29 marzo 2014

Social media e comunicazione della scienza. Studio pubblicato su PLoS ONE il 13 Dicembre 2013

Anche se non tutti i ricercatori ne sono consapevoli i social media stanno cambiando le modalità comunicazione dei risultati della ricerca.
Per analizzare l'impatto, negli ultimi 5 anni, dei diversi strumenti di diffusione nei confronti del pubblico (altri ricercatori, politici, giornalisti) Clare Wilkinson e Emma Weitkamp dell'università del West of England a Bristol hanno somministrato un questionario a un campione di 504 ricercatori, dal quale sono state ricavate 149 risposte valide (29%). Le domande riguardavano i mezzi utilizzati per diffondere le informazioni relative alle ricerche, i media sui quali la notizia era in qualche modo rimbalzata,
I risultati dello studio sono stati pubblicati su Plos One il 13 Dicembre 2013: A Case Study in Serendipity: Environmental Researchers Use of Traditional and Social Media for Dissemination.
 


Figure 1. Contact as a result of research featuring in different media.
Different media options included Science for Environment Policy, traditional media and social media. Respondents could select more than one category.



Gli autori hanno cercato di capire in che modo i ricercatori scelgono di disseminare i loro risultati, nei confronti dell'audience accademica e non.



Nel 2012 molti ricercatori non utilizzavano i social media per raggiungere audience accademiche: non usavano Twitter (n=106, 79%), Blog (n=88, 65%) o giornali e tv (n=75, 56%).


Routes to Dissemination for Non-Academic Audiences
Sto effettuando una ricognizione analoga in Sardegna. Chi ha interesse mi faccia sapere: blog.linguaggio.macchina@gmail.com
Grazie
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 29 Marzo 2014

28 marzo 2014

“Questa mano non è mia!”: uno studio sulla somatoparafrenia

Un danno al cervello causato da ictus o ischemia può causare perdita di coscienza del proprio corpo fino a indurre chi ne è colpito a non riconoscere come proprio un braccio o una gamba. Non si tratta di un disturbo di tipo psichiatrico ma neurologico, noto come somatoparafrenia, che può riguardare fino al 15% delle persone con lesione all’emisfero destro considerando le forme più lievi, di cui finora si conoscevano solo le caratteristiche cliniche. Uno studio condotto da Angelo Maravita e Daniele Romano del dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Università di Pavia e l’Ospedale Niguarda “Ca’ Granda” di Milano, pubblicato online sulla rivista inglese Brain, ha evidenziato per la prima volti gli effetti fisiologici di questo disturbo, contribuendo a chiarire i meccanismi profondi  alla base della perdita della coscienza del sé. Scoprendo che questo processo è così pervasivo che non si riescono a percepire più neppure le “minacce” verso l’arto sentito come estraneo. 
L’esperimento è stato condotto avvicinando una potenziale fonte di dolore (un ago) all’arto di tre gruppi di pazienti affetti da patologie che comportano perdita di sensibilità o movimento degli arti: somatoparafrenici, emiplegici e anosognosici. I somatoparafrenici, a differenza degli altri, hanno mostrato un'assenza di risposta di conduttanza cutanea  all’avvicinarsi dell’ago,  senza avere alcuna reazione 
«Il processo di perdita di coscienza del sé – spiegano Angelo Maravita e Daniele Romano, rispettivamente professore associato di Psicobiologia e Dottore di ricerca  nel dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca – è talmente profondo che non si riescono neppure a percepire le minacce e non si attiva nessuna reazione di difesa, nemmeno riflessa. Il disordine della coscienza, indotto dalla lesione è tale che si arriva a un rifiuto incontrovertibile del proprio arto. Stiamo parlando di pazienti che non hanno alcun tipo di disturbo psichico e che sono in grado di intendere e volere. Eppure, anche  se talora sono addirittura imbarazzati perché comprendono la stranezza di quanto affermano, continuano a sostenere che il braccio è di un’altra persone anche se attaccato al loro corpo».

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 28 Marzo 2014


Daniele Romano, Martina Gandola, Gabriella Bottini e Angelo Maravita

Patients with somatoparaphrenia believe that their contralesional limb(s) belong to someone else. Romano et al. show that the delusion is associated with a reduced anticipatory autonomic response to an approaching painful stimulus, suggesting changes to the body representation. Patients with anosognosia, who deny hemianaesthesia, show intact autonomic responses.
 
Brain (2014) 137 (4): 1213-1223 doi:10.1093/brain/awu009

Le barre del grafico rappresentano le risposte di conduttanza cutanea nei pazienti. 
Nei pazienti somatoparafrenici le risposte allo stimolo neutro (grigio scuro) e doloroso (grigio chiaro), non differiscono per la mano sinistra affetta dal distrubo di consapevolezza (coppia di barre a sinistra), mentre differiscono per la mano destra normale (coppia di  barre a destra). 
Negli altri due gruppi di pazienti la differenza tra stimolo doloroso e neutro è presente per entrambe le mani.

27 marzo 2014

Maria Antonietta Mameli: la creatività di un'artista visiva. GovanorArt 2014

Nel 2008 il New Yorker ha recensito la sua prima mostra personale alla Bruce Silverstein gallery. Tre anni fa Lightbox, un blog del Time Magazine, ha dedicato un articolo al suo progetto Human Observations. E ora, dopo aver esposto in alcune delle più importanti mostre di fotografia artistica del mondo, Maria Antonietta Mameli a partire dal 12 Aprile 2014 esporrà in Italia, in una collettiva nello spazio espositivo splendido e innovativo GovanorArt a Bonnannaro (Sassari).
Maria Antonietta Mameli a Firenze, Museo Marini

La carriera artistica della Mameli ha avuto inizio nel 2007 quando il suo lavoro e' stato esibito alla prestigiosa fiera d'arte, Paris Photo, dalla galleria Bruce Silverstein. La sua serie più recente intitolata "Grand Central Station, Continued" - ispirata dalla celebrazione dei cento anni della stazione centrale di New York, nel giugno 2013 è stata esposta nella fiera d'arte più importante del mondo: Art Basel. Il critico d'arte Vicki Goldberg ha scritto di lei: «Al chiuso, a Grand Central Station, l'inevitabile e affascinante attrazione di una singola luce nell'oscurità enfatizza il valore di minuscole e colorate figure solitarie, le onnipresenti folle semplicemente cancellate».
Le figure catturate dagli scatti di Maria Antonietta Mameli a Grand Central Station sono «illuminate da una singola sorgente luminosa, pratica derivata dal teatro, da luce che filtra da una finestra, mentre l'atrio trafficato attorno a loro è sparito nell'oscurità. Mameli è innamorata di New York City e ne tre ispirazione; considera Grand Central Station, il maggior luogo di entrata e uscita dalla città e una location ripresa in molti film, come una sorta di punto di convergenza del magnetismo, dell'energia e della vitalità della metropoli».
Maria Antonietta Mameli (Human Observations Grand Central Station, Continued) 2012-2013.

Su invito del Centro per l'Educazione alle Arti di New York (CAE) - una organizzazione non-profit dedicata a assicurare uguali opportunità di accesso ad una educazione di qualità nel campo delle belle arti - Mameli contribuirà a un'importante causa di beneficenza a supporto dell'arte e creatività nelle scuole pubbliche di NY, con un'opera della serie "Grand Central Station, Continued" che andrà all'asta il 19 maggio 2014 nel corso di un evento di beneficenza organizzato da CAE nello spettacolare spazio espositivo della Affirmation Arts, a New York. Sarà possibile partecipare all'asta online attraverso la casa d'aste Paddle8
A GovanorArt sarà esposta un'opera inedita della Mameli ispirata dal tema di San Giorgio e il Drago, diventato nel medioevo un forte simbolo della lotta del bene contro il male. La mostra è stata ideata da Gian Carlo Marchisio, fondatore di GovanorArt, stimato artista, pittore e scultore, il quale contribuirà alla collettiva con una sua opera. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo curato da Alessandro Ponzeletti. La mostra sarà inaugurata il 12 Aprile alle 18:00 in via Budroni 9 a Bonnannaro, a circa 20 Km da Sassari.
Maria Antonietta Mameli (Human Observations Grand Central Station, Continued) 2012-2013.
Su invito del Centro per l'Educazione alle Arti di New York (CAE) - una organizzazione non-profit dedicata a assicurare uguali opportunità di accesso ad una educazione di qualità nel campo delle belle arti - Mameli contribuirà a un'importante causa di beneficenza a supporto dell'arte e creatività nelle scuole pubbliche di NY, con un'opera della serie "Grand Central Station, Continued" che andrà all'asta il 19 maggio 2014 nel corso di un evento di beneficenza organizzato da CAE nello spettacolare spazio espositivo della Affirmation Arts, a New York. Sarà possibile partecipare all'asta online attraverso la casa d'aste Paddle8
A GovanorArt sarà esposta un'opera inedita della Mameli ispirata dal tema di San Giorgio e il Drago, diventato nel medioevo un forte simbolo della lotta del bene contro il male. Il tema della mostra è stato di ispirazione per generazioni di artisti e mantiene la sua grande rilevanza anche oggi. La mostra è stata ideata da Gian Carlo Marchisio, fondatore di GovanorArt, il quale contribuirà con una sua opera. In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo con essay di Alessandro Ponzeletti dal titolo "San Giorgio e il drago, tra mitologia agiografia e arte". La mostra sarà inaugurata il 12 Aprile alle 18:00 in via G. Budroni 9 a Bonnannaro.

Andrea Mameli, Blog Linguaggio Macchina

All images in this article copyright Maria Antonietta Mameli; courtesy Maria Antonietta Mameli e Bruce Silverstein gallery.



Maria Antonietta Mameli, Saint George and the Dragon. The creativiy of a visual artist. GovanorArt 2014

The New Yorker reviewed her solo show in 2008, three years ago, Lightbox, a popular blog curated by Time magazine, dedicated an article to her project Human Observations; her work has been exhibited in some of the most important art shows in the world and now Maria Antonietta Mameli's work is going to be part of a group show at GovanorArt, a very beautiful and innovative exhibition space in Bonnanaro (SS), Italy, starting from April 12th, 2014.
Mameli artistic career started in 2007 when her work was exhibited at the prestigious art show Paris Photo with the Bruce Silverstein gallery. Her most recent series titled "Grand Central Station, Continued' - inspired by the celebrations for the Grand Central Station Centennial in New York, made their debut, in June 2013, at Art Basel, Switzerland, considered the most prestigious art show in the world.
Maria Antonietta Mameli at Museum Marini in Florence
The well respected photography art critic Vicki Goldberg writes about Mameli's work: «Indoors, in Grand Central Station, the unavoidable and riveting attraction of a single light in darkness emphasizes the significance of tiny, colorful figures standing alone, the omnipresent crowds having simply been blotted out.»
The figures capture by Mameli's camera «… are literally spotlighted, a term derived from theater, by light steaming in from a window, while the busy concourse around them has vanished into blackness. Mameli is in love with and inspired by New York City; she regards Grand Central Station, that major site of entrance and exit from the city and a place familiar from many movies, as a kind of collecting point for the magnetism, energy and vitality of the metropolis.»
The well respected photography art critic Vicki Goldberg writes about Mameli's work: «Indoors, in Grand Central Station, the unavoidable and riveting attraction of a single light in darkness emphasizes the significance of tiny, colorful figures standing alone, the omnipresent crowds having simply been blotted out.»

Maria Antonietta Mameli - Human Observations - Grand Central Station, Continued 2012-2013.
Upon invitation by the New York Center for Arts Education (CAE) - a non-profit organization dedicated to ensuring equitable access to quality arts learning opportunities - Mameli will contribute to an important charity initiative to support the arts and creativity in New York public schools by donating for auction one of her pieces from the "Grand Central Station, Continued" series. The auction will take place on May 19th 2014, during a benefit event hosted by CAE at Affirmation Arts, a spectacular exhibition space in New York. The art auction will be also featured online by the online auction house paddle8.com.
Maria Antonietta Mameli - Human Observations - Grand Central Station, Continued 2012-2013.



At GovanorArt, Mameli will show a new piece inspired by the theme of "Saint George and the Dragon" which since the medieval times has become a strong symbol for the battle of Good against Evil. The mind behind the exhibition is the founder of GovanorArt, Gian Carlo Marchisio, esteemed artist, painter and sculptor, who will contribute to the group show with one of his pieces. A catalog is produced in conjunction with the exhibition, curated by the art critic Alessandro Ponzeletti. The exhibition will open on April 12th, 2014 at 6:00 pm at GovanorArt, Via G. Budroni 9, Bonnannaro, approximately twenty km from Sassari (Italy).

Andrea Mameli, Linguaggio Macchina Blog

All images in this article copyright Maria Antonietta Mameli; courtesy Maria Antonietta Mameli e Bruce Silverstein gallery.


25 marzo 2014

Stanley Kubrick inside HAL 9000 during filming of "2001: A Space Odyssey, 1967"



Stanley Kubrick inside HAL 9000 during filming of 2001: A Space Odyssey, 1967.

24 marzo 2014

Muscoli da pugilatore. Cagliari, Museo Archeologico, statue di Mont'e Prama

Cagliari, Museo Archeologico. Pugilatore, particolare [Foto: Andrea Mameli, 23 Marzo 2014]
Cagliari, Museo Archeologico. Pugilatore, particolare [Foto: Andrea Mameli, 23 Marzo 2014]


23 marzo 2014

Modellini di Nuraghe in mostra a Cagliari. Riproduzioni in scala o rendering di progetti?

La mostra dedicata alle statue di Mont'e Prama offre al visitatore anche serie di oggetti classificati come Modellini di Nuraghe. Questi, a differenza delle figure umane, non sono facilmente riconoscibili. O almeno io stento a riconoscerli come modellini di nuraghe.
Nel secolo scorso ho coltivato la passione del modellismo (all'interno del glorioso Club Modellismo Storico Cagliari) e mi son fatto un'idea di cosa significa progettare e realizzare un modello o un diorama in scala ridotta di un oggetto reale. Ma è ovviamente un'idea mia e potrebbe non coincidere con l'idea di modello in possesso di scultori e/o modellisti nuragici.
Ma si tratta di riproduzioni in scala di nuraghi esistenti? Quindi oggetti atti a magnificare la gloria dell'epoca nuragica. O di modelli usati dagli architetti nuragici per rappresentare i loro progetti, come una sorta di rendering? E in questa seconda ipotesi servivano per illustrare l'idea di costruzione finita ai muratori o per convincere gli sponsor e i finanziatori della bontà dell'impresa?
Non riesco a ricondurre mentalmente quelle torri strette e alte che si vedono nelle prime due foto (qui a destra e sotto) alle forme dei nuraghi che mi sono più familiari. Immagino che si tratti di un mio limite e quindi continuo a chiamarli con quel nome. Ma mi riservo di appagare la mia curiosità, intervistando qualche esperto. Comunque anche se non li capisco li adoro lo stesso.

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 23 Marzo 2014




Modello di nuraghe con figura umana (Cannavedau, Cabras)
Modello di Nuraghe con figura umana e animale (San Vero Milis)