamente risulta molto difficile mettere insieme il mondo dell’impresa e quello della ricerca: è un dato problematico che è stato affrontato in molti modi anche a livello europeo. In questo caso specifico, l’input è arrivato dalla Regione che ha inserito nel bando l’obbligo di costruire una cordata secondo determinate caratteristiche che portano a una collaborazione così stretta. Va riconosciuto pertanto alle amministrazioni regionali che si sono succedute, il merito di aver saputo individuare e perseguire degli obiettivi di innovazione così importanti nonché di applicare un modello di cooperazione essenziale data la complessità dei temi affrontati. Il Friuli Venezia Giulia ha investito negli anni notevoli risorse in tema di innovazione. È una cosa che nasce nel tempo e ora se ne stanno raccogliendo i frutti. E’ un modello che funziona e che a mio avviso potrebbe essere ripreso da altre Regioni».

Perché sono state scelte queste tre aree della salute: cardiologia (cardiomiopatia dilatativa), oncologia (epatocarcinoma), malattie neurodegenerative (atrofia muscolare spinale)?
«Innanzitutto per l’impatto di queste patologie in termini di percezione da parte dei cittadini: sono patologie che hanno un impatto notevole sulla società, coinvolgono tanto il soggetto colpito, quanto chi gli è più vicino. Ricordo che il fine è personalizzare la cura, quindi migliorare la qualità della vita dei soggetti che purtroppo sviluppano queste patologie. Poi queste tre aree erano le più interessanti per i partner coinvolti, anche tenendo conto della specializzazione dei singoli soggetti che hanno preso parte al progetto e del punto di partenza da cui sviluppare la ricerca».

La cartella clinica digitale sarà compatibile con gli standard internazionali? Dove penste di proporla?
«Sì, la cartella clinica, o meglio la piattaforma, sarà compatibile con gli standard internazionali. Questo perché viene di fatto già progettata e costruita seguendo tali standard, compresi quelli per la protezione della privacy: i dati sensibili sono trattati in forma assolutamente anonima. Per quanto riguarda il prodotto finale: per il tipo di progetto e per la legislazione europea che lo regola, il nostro prodotto finale non può arrivare sul mercato. Ci dobbiamo fermare al prototipo da proporre. Pertanto gli sbocchi sul mercato saranno destinati alla successiva singola iniziativa dell’impresa o all’eventuale partenariato consolidato dal progetto di ricerca. Il nostro sistema si adatterà in ogni caso alle cartelle cliniche che sono già in utilizzo presso le strutture sanitarie, ma che non contengono tutte le informazioni che può fornire il prototipo che stiamo sviluppando e che è progettato in modo da essere flessibile e adattabile. Considerato il progetto nel suo insieme e immaginando come sarà realizzato il prodotto che stiamo sviluppando, riteniamo che potrà essere utilizzato, dopo opportuni adattamenti, a livello nazionale e internazionale, anche extraeuropeo».
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 18 Maggio 2013

17 maggio 2013

Un errorre (corretto) nel vessillo di Domenico Millelire

La Maddalena, palazzo del Municipio. Osservo lo stendardo appeso a una parete della Sala Consiliare. Mi dicono che è quello che sventolò sul forte di S. Andrea il 23 Febbraio 1793, quando la splendida isola gallurese riscì a respingere l'assalto della flotta francese. Le navi nemiche erano guidate dalla corvetta Fauvette a bordo della quale un ufficiale di Ajaccio, appena ventiquatrenne, sperava di conquistare La Maddalena e poi di attaccare gli altri stati italiani. Ma quell'ufficiale, che si chiamava Napoleone Buonaparte, non sapeva che l'isola era difesa da persone sveglie, come il trentaduenne Domenico Millelire, al quale fu poi conferita la medaglia d'oro (la prima della Regia Marina).

Guardo e riguardo quello stendardo fatto realizzare da Giuseppe Maria Riccio, Comandante dell’isola nel 1793, e noto che manca una rima. 
Anzi, la frase sembra proprio troncata:  
"Per Dio e per il Re vincere o mori". 
 
Mi avvicino e noto che la sillaba mancante - RE - è stata aggiunta in un secondo momento. La rima è salva:  

 

"PER DIO E PER IL RE VINCERE O MORIRE". 

Il motto corretto si trova facilmente, digitando Millelire e La Maddalena.

E quella stessa bandiera compare anche una foto scattata nel 1928, in occasione del varo del sommergibile Domenico Millelire.

Ringrazio Federica Acciaro (Unione dei Comuni Gallura, Sportello Europa) per le informazioni sullo stendardo esposto nel Municipio di La Maddalena. Spesso basta poco per accendere la curiosità e la voglia di saperne di più.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 17 Maggio 2013

P.S. Hotathio Nelson fece sosta a La Maddalena dal 1803 al 1805 prima di lanciarsi all’inseguimento dei francesi (culminato il il 21 ottobre 1805 con la battaglia di Trafalgar). E il 18 ottobre 1804 donò due candelabri e un crocifisso d'argento alla chiesa di Santa Maria Maddalena. Nel Museo Diocesano, situato a pochi metri dalla chiesa, si conserva la lettera di accompagnamento firmata Nelson Duca di Bronte:


Lord Nelson, HMS Victory and Sardinia – A Forgotten Episode?
(PDF, 503KB)

16 maggio 2013

Energia e ciclismo: un breve seminario di Lorenzo Pisani

Quale potenza bisogna trasmettere ai pedali? Quanto contano il peso del ciclista e quello della bici? Quanto incide l'areodinamica? Quanta pasta bisogna mangiare per percorrere 80 chilometri in bicicletta? A queste domande prova a rispondere Lorenzo Pisani (ricercatore del CRS4 nel settore Energia e Ambiente e ciclista amatore per il “Team Skatenati” di Sarroch) durante la visita del grupo Amici della Bicicletta di Cagliari al Parco scientifico e tecnologico della Sardegna:
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 16 Maggio 2013

15 maggio 2013

Due fossili scoperti in Africa forniscono nuove informazioni sull'evoluzione dei primati.

Comparison of Nsungwe Formation primates with representative stem and crown catarrhines.

Un gruppo internazionale di paleontologi ha scoperto i fossili più antichi dei primati.Analisi geologiche sul luogo del ritrovamento indicano un'età di 25 milioni di anni, molto più dei fossili studiati finora.
Entrambi i reperti sono stati ritrovati nel 2011 a Nsungwe, in Tanzania. Si tratta di un molare di quella che risulta essere la più antica specie di scimmie del Vecchio Mondo battezzata Rukwapithecus fleaglei in onore di John Fleagle e di una mandibola di una nuova specie che è stata denominata Nsungwepithecus gunnelli (in onore del paleontologo Gregg Gunnell).
Lo studio pubblicato su Nature: Palaeontological evidence for an Oligocene divergence between Old World monkeys and apes.
Nature doi:10.1038/nature12161
Published online: 15 May 2013

Abstract
Apes and Old World monkeys are prominent components of modern African and Asian ecosystems, yet the earliest phases of their evolutionary history have remained largely undocumented. The absence of crown catarrhine fossils older than ~20 million years (Myr) has stood in stark contrast to molecular divergence estimates of ~25–30 Myr for the split between Cercopithecoidea (Old World monkeys) and Hominoidea (apes), implying long ghost lineages for both clades. Here we describe the oldest known fossil ‘ape’, represented by a partial mandible preserving dental features that place it with ‘nyanzapithecine’ stem hominoids. Additionally, we report the oldest stem member of the Old World monkey clade, represented by a lower third molar. Both specimens were recovered from a precisely dated 25.2-Myr-old stratum in the Rukwa Rift, a segment of the western branch of the East African Rift in Tanzania. These finds extend the fossil record of apes and Old World monkeys well into the Oligocene epoch of Africa, suggesting a possible link between diversification of crown catarrhines and changes in the African landscape brought about by previously unrecognized tectonic activity in the East African rift system.



La Notte dei Musei anche a Cagliari, il 18 Maggio 2013, nei geo-musei di Scienze Chimiche e Geologiche

Sabato notte i due geo-musei del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari (il Museo sardo di Geologia e Paleontologia “Domenico Lovisato” e il Museo di Mineralogia “Leonard De Prunner”) saranno aperti a partire dalle 20 in occasione della Notte dei Musei.
Le collezioni di mineralogia includono oltre 8 mila pezzi provenienti da varie località del Mondo. Le collezioni geo-paleontologiche sono costituite principalmente da esemplari di origine sarda e ammontano a oltre 30.000 unità. Una ricchezza culturale immensa la cui valorizzazione passa attraverso circostanze come questa.
La Notte dei Musei ha per media partner la comunità italiana degli appassionati di Intagram: Instagramers Italia. Tutte le immagini contrassegnate dall’hashtag #ndmigersitalia13 verranno raccolte in un apposito portale web. Condividere le proprie foto non è mai stato così facile. E l'utilità dell'operazione si può apprezzare via via che le foto compaiono su Instagram ma anche dopo, anche attraverso il rilancio su twitter e facebook.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 15 Maggio 2013

Paleoerpetologia e conservazione: un ossimoro solo apparente.
A cura di: Massimo Delfino.
Presentazione: Gian Luigi Pillola.
Ingresso libero.
Informazioni: herpeton2013@gmail.com

14 maggio 2013

Occhi su Saturno, anche a Cagliari, il 18 Maggio 2013.

Occhi su Saturno: serata dedicata a al pianeta più affascinante del Sistema Solare il 18 Maggio 2013 al Parco di Monte Claro (via Cadello 9/b, Cagliari).
L’INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari, l’Associazione Astrofili Sardi, la Biblioteca Provinciale di Cagliari e l'Amministrazione Provinciale di Cagliari organizzano una conferenza divulgativa e l'osservazione dal vivo di Saturno.
La manifestazione inizierà alle 20 circa nel Teatrino del Parco di Monte Claro e dalle 21 e 30 circa proseguirà (presumibilmente fino alle 23 e 30) all'esterno.

13 maggio 2013

Invelox: la rivoluzione eolica viene dal Minnesota?

Un impianto eolico rivoluzionario? Stando ai dati forniti dalla società SheerWind, con sede a Chaska, Minnesota, la rivoluzione del modello INVELOX sarebbe nei numeri. Costo dell'energia inferiore a un centesimo di dollaro a kWh, meno di 5 anni per il raggiungimento del Pay Back (tempo necessario a compensare l'investimento iniziale), tempi di manutenzione e gestione dimezzati, 90% in meno di territorio impegnato, velocità minima del vento per il funzionamento: 1,6 km/h.
Nel comunicato stampa del 20 Febbraio 2013 si parla addirittura di una produzione elettrica del 600% superiore a quella di ogni altro impianto eolico a parità di superficie occupata.
Il sito della società del Minnesota afferma che l'installazione di una turbina dovrebbe costare meno di 750 Dollari a kWe che l'impianto risulta essere il 50% più corto di una tradizionale turbina eolica, con una turbina più piccola di circa l'84%.
Questi numeri trovano riscontro in alcune pubblicazioni (atti di convegni del settore energetico e riviste del settore).
Il cuore dell'innovazione sono i brevetti di Daryoush Allaei:
- Power Generating Skin Structure and Power Generation System Thereof (2010 US Patent No 7,812,472)

- Turbine-intake tower for wind energy conversion systems (2010 US Patent No 7,811,048)


Andrea Mameli Blog Linguaggio Macchina 13 Maggio 2013

12 maggio 2013

La percezione del rischio nelle attività finanziarie: esperimento online di Daphne Sobolev

Daphne Sobolev è una giovane matematica (dottoranda in Psicologia a Londra) nonché insegnante di matematica e psicologia alla Open University. Daphne ha ideato un esperimento online che ha lo scopo di esaminare come le persone valutano il livello di rischio delle attività finanziarie, basandosi sui grafici dei prezzi dei beni. In altre parole lo studio intende esaminare come si assumono decisioni come comprare o vendere beni. Lo studio degli effetti dei fattori cognitivi, emozionali e sociali sulle decisioni in ambito economico da parte di individui e organizzazioni, costituisce il campo d'azione di due discipline: Behavioral Economics e Behavioral Finance.
Le schermate che vengono proposte rappresentano 50 grafici di andamento dei prezzi e il soggetto deve indicare la curva che sceglierebbe in un ipotetico acquisto online
Generalmente si assume che le differenze tra le persone, in ordine alla percezione del rischio sugli investimenti, debbano dipendere da quanto ci si sente in grado di gestire eventuali perdite. Altrettanto generalmente la percezione del rischio connesso con gli investimenti sembra essere molto diversa tra investitori di diverso sesso: le donne sembrano essere meno propense al rischio rispetto agli uomini.

Sarà ora estremamente interessante conoscere i risultati dell'esperimento condotto da Daphne Sobolev.

Per partecipare all'esperimento è sufficiente compilare (ci vuole meno di un quarto d'ora) i campi contenuti nel sito: Information Sheet for Participants.