Risolto l'enigma della zebra: la soluzione è su Nature Communications

Per più di un secolo l'enigma della zebra è rimasto senza soluzione: perché l'evoluzione ha portato alla scelta di un mantello a strisce biance e nere?
A partire dal dibattito tra Alfred Russel Wallace e Charles Darwin di 120 anni fa le ipotesi erano principalmente cinque: 
  1. una forma di mimetismo;
  2. una modalità per ostacolare i predatori confondendo la vista dei carnivori;
  3. un sistema per la gestione del calore;
  4. una colorazione con funzione sociale;
  5. limitare l'azione dei parassiti.
The function of zebra stripes è il titolo dell'articolo pubblicato il primo aprile 2014 (e non è uno scherzo) su Nature Communications. Gli autori, un gruppo di ricercatori dell'università della California Davis, guidato da Tim Caro, ha mappato la distrubizione geografica di 7 specie: zebre, cavalli, asini e le loro sottospecie, annotando lo spessore, la disposizione, e la tonalità delle loro strisce su varie parti del corpo. Successivamente i ricercatori hanno associato la distrubuzione dei diversi animali alle condizioni climatiche, ai predatori e ai parassiti.
A conclusione della ricerca la risposta è stata il punto 5: le strisce servono a tenere lontane le mosche succhia-sangue. Il motivo? Gli insetti preferiscono le colorazioni uniformi.

The function of zebra stripes
Tim Caro, Amanda Izzo, Robert C. Reiner Jr, Hannah Walker, Theodore Stankowich
Nature Communications 5, Article number: 3535 doi:10.1038/ncomms4535 Published:
Abstract
Despite over a century of interest, the function of zebra stripes has never been examined systematically. Here we match variation in striping of equid species and subspecies to geographic range overlap of environmental variables in multifactor models controlling for phylogeny to simultaneously test the five major explanations for this infamous colouration. For subspecies, there are significant associations between our proxy for tabanid biting fly annoyance and most striping measures (facial and neck stripe number, flank and rump striping, leg stripe intensity and shadow striping), and between belly stripe number and tsetse fly distribution, several of which are replicated at the species level. Conversely, there is no consistent support for camouflage, predator avoidance, heat management or social interaction hypotheses. Susceptibility to ectoparasite attack is discussed in relation to short coat hair, disease transmission and blood loss. A solution to the riddle of zebra stripes, discussed by Wallace and Darwin, is at hand.

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