05 aprile 2014
European Cycling Challenge: Cagliari sida 30 città europee, in bici e contro lo smog
L'associazione Amici della Bicicletta Cagliari invita i ciclisti alla grande sfida europea European Cycling Challenge, che si svolgerà durante tutto il mese di maggio. Per partecipare basta tracciare i propri spostamenti quotidiani, per mezzo di una semplice app per smartphone: Endomondo Sports Tracker.
Vincerà chi avrà percorso il maggior numero di chilometri: sono ammessi tutti gli spostamenti effettuati in bici in alternativa a qualsiasi altro veicolo (non sono ammessi gli spostamenti in ambito sportivo e di allenamento).
04 aprile 2014
Il geoportale che mostra quanto sono diffusi i Nuraghi. Da oggi a #FuturoProssimoCA
Ci sono zone della Sardegna nelle quali la presenza di strutture di epoca nuragica è così fitta da fare impressione. Ho avuto la fortuna di vedere nuraghi, pozzi sacri e domus de janas fin da bambino. Ma non mi ero mai fatto un'idea così completa della loro diffusione fino a ieri, quando ho visto all'opera la mappa georeferenziata realizzata congiuntamente dal centro di ricerca CRS4 e dalla Fondazione Nurnet. In che modo è costruito il geoportale Nurnet?
L'abbiamo chiesto a Antonello Gregorini: «attualmente i due partner CRS4 e NURNET si sono fatti carico, gratuitamente, di tutta la parte progettuale e informatica. In particolare occorre ringraziare lo staff GIS del CRS4 Demontis, Muscas, Lorrai e altri. Un mecenate cagliaritano, Luca Murgianu, ha inoltre anticipato il canone di locazione provvisorio di un server che, attualmente, risiede in America. Abbiamo quindi caricato i dati del geo server contenenti le coperture provenienti da wikimapia e dall'archivio della Regione Sardegna. Questi dati non erano allineati né spazialmente né come organizzazione dei metadati alfanumerici e delle tabelle descrittive. E' stato pertanto necessario fare un grosso lavoro di pulizia. Stiamo progettando le icone delle singole categorie tipologiche di cui abbiamo già stilato le tabelle».
Il portale, attualmente in versione beta, è accessibile dal sito http://tourrenia2.crs4.it/portale2/pages/en/homepage/ e da questo pomeriggio sarà esposto nello spazio istituzionale del CRS4 all'interno della mostra-laboratorio "Futuro prossimo. Riscriviamo insieme la città e i territori", allestita dal Comune di Cagliari nei locali del Centro Comunale d'Arte e Cultura "Il Ghetto" e dedicata alla progettualità, alla creatività e ai percorsi di idee per Cagliari-Sardegna Capitale Europea 2019.
Siamo solo all'inizio. Ma è un inizio estremamente promettente.
Andrea Mameli
blog Linguaggio Macchina 4 Aprile 2014
L'abbiamo chiesto a Antonello Gregorini: «attualmente i due partner CRS4 e NURNET si sono fatti carico, gratuitamente, di tutta la parte progettuale e informatica. In particolare occorre ringraziare lo staff GIS del CRS4 Demontis, Muscas, Lorrai e altri. Un mecenate cagliaritano, Luca Murgianu, ha inoltre anticipato il canone di locazione provvisorio di un server che, attualmente, risiede in America. Abbiamo quindi caricato i dati del geo server contenenti le coperture provenienti da wikimapia e dall'archivio della Regione Sardegna. Questi dati non erano allineati né spazialmente né come organizzazione dei metadati alfanumerici e delle tabelle descrittive. E' stato pertanto necessario fare un grosso lavoro di pulizia. Stiamo progettando le icone delle singole categorie tipologiche di cui abbiamo già stilato le tabelle».
Il portale, attualmente in versione beta, è accessibile dal sito http://tourrenia2.crs4.it/portale2/pages/en/homepage/ e da questo pomeriggio sarà esposto nello spazio istituzionale del CRS4 all'interno della mostra-laboratorio "Futuro prossimo. Riscriviamo insieme la città e i territori", allestita dal Comune di Cagliari nei locali del Centro Comunale d'Arte e Cultura "Il Ghetto" e dedicata alla progettualità, alla creatività e ai percorsi di idee per Cagliari-Sardegna Capitale Europea 2019.
Siamo solo all'inizio. Ma è un inizio estremamente promettente.
Andrea Mameli
blog Linguaggio Macchina 4 Aprile 2014
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03 aprile 2014
Risolto l'enigma della zebra: la soluzione è su Nature Communications

A partire dal dibattito tra Alfred Russel Wallace e Charles Darwin di 120 anni fa le ipotesi erano principalmente cinque:
- una forma di mimetismo;
- una modalità per ostacolare i predatori confondendo la vista dei carnivori;
- un sistema per la gestione del calore;
- una colorazione con funzione sociale;
- limitare l'azione dei parassiti.
A conclusione della ricerca la risposta è stata il punto 5: le strisce servono a tenere lontane le mosche succhia-sangue. Il motivo? Gli insetti preferiscono le colorazioni uniformi.
The function of zebra stripes
Tim Caro, Amanda Izzo, Robert C. Reiner Jr, Hannah Walker, Theodore Stankowich
Nature Communications 5, Article number: 3535 doi:10.1038/ncomms4535 Published:
Abstract
Despite over a century of interest, the function of zebra stripes has never been examined systematically. Here we match variation in striping of equid species and subspecies to geographic range overlap of environmental variables in multifactor models controlling for phylogeny to simultaneously test the five major explanations for this infamous colouration. For subspecies, there are significant associations between our proxy for tabanid biting fly annoyance and most striping measures (facial and neck stripe number, flank and rump striping, leg stripe intensity and shadow striping), and between belly stripe number and tsetse fly distribution, several of which are replicated at the species level. Conversely, there is no consistent support for camouflage, predator avoidance, heat management or social interaction hypotheses. Susceptibility to ectoparasite attack is discussed in relation to short coat hair, disease transmission and blood loss. A solution to the riddle of zebra stripes, discussed by Wallace and Darwin, is at hand.
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02 aprile 2014
The SYNMOD Game: un videogioco scientifico per Android e iPhone
The SYNMOD Game: un videogioco scientifico per lo smartphone. Lo propone BioFaction su basi reali: un vero progetto di ricerca e sviluppo legato alla creazione di nuovi antibiotici. Con synmod-game si possono assemblare aminoacidi per creare peptidi e giocare con loro, sempre con una base rigorosamente scientifica.
Biofaction è una società di Vienna che si occupa di comunicazione della scienza e della ricerca research con svariate modalità e deve il suo nome all'unione di due parole: Bio (non ha bisogno di spiegazioni) e Fact (l'uso di elementi/tecniche tipiche della fiction per raccontare il modo reale).
The SYNMOD Game: A serious online mobile game on producing synthetic antibiotics.
Biofaction è una società di Vienna che si occupa di comunicazione della scienza e della ricerca research con svariate modalità e deve il suo nome all'unione di due parole: Bio (non ha bisogno di spiegazioni) e Fact (l'uso di elementi/tecniche tipiche della fiction per raccontare il modo reale).
The SYNMOD Game: A serious online mobile game on producing synthetic antibiotics.
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01 aprile 2014
Quando le sculture si possono indossare: la mostra di Maria Grazia Oppo a Cagliari dal 4 Aprile
Sono lieto di annunciare la mostra di Maria Grazia Oppo SCULTURE DA INDOSSARE
a Cagliari dal 4 al 16 aprile 2014.
Mi ha fatto molto piacere venire a conoscenza di questa splendida iniziativa e desidero condividerla con i lettori e le lettrici di Linguaggio Macchina.
Andrea Mameli
OPENING: venerdì 4 aprile ore 19
SOHA SARDINIA
Vico II Vincenzo Sulis, 18
Cagliari
Il processo classico della fusione a cera-persa è il mezzo usato da Maria Grazia Oppo nella realizzazione delle sculture in argento in cui si inseriscono anche pietre dure, piccoli fossili o elementi della tradizione sarda, secondo il modello e l'ispirazione dell'artista. Questo fa di ogni opera un oggetto unico e irripetibile.
“Maria Grazia Oppo è un’artista che ormai arrivata alla sua maturità espressiva, continua, come è proprio dei veri artisti, ad interrogarsi sulla vera funzione dell’arte. Il suo campo di indagine in questi ultimi anni si è spostato a scrutare lo spazio domestico e gli oggetti che lo abitano, al di là della loro intrinseca funzione. Gli oggetti “navigano” nuove esistenze che non sono esclusivamente materiali. Mostrano la loro struttura, variabile a seconda del punto di osservazione; evidenziano la materia di cui si compongono e assumono in qualsiasi luogo dove possono essere ubicati, una loro autonoma presenza. L’incidenza della luce sugli oggetti diventa importante. Nella ideazione di queste forme emerge nella sua interezza la ricchezza inventiva dell’artista che va oltre il puro dettato geometrico. Maria Grazia Oppo, con grande ironia fa vivere le sue sculture lasciando che le emozioni trovino libera espressione al di la dei limiti di un ordine già caratterizzato…”
Maria Elvira Ciusa - dal catalogo Identità e Differenze – La mano dell’uomo
“Incline ad una assidua sperimentazione, Maria Grazia Oppo si accosta al gioiello incastonando prezionsi fossili e minerali allo stato grezzo, austeri custodi di un lontano passato in perfetta armonia con la natura. Tra fogge arcaiche e scabre superfici, l'artista concretizza un connubio di materiali naturali le cui forme rispecchiano una complessa scultorea dall'intenso carattere evocativo. Attraverso la sua sapiente mano, la materia assume effetti cromatici che suscitano forti impatti emozionali. Rugosità, satinature, zigrinature enfatizzano la capacità dell'argento di assorbire e riflettere la luce. La lamina, finemente forgiata, si fende ad ospitare un'ammonite, un quarzo o una giada che avvolge sinuosamente inglobando arcane alchimie. Emblema di purezza e trasparenza, il nobile metallo, così teneramente plasmato, si riduce ad essenziali linearismi atti ad esaltare l'ammaliante riverbero selenico. La tematica del dinamismo anticipata dai primi monili giunge all'apice attraverso le increspate forme dei "Panni stesi": vibranti placche cesellate e trasfigurate in ondeggianti drappi. Fluttuanti, dondolanti mossi dal vento si librano nell'aria come ad asciugare al sole. Frammenti del quotidiano sospesi tra cielo e terra generano dalla trasposizione ironica del lavoro femminile.L'artista vive ogni sua opera dalla creazione allo sviluppo dall'idea fino alla realizzazione. Plasma monili come piccoli origami, li assembla a fili leggeri che tendono ed intrecciano l'anima. Spaccati del vissuto incarnano emblematici stralci d'intimità appena fissati ai lembi della memoria. Il gioiello trascende i limiti dell'oggetto, dall'antico potere apotropaico, per innalzarsi ad opera d'arte vera e propria scultura da esibire sublimando la ritualità del quotidiano.”
Roberta Vanali – dal catalogo Metamorphosis
Maria Grazia Oppo è nata a Ghilarza. Attualmente vive e lavora tra Cagliari e Roma. Dal 1969 a oggi ha realizzato mostre personali a: Cagliari, Nuoro, Ghilarza, Baunei, Strasburgo, Fiorano Modenese, Verona, Amsterdam, Frosinone, Roma, Villanovaforru, Venezia, Slovenia: Capodistria e Isola. Tra le ultime ricordiamo Riflessi di Giunco-Identità e differenze-La mano dell’uomo al MAT – Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari - Roma e ACQUA al Museo di Villanovaforru. E’ stata invitata a numerose mostre collettive organizzate da Enti Pubblici e Privati a Cagliari, Sassari, Nuoro, Bosa, Oristano, Modena, Roma, Verona, Firenze, Spoleto, Emirati Arabi, Venezia, Piombino d’Este. Nel 2005 le viene assegnato il primo premio per la scultura alla Biennale di Malta. Nel 2008 Palma d’Oro - menzione speciale Villa Benzi - Caerano di San Marco TV. Nel 2009 Eventi Collaterali alla Biennale di Venezia.
Si ringraziano:
Le colline del vento
Salumificio Villagrande
Sardinia Food
Dj Andrewsz
SOHA SARDINIA
Vico II Vincenzo Sulis, 18
Cagliari
Il processo classico della fusione a cera-persa è il mezzo usato da Maria Grazia Oppo nella realizzazione delle sculture in argento in cui si inseriscono anche pietre dure, piccoli fossili o elementi della tradizione sarda, secondo il modello e l'ispirazione dell'artista. Questo fa di ogni opera un oggetto unico e irripetibile.
“Maria Grazia Oppo è un’artista che ormai arrivata alla sua maturità espressiva, continua, come è proprio dei veri artisti, ad interrogarsi sulla vera funzione dell’arte. Il suo campo di indagine in questi ultimi anni si è spostato a scrutare lo spazio domestico e gli oggetti che lo abitano, al di là della loro intrinseca funzione. Gli oggetti “navigano” nuove esistenze che non sono esclusivamente materiali. Mostrano la loro struttura, variabile a seconda del punto di osservazione; evidenziano la materia di cui si compongono e assumono in qualsiasi luogo dove possono essere ubicati, una loro autonoma presenza. L’incidenza della luce sugli oggetti diventa importante. Nella ideazione di queste forme emerge nella sua interezza la ricchezza inventiva dell’artista che va oltre il puro dettato geometrico. Maria Grazia Oppo, con grande ironia fa vivere le sue sculture lasciando che le emozioni trovino libera espressione al di la dei limiti di un ordine già caratterizzato…”
Maria Elvira Ciusa - dal catalogo Identità e Differenze – La mano dell’uomo
“Incline ad una assidua sperimentazione, Maria Grazia Oppo si accosta al gioiello incastonando prezionsi fossili e minerali allo stato grezzo, austeri custodi di un lontano passato in perfetta armonia con la natura. Tra fogge arcaiche e scabre superfici, l'artista concretizza un connubio di materiali naturali le cui forme rispecchiano una complessa scultorea dall'intenso carattere evocativo. Attraverso la sua sapiente mano, la materia assume effetti cromatici che suscitano forti impatti emozionali. Rugosità, satinature, zigrinature enfatizzano la capacità dell'argento di assorbire e riflettere la luce. La lamina, finemente forgiata, si fende ad ospitare un'ammonite, un quarzo o una giada che avvolge sinuosamente inglobando arcane alchimie. Emblema di purezza e trasparenza, il nobile metallo, così teneramente plasmato, si riduce ad essenziali linearismi atti ad esaltare l'ammaliante riverbero selenico. La tematica del dinamismo anticipata dai primi monili giunge all'apice attraverso le increspate forme dei "Panni stesi": vibranti placche cesellate e trasfigurate in ondeggianti drappi. Fluttuanti, dondolanti mossi dal vento si librano nell'aria come ad asciugare al sole. Frammenti del quotidiano sospesi tra cielo e terra generano dalla trasposizione ironica del lavoro femminile.L'artista vive ogni sua opera dalla creazione allo sviluppo dall'idea fino alla realizzazione. Plasma monili come piccoli origami, li assembla a fili leggeri che tendono ed intrecciano l'anima. Spaccati del vissuto incarnano emblematici stralci d'intimità appena fissati ai lembi della memoria. Il gioiello trascende i limiti dell'oggetto, dall'antico potere apotropaico, per innalzarsi ad opera d'arte vera e propria scultura da esibire sublimando la ritualità del quotidiano.”
Roberta Vanali – dal catalogo Metamorphosis
Maria Grazia Oppo è nata a Ghilarza. Attualmente vive e lavora tra Cagliari e Roma. Dal 1969 a oggi ha realizzato mostre personali a: Cagliari, Nuoro, Ghilarza, Baunei, Strasburgo, Fiorano Modenese, Verona, Amsterdam, Frosinone, Roma, Villanovaforru, Venezia, Slovenia: Capodistria e Isola. Tra le ultime ricordiamo Riflessi di Giunco-Identità e differenze-La mano dell’uomo al MAT – Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari - Roma e ACQUA al Museo di Villanovaforru. E’ stata invitata a numerose mostre collettive organizzate da Enti Pubblici e Privati a Cagliari, Sassari, Nuoro, Bosa, Oristano, Modena, Roma, Verona, Firenze, Spoleto, Emirati Arabi, Venezia, Piombino d’Este. Nel 2005 le viene assegnato il primo premio per la scultura alla Biennale di Malta. Nel 2008 Palma d’Oro - menzione speciale Villa Benzi - Caerano di San Marco TV. Nel 2009 Eventi Collaterali alla Biennale di Venezia.
Si ringraziano:
Le colline del vento
Salumificio Villagrande
Sardinia Food
Dj Andrewsz
31 marzo 2014
Quinto rapporto IPCC: l’area mediterranea subirà più di ogni altra gli effetti del cambiamento climatico
Milano, 31 marzo 2014 - Oggi è stato presentato il secondo volume del quinto rapporto IPCC (The Intergovernmental Panel on Climate Change). La parola a Marco Grasso, docente di Politiche ambientali
dell’Università di Milano-Bicocca, il quale approfondirà il tema il 9 Aprile in occasione della
giornata Milano-Bicocca e i Cambiamenti Climatici: Ricerca, Formazione,
Divulgazione (ore 9, Edificio U4, Aula 8, Piazza della Scienza).
«In Europa, la regione mediterranea è quella che risentirà più di tutte dei cambiamenti climatici a causa dei notevoli impatti attesi sul turismo, sull’agricoltura, sulle attività forestali, sulle infrastrutture, sull’energia».
«I cambiamenti climatici – continua Grasso, commentando il rapporto “Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability – possono introdurre disparità economiche all'interno dell'Europa, favorendo regioni meno colpite dal cambiamento climatico e aggravando quelle più esposte, come quella mediterranea».
«Le future proiezioni climatiche – aggiunge Grasso – prevedono un aumento delle temperature in tutte le regioni europee, un marcato aumento di precipitazioni nel Nord Europa e una diminuzione significativa nel Sud Europa, un aumento di estremi termici, periodi di siccità alternati ad abbandonanti precipitazioni».
Secondo gli studiosi del Working Group II all’AR5 del Panel internazionale sui cambiamenti climatici, sono in aumento i rischi di inondazioni, di erosione costiera e di danni alle infrastrutture: «Il rischio già è presente con l'attuale livello di climate change (+0.61 °C rispetto al periodo preindustriale) e sta aumentando progressivamente. Le misure di adattamento in Europa possono ridurre il rischio entro limiti accettabili, ma queste azioni devono essere ancora implementate in molti Paesi europei, tra cui l'Italia».
Tra le criticità evidenziate, c’è anche una sempre maggior scarsità idrica, soprattutto nel Mediterraneo, dovuta all’ aumento della domanda di acqua per l’irrigazione, l’uso domestico e industriale unito alla riduzione delle precipitazioni, alla scarsa capacità di reintegro delle risorse idrico e all’aumento dell'evaporazione.
«Inoltre, nel Sud Europa l'irrigazione sarà il fattore limitante della produzione agricola, con impatti negativi anche nelle zone di produzione del vino».
Lo studio del 2012 Mediterranean agriculture under climate change: adaptive capacity, adaptation, and ethics‘, Regional Environmental Change di Marco Grasso e Giuseppe Feola (University of Reading) anticipava alcune delle problematiche dei cambiamenti climatici sui sistemi agricoli del paesi dell’area mediterranea. La ricerca, infatti, evidenzia come gli impatti dei cambiamenti climatici del prossimo decennio saranno rilevanti per l’area mediterranea, determinato una diminuzione della produzione agricola nell’area che include anche l’Italia meridionale. Proprio per diffondere conoscenza e consapevolezza rispetto al cambiamento climatico, dagli effetti fisici a quelli socio-economici l’Università di Milano-Bicocca ha organizzato, dal 7 all’11 aprile, una settimana di incontri aperti al pubblico, il cui evento centrale è Milano-Bicocca e i cambiamenti climatici: ricerca, formazione, divulgazione. Tra le attività previste, mostre, dibattiti, climate café e anche un Dj Set-Video Climate Change.
«In Europa, la regione mediterranea è quella che risentirà più di tutte dei cambiamenti climatici a causa dei notevoli impatti attesi sul turismo, sull’agricoltura, sulle attività forestali, sulle infrastrutture, sull’energia».
«I cambiamenti climatici – continua Grasso, commentando il rapporto “Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability – possono introdurre disparità economiche all'interno dell'Europa, favorendo regioni meno colpite dal cambiamento climatico e aggravando quelle più esposte, come quella mediterranea».
«Le future proiezioni climatiche – aggiunge Grasso – prevedono un aumento delle temperature in tutte le regioni europee, un marcato aumento di precipitazioni nel Nord Europa e una diminuzione significativa nel Sud Europa, un aumento di estremi termici, periodi di siccità alternati ad abbandonanti precipitazioni».
Secondo gli studiosi del Working Group II all’AR5 del Panel internazionale sui cambiamenti climatici, sono in aumento i rischi di inondazioni, di erosione costiera e di danni alle infrastrutture: «Il rischio già è presente con l'attuale livello di climate change (+0.61 °C rispetto al periodo preindustriale) e sta aumentando progressivamente. Le misure di adattamento in Europa possono ridurre il rischio entro limiti accettabili, ma queste azioni devono essere ancora implementate in molti Paesi europei, tra cui l'Italia».
Tra le criticità evidenziate, c’è anche una sempre maggior scarsità idrica, soprattutto nel Mediterraneo, dovuta all’ aumento della domanda di acqua per l’irrigazione, l’uso domestico e industriale unito alla riduzione delle precipitazioni, alla scarsa capacità di reintegro delle risorse idrico e all’aumento dell'evaporazione.
«Inoltre, nel Sud Europa l'irrigazione sarà il fattore limitante della produzione agricola, con impatti negativi anche nelle zone di produzione del vino».
Lo studio del 2012 Mediterranean agriculture under climate change: adaptive capacity, adaptation, and ethics‘, Regional Environmental Change di Marco Grasso e Giuseppe Feola (University of Reading) anticipava alcune delle problematiche dei cambiamenti climatici sui sistemi agricoli del paesi dell’area mediterranea. La ricerca, infatti, evidenzia come gli impatti dei cambiamenti climatici del prossimo decennio saranno rilevanti per l’area mediterranea, determinato una diminuzione della produzione agricola nell’area che include anche l’Italia meridionale. Proprio per diffondere conoscenza e consapevolezza rispetto al cambiamento climatico, dagli effetti fisici a quelli socio-economici l’Università di Milano-Bicocca ha organizzato, dal 7 all’11 aprile, una settimana di incontri aperti al pubblico, il cui evento centrale è Milano-Bicocca e i cambiamenti climatici: ricerca, formazione, divulgazione. Tra le attività previste, mostre, dibattiti, climate café e anche un Dj Set-Video Climate Change.
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30 marzo 2014
Ricerca USA su Social Media e popolazione adulta
Fonte: Pew Research - journalism.org
La ricerca è stata condotta da: Pew Research Center’s Journalism Project, in collaborazione con la fondazione John S. and James L. Knight.
Il dato più importante mi sembra questo: solo il 30% degli statuniensi adulti utilizza Facebook per ricavare notizie.
La ricerca è stata condotta da: Pew Research Center’s Journalism Project, in collaborazione con la fondazione John S. and James L. Knight.
Il dato più importante mi sembra questo: solo il 30% degli statuniensi adulti utilizza Facebook per ricavare notizie.
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