Vedere la foto (pubblicata dalla mamma) di una bambina impegnata a sperimentare il fornetto solare non ha prezzo.
Specie se si tratta di una delle piccole allieve del laboratorio di costruzione di forni solari (centro culturale Lazzaretto, Cagliari, 5 Settembre 2014, grazie al Teatro del Sale per la splendida iniziativa L'Isola dei Bambini).
Anche questa è #Cagliari2019.
Andrea Mameli, Blog Linguaggio Macchina, 5 Settembre 2014
05 settembre 2014
04 settembre 2014
Non di solo orecchio. Il ruolo dei neuroni specchio audiovisuomotori nei suonatori in uno studio condotto dall'Università Milano-Bicocca e dall'IBFM-CNR
Il cervello di musicisti professionisti, che hanno studiato approfonditamente uno strumento musicale (si stima: dopo circa 10.000 ore di esercizio) e hanno interiorizzato in modo raffinato il collegamento tra gesto e suono, risponde in maniera automatica all’incongruenza tra un gesto musicale ed il suono che viene prodotto, se l’abbinamento non è perfetto.
Questo grazie ai neuroni specchio audiovisuomotori, la cui esistenza è stata per la prima volta scientificamente dimostrata da uno studio pubblicato il 29 Luglio 2014 su Scientific Reports (rivista di Nature.com) con il titolo: Audio-visuomotor processing in the Musician's brain: an ERP study on professional violinists and clarinetists (DOI: 10.1038/srep05866).
La ricerca, condotta dal Centro di Neuroscienze di Milano dell’Università di Milano-Bicocca (Dipartimento di Psicologia) e dall’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare (IBFM-CNR) è stata guidata da Alice Mado Proverbio, docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica presso l’ateneo milanese.
Questo studio dimostra per la prima volta l’esistenza di neuroni specchio audiovisuomotori che si attivano nel cervello di musicisti professionisti nel momento in cui viene percepita un’incongruenza tra l’immagine di un musicista che suona (video) e il suono effettivamente prodotto (audio) dallo strumento, esclusivamente rispetto allo strumento in cui sono specializzati.
«È nota da tempo l'esistenza di un sistema di neuroni specchio del linguaggio, che permettono di capire il “labiale” - sottolinea Alice Proverbio - mentre, finora, era poco noto come il cervello di musicisti specializzati in uno strumento si attivi e crei delle connessioni tra la parte visiva e motoria e quella uditiva».
La ricerca si è svolta in una prima fase presso le aule di clarinetto e di violino del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (coinvolgendo decine di studenti di livello pre-accademico) e solo successivamente presso il laboratorio del Center for Neuroscience dell'Università Bicocca. Sono stati reclutati 32 partecipanti (9 violinisti professionisti, 8 clarinettisti professionisti e 15 persone non musiciste) e ha utilizzato due tecniche di ricerca: la registrazione dell’attività bioelettrica cerebrale (ERPs) e la tecnica di neuroimmagine swLORETA (tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione).
Grazie ai video i clarinettisti hanno analizzato la posizione del portavoce (che si trova sotto il pollice sinistro del musicista), mentre i violinisti hanno osservato sia le corde che la posizione delle dita sulla tastiera e i movimenti dell’arco.
I partecipanti hanno visto 368 video di violinisti e clarinettisti professionisti che suonavano lo stesso spartito con il proprio strumento, con note simili in intensità, tono, altezza e durata. Per produrre un’incongruenza audiovisiva, nella metà dei casi l’audio non era congruente col video.
Sia i musicisti che il campione di controllo, formato da persone non esperte, avevano semplicemente il compito di stabilire il numero di note in una battuta. Nessuno era a conoscenza degli scopi reali dello studio.
I partecipanti hanno assistito a un video inizialmente muto, in cui il musicista si apprestava a suonare una nota: in quel momento si sono attivati i neuroni specchio visuomotori. Ma solamente nel momento in cui la nota è stata effettivamente prodotta, si è evidenziata una reazione fisiologica negativa (N400), perché alcune aree cerebrali hanno avuto una reazione all’incongruenza tra video e audio, tanto maggiore quanto più grande era l’esperienza di studio del musicista rispetto a quello strumento specifico
È come se i musicisti professionisti, grazie allo studio approfondito della musica, avessero interiorizzato così solidamente il collegamento tra suono, gesto e immagine da percepire in maniera automatica un’incongruenza.
Le aree interessate alla codifica multimodale senso motoria sono: il giro temporale superiore destro (area uditiva: STG), la corteccia premotoria, il sistema specchio fronto/parietale (frontale e parietale inferiore), la corteccia somatosensoriale, il cervelletto, l’area supplementare motoria (SMA), l’area extrastriata per il corpo, e la corteccia temporale mediale e inferiore
Questo studio rivela quindi l’esistenza di un sistema di neuroni specchio audiovisuomotori nel cervello di musicisti professionisti, che codifica la relazione tra gesti, intesi come immagini e risposte motorie, e i suoni musicali che sono prodotti, come risultato dell’apprendimento musicale. L’ aver interiorizzato la rappresentazione multimodale di gesti musicali e suoni in modo così profondo consente al musicista di prevedere con precisione (e in anticipo) se il proprio gesto produrrà i suoni desiderati (ad es., correttamente intonati), e consentendo alle aree motorie di ritoccare eventualmente il piano on line, evitando di stonare o “steccare” ancor prima di aver suonato.
Questo grazie ai neuroni specchio audiovisuomotori, la cui esistenza è stata per la prima volta scientificamente dimostrata da uno studio pubblicato il 29 Luglio 2014 su Scientific Reports (rivista di Nature.com) con il titolo: Audio-visuomotor processing in the Musician's brain: an ERP study on professional violinists and clarinetists (DOI: 10.1038/srep05866).
La ricerca, condotta dal Centro di Neuroscienze di Milano dell’Università di Milano-Bicocca (Dipartimento di Psicologia) e dall’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare (IBFM-CNR) è stata guidata da Alice Mado Proverbio, docente di Psicobiologia e Psicologia Fisiologica presso l’ateneo milanese.
Questo studio dimostra per la prima volta l’esistenza di neuroni specchio audiovisuomotori che si attivano nel cervello di musicisti professionisti nel momento in cui viene percepita un’incongruenza tra l’immagine di un musicista che suona (video) e il suono effettivamente prodotto (audio) dallo strumento, esclusivamente rispetto allo strumento in cui sono specializzati.
«È nota da tempo l'esistenza di un sistema di neuroni specchio del linguaggio, che permettono di capire il “labiale” - sottolinea Alice Proverbio - mentre, finora, era poco noto come il cervello di musicisti specializzati in uno strumento si attivi e crei delle connessioni tra la parte visiva e motoria e quella uditiva».
La ricerca si è svolta in una prima fase presso le aule di clarinetto e di violino del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano (coinvolgendo decine di studenti di livello pre-accademico) e solo successivamente presso il laboratorio del Center for Neuroscience dell'Università Bicocca. Sono stati reclutati 32 partecipanti (9 violinisti professionisti, 8 clarinettisti professionisti e 15 persone non musiciste) e ha utilizzato due tecniche di ricerca: la registrazione dell’attività bioelettrica cerebrale (ERPs) e la tecnica di neuroimmagine swLORETA (tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione).
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Frame tratti dai video relativi al clarinettoe al violino. |
I partecipanti hanno visto 368 video di violinisti e clarinettisti professionisti che suonavano lo stesso spartito con il proprio strumento, con note simili in intensità, tono, altezza e durata. Per produrre un’incongruenza audiovisiva, nella metà dei casi l’audio non era congruente col video.
Sia i musicisti che il campione di controllo, formato da persone non esperte, avevano semplicemente il compito di stabilire il numero di note in una battuta. Nessuno era a conoscenza degli scopi reali dello studio.
I partecipanti hanno assistito a un video inizialmente muto, in cui il musicista si apprestava a suonare una nota: in quel momento si sono attivati i neuroni specchio visuomotori. Ma solamente nel momento in cui la nota è stata effettivamente prodotta, si è evidenziata una reazione fisiologica negativa (N400), perché alcune aree cerebrali hanno avuto una reazione all’incongruenza tra video e audio, tanto maggiore quanto più grande era l’esperienza di studio del musicista rispetto a quello strumento specifico
È come se i musicisti professionisti, grazie allo studio approfondito della musica, avessero interiorizzato così solidamente il collegamento tra suono, gesto e immagine da percepire in maniera automatica un’incongruenza.
Le aree interessate alla codifica multimodale senso motoria sono: il giro temporale superiore destro (area uditiva: STG), la corteccia premotoria, il sistema specchio fronto/parietale (frontale e parietale inferiore), la corteccia somatosensoriale, il cervelletto, l’area supplementare motoria (SMA), l’area extrastriata per il corpo, e la corteccia temporale mediale e inferiore
Questo studio rivela quindi l’esistenza di un sistema di neuroni specchio audiovisuomotori nel cervello di musicisti professionisti, che codifica la relazione tra gesti, intesi come immagini e risposte motorie, e i suoni musicali che sono prodotti, come risultato dell’apprendimento musicale. L’ aver interiorizzato la rappresentazione multimodale di gesti musicali e suoni in modo così profondo consente al musicista di prevedere con precisione (e in anticipo) se il proprio gesto produrrà i suoni desiderati (ad es., correttamente intonati), e consentendo alle aree motorie di ritoccare eventualmente il piano on line, evitando di stonare o “steccare” ancor prima di aver suonato.
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03 settembre 2014
02 settembre 2014
Laboratorio di costruzione di forni solari. Cagliari, 5 Settembre 2014
Linguaggio Macchina, in collaborazione con la compagnia Teatro del Sale organizza un laboratorio di costruzione di forni solari. Il laboratorio è rivolto ragazzi da 11 a 13 anni e si svolgerà nel centro culturale Il Lazzaretto Venerdì 5 Settembre alle 17:00. Si richiede di portare due scatole di cartone, di dimensione e forma tali da stare una dentro l'altra, ed eventualmente un vetro, leggermente più piccolo della scatola di dimensini inferiori.
Prenotazione obbligatoria: info@teatrodelsale.net
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01 settembre 2014
Culurgionis solari in pausa pranzo
Lasciati cuocere per un'oretta con il forno solare in vassoio nero con coperchio, già con il sugo: i culurgionis come piatto unico per la pausa pranzo. Tempi: 3 minuti per montare tutto, 4 minuti per consumare il pasto, 3 minuti per smontare: 10 minuti in tutto.
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31 agosto 2014
La radio del cosmo. Prima Scuola Estiva di Radio Astronomia in Sardegna
Oggi è iniziata la prima Scuola Estiva di Radio Astronomia organizzata da INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Partecipano 24 studenti (12 sardi e 12 lombardi) i quali si sono aggiudicati un posto nella scuola
attraverso un concorso aperto a studenti che entreranno a settembre nel 5° anno di scuola
secondaria superiore. Gli studenti saranno coinvolti durante tutta la settimana in lezioni teoriche e esercitazioni pratiche (nei laboratori tecnologici dell’INAF-OAC e del radiotelescopio SRT) allo scopo di apprendere le basi della radioastronomia, delle misure delle proprietà delle antenne a microonde, del calcolo dei parametri d’antenna, delle misure delle radio interferenze.
“La radio del cosmo - alla scoperta dei radiotelescopi e dellʼUniverso invisibile“ si concluderà il 6 Settembre.
Le lezioni saranno tenute da fisici e astrofisici professionisti dell’Università di
Milano e dell’INAF - Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Nel corso della settimana sono previste un'escursione a Cagliari e un pomeriggio in spiaggia, e una conferenza pubblica nel comune di Sant'Andrea Frius (Mercoledì 3 Settembre, Sala comunale di Sant’Andrea Frius, ore 21.30. Titolo: “Universo e dintorni: uomini, scoperte e frontiere della cosmologia moderna”, relatore: prof. Aniello Mennella, Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università di Milano).
Partecipano 24 studenti (12 sardi e 12 lombardi) i quali si sono aggiudicati un posto nella scuola
attraverso un concorso aperto a studenti che entreranno a settembre nel 5° anno di scuola
secondaria superiore. Gli studenti saranno coinvolti durante tutta la settimana in lezioni teoriche e esercitazioni pratiche (nei laboratori tecnologici dell’INAF-OAC e del radiotelescopio SRT) allo scopo di apprendere le basi della radioastronomia, delle misure delle proprietà delle antenne a microonde, del calcolo dei parametri d’antenna, delle misure delle radio interferenze.
“La radio del cosmo - alla scoperta dei radiotelescopi e dellʼUniverso invisibile“ si concluderà il 6 Settembre.
Le lezioni saranno tenute da fisici e astrofisici professionisti dell’Università di
Milano e dell’INAF - Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Nel corso della settimana sono previste un'escursione a Cagliari e un pomeriggio in spiaggia, e una conferenza pubblica nel comune di Sant'Andrea Frius (Mercoledì 3 Settembre, Sala comunale di Sant’Andrea Frius, ore 21.30. Titolo: “Universo e dintorni: uomini, scoperte e frontiere della cosmologia moderna”, relatore: prof. Aniello Mennella, Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università di Milano).
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