20 settembre 2014

La passione e la scienza, nei ricordi di un astronauta. A Villacidro con Umberto Guidoni

Non ricordo quando ho iniziato a presentare libri. So solo che mi piace farlo, per almeno due ragioni: mi permette di conoscere persone interessanti e mi aiuta a tenere la mente sveglia. Anche perché implica lo sforzo di porre domande non banali (dopo aver letto con attenzione) da cui tentare di ricavare risposte ancor meno banali.
Ieri ho avuto il piacere di porre alcune domande a Umberto Guidoni, in compagnia di Paolo Maccioni. Eravamo a Villacidro, ospiti del XXIX premio Dessì. L'astronauta ha presentato il suo ultimo libro, Viaggiando oltre il cielo, e noi ci siamo divertiti a intervistarlo. Ecco una breve sintesi.
Villacidro, 19 Settembre 2014. Da sinistra a destra: A. Mameli, U. Guidoni, P. Maccioni
Negli sport estremi, che rappresentano quanto di più vicino al lavoro dell'astronauta, gli allenamenti sono in grado di preparare nella maniera più aderente possibile le prove reali. Il viaggio nello spazio, invece, riserva qualche sopresa?
«La preparazione è lunga e in fondo sappiamo cosa ci aspetta, ma in realtà non tutte le situazioni di una missione spaziale si possono provare prima. Quando si va nello spazio secondo me ciascuno registra sensazioni molto personali, diverse da una persona all'altra. La prima cosa è l'altezza: sul nostro pianeta la viviamo poco, come se fossimo quasi in due dimensioni, mentre nello spazio viviamo in un ambiente realmente tridimensionale.»
Quali esperimenti si possono condurre in orbita?
«L'assenza di peso consente di condurre esperimenti scientifici importanti e osservazioni più banali. Ad esempio la fiamma di una candela e la goccia di un qualsiasi liquido sono sempre di forma sferica. Inoltre mancando il rimescolamento dell'aria è indispensabile utilizzare i ventilatori, altrimenti si potrebbe restare uccisi dalla propria anidride carbonica.»
Nel corso della missione TSS-1R del 1996 tentaste di produrre energia elettrica per mezzo di una gigantesca dinamo. L'esperimento riuscì ma il cavo si spezzò. Che cosa resta di quell'esperienza?
«Il satellite al guinzaglio, tethered, mostrò la possibilità di sfruttare la legge di Faraday utilizzando il campo magnetico terrestre, un cavo lungo 20 chilometri e il movimento dello Shuttle. Abbiamo generato qualche chilowatt e la corrente elettrica arrivò veramente fin dentro lo Shuttle. L'esperimento migliorò le conoscenze dell’elettrodinamica dei cavi flessibili, ma si verificò la rottura del cavo a 19,7 chilimetri di distanza dallo Space Shuttle, quindi solo un km prima dell'obiettivo prefissato: 20,7 km. Il rivestimento isolante del cavo di rame, spesso appena 2 millimetri, si ruppe e diede origine a un corto circuito: la vera causa della rottura del cavo. Ci sentimmo come un bambino a cui sfugge di mano un palloncino e lo vede volare via. Il satellite andò a stabilizzarsi 70 km sopra di noi poi scese di orbita e un mese dopo si distrusse nel rientrare in atmosfera.»


Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 20 Settembre 2014

P.S. Un ringraziamento particolare a Paolo per avermi trascinato a Villacidro, ieri sera. E a Umberto Guidoni per aver risposto a tutte le domande sulla sua straordinaria esperienza, con accuratezza e simpatia (anche durante la cena).


19 settembre 2014

Le grotte degli astronauti teatro di un tragico incidente

L'organizzazione nazionale italiana di soccorso alpino e spelologico CNSAS ha reso noto che il 18 settembre si è verificato un incidente fatale in una grotta della Sardegna.
La grotta aveva fatto da sito per il corso di addestramento astronauti dell'ESA, ma gli astronauti avevano già lasciato la grotta parecchie ore prima dell'incidente. La vittima, Luigi Mereu, 32 anni, era membro di un gruppo speleologico locale, Gruppo Grotte Nuorese, che stava aiutando a trasferire l'attrezzatura fuori dalla grotta.
Tutti i partecipanti al corso ESA sono immensamente addolorati per l'incidente.
In rispetto della vittima, ESA ha interrotto le regolari attività di comunicazione di CAVES. L'ESA valuterà con attenzione i risultati investigativi sull'incidente prima di prendere ulteriori decisioni o azioni.

Fonte: ESA Incidente fatale nelle grotte sarde 

ESA-CAVES: astronauti sani in grotte sarde

There has been a fatal accident in the Sardinian cave, site of ESA’s astronaut training course


Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), the Italian national alpine and speleological rescue organisation has reported that a fatal accident happened in a Sardinian cave, Italy, on September 18. This is the location where  ESA’s CAVES training course took place. 
The cave had been the site of ESA’s astronaut training course, but the astronauts  had already left the cave several hours before the accident. The victim, Luigi Mereu, 32 years old, was a member of the local speleologist group Gruppo Grotte Nuorese that was helping with equipment transfer out of the cave. 
All participants on the ESA course are immeasurably saddened by the accident.
Out of respect for the deceased, ESA has stopped regular communication activities for CAVES. ESA will carefully evaluate the results of the accident investigation before taking any decisions on further actions.
We join in grieving with the family and friends of the deceased for their tragic loss.


Fatal accident in Sardinia caves


18 settembre 2014

InvFactor: nuovo riconoscimento per gli inventori dell'Itis Giua di Cagliari. Al primo posto l’Isis Enrico Fermi di Bibbiena (Ar)

Ecco le tre innovazioni vincitrici della quinta edizione del concorso "InvFactor - anche tu genio!" organizzato dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr) con la collaborazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Le invenzioni sono state scelte da una giuria di esperti durante la cerimonia di premiazione, che si è svolta questa mattina a Roma (Spazio Europa), dopo una selezione che ha esaminato 47 invenzioni da tutta Italia, realizzate dagli studenti coadiuvati dagli insegnanti nel corso dell’anno scolastico.
Al primo posto ‘Tripla sicurezza per auto’ dell’Isis ‘Enrico Fermi’ di Bibbiena
(Ar): tre dispositivi per auto ideati allo scopo di contrastare incidenti causati dalla distrazione. Il sistema ‘No smartphone’ attiva un display con messaggi luminosi e sonori se il guidatore usa il cellulare mentre l’auto è in movimento; ‘No alcol’ è composto da tre sensori che rilevano la presenza di alcol nell’aria, e impediscono l’avviamento dell’auto, inviando un messaggio a un numero amico; ‘No apertura improvvisa della portiera’, con un sensore a ultrasuoni posizionato nello specchietto sinistro, rileva l’arrivo di un mezzo e avverte con un segnale luminoso e acustico. L’Istituto, che aveva già vinto l’anno scorso grazie al seggiolino ‘salva bimbi’ dimenticati nelle vetture, torna quest’anno sul tema della sicurezza stradale. Il secondo premio è andato ai sonar realizzati per agevolare il movimento delle persone non vedenti messi a punto dagli studenti dell’Iti ‘Michele Giua’ di Cagliari, che nel 2011 aveva vinto il primo premio con il robot Gavin.
S-MAR-3D’ è integrato in un cappellino che rileva intralci sia nello spazio sia sul pavimento, mentre ‘Gemma Sonica’ è una medaglia da portare al collo che genera un numero minimo di segnali per spazi meno affollati. 
La carta d'identità chimica dei salumi Dop italiani degli studenti dell’Iti ‘Montani’ di Fermo ha meritato il terzo premio. Il metodo presentato si basa sull’analisi dell'aroma degli insaccati attraverso una tecnica di campionamento, l’estrazione SPME (Solid Phase Micro-Extraction), e l’utilizzo del gascromatografo accoppiato ad uno spettrometro di massa. In tal modo si riesce ad avere una sorta di identikit chimico che impedisce la contraffazione e testimonia l’origine del prodotto italiano.
Cappellino sonar per nonvedenti
Il direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti ha dichiarato: “Il futuro dell'economia europea ma anche il futuro di noi stessi è sempre più legato alla ricerca e all'innovazione. Non a caso, per i prossimi 7 anni, l'UE vi ha posto forte accento e dedicato più di 80 miliardi di euro. I giovani premiati oggi saranno coloro che aiuteranno l'Europa a vincere questa sfida cruciale”.
Le tecnologie vincitrici saranno esposte venerdì 26 settembre a ‘Light: accendi la luce sulla scienza’, manifestazione organizzata da Irpps-Cnr a Roma, presso il Museo Civico di Zoologia e l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù (sede di viale San Paolo) nell’ambito della ‘Notte dei ricercatori’ promossa dall’Unione Europea.Al Giua le idee innovative sono di casa: vincitore dell’edizione 2011 del premio "Inv-factor – anche tu genio!" con il robot Gavin e finalista nel 2012 con “Sinapsi 2”, una carrozzina motorizzata che permette non solo lo spostamento all’interno di ambienti domestici, ma anche l’accensione, la regolazione e lo spegnimento di apparecchiature elettriche e elettroniche, del sistema di climatizzazione e di riscaldamento, nonché la gestione del telefono.

Nell'ultimo anno scolastico gli allievi di Antonello Zizi, professore di Informatica e Sistemi automatici al Giua di Cagliari, hanno realizzato un dispositivo in grado di rilevare la presenza di un bambino seduto nel seggiolino e di avvisare il conducente al momento dello spegnimento del motore dell'automobile, allo scopo di evitare di dimenticare il bambino in auto.
Come funziona?
«Il dispositivo è formato da un sensore e da una serie di moduli che implementano un sistema di allarme in grado di allertare un genitore o una terza persona nel caso in cui si rilevi un bambino sul seggiolino dopo lo spegnimento del motore dell'automobile. Il dispositivo, trascorso un certo tempo dal primo avviso, emette un allarme esterno che può essere udito da chi si trova nei pressi dell'automobile. Questo allarme è un messaggio vocale ad alto volume riportante il numero di targa, la marca e il modello dell'automobile e l'indicazione di una possibile dimenticanza di un bambino sul seggiolino. Se i sensori non rilevano variazioni nei successivi minuti, allora viene inviato un messaggio SMS ad uno o più numeri telefonici, nel quale si comunicano le coordinate GPS del punto dove si trova l'auto e l'indicazione di una possibile dimenticanza dei un bambino a bordo.»
Su cosa si basa?
«La tecnologia è quella dei microcontrollori programmati. Il linguaggio di programmazione utilizzato è il C. I sensori sono prevalentemente di tipo resistivo e sono presenti alcune eeprom per la riproduzione dei vari messaggi vocali. E' inoltre previsto un modulo GSM/GPS interfacciato al sistema che serve per le funzionalità di messaggistica aggiuntive. Il primo modulo, già realizzato, non si basa su tecnologia hw/sw particolari ma necessita di poche competenze in elettronica e di una certa manualità fine per le microsaldature presenti, per questo motivo è stato realizzato principalmente dalla professoressa Grazia Chiuchiolo e da me. Abbiamo mostrato agli studenti un aspetto (quello elettronico) che non riguarda la loro attività principale (infatti sono studenti di informatica). I prossimi moduli saranno più attinenti con il loro indirizzo di studi e li faremo realizzare interamente a loro.»

Andrea Mameli
blog Linguaggio Macchina
18 Settembre 2014


Allievi e prof inventori: Giua in finale (L'Unione Sarda, Cultura, 20 Agosto 2012) 

Sinapsi 2 (Liceo scientifico applicato Michele Giua, 2012)

 



17 settembre 2014

Fine settimana marziano con MAVEN: Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN

Domenica 21 Settembre, dopo un viaggio di 711 milioni di chilometri, percorsi in 10 mesi, la sonda MAVEN raggiungerà Marte.

L'obiettivo scientifico di questa missione targata NASA è capire in che modo il pianeta rosso è passato da un clima caldo e umido al freddo arido di oggi.
Ma non è tutto: il 19 Ottobre Maven osserverà il passaggio della cometa Siding Spring a soli (si fa per dire) 132 mila km da Marte e analizzerà l'atmosfera prima e dopo l'evento.
Questa è la 21-sima missione terrestre su Marte dal 1960.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina

14 settembre 2014

Ciolkovskij e i nostri sogni spaziali


Il 17 Settembre 1857 nasceva Konstantin Ciolkovskij, la persona che rese possibile il viaggio spaziale. Lo ricordiamo per aver elaborato, nel 1883, la prima teoria della propulsione a razzo. Per aver costruito, nel 1897, la prima galleria aerodinamica russa. Per aver scritto, nel 1903, il primo trattato dedicato all'impiego di idrogeno e ossigeno come combustibili “L'esplorazione dello Spazio cosmico per mezzo di motori a reazione” e nel 1929 lo studio sui razzi a più stadi con propellenti liquidi: "Treni di razzi cosmici".
Lo scienziato russo ipotizzò anche altre importanti questioni tecnologiche, come la guida di razzi per mezzo di alette orientabili, immerse nel getto propulsivo. E pensare che Ciolkovskij, sordo a causa della scarlattina, compì i propri studi da autodidatta, nella biblioteca di Mosca, dove conobbe il filosofo russo Nikolai Fedorovitch Fedorov, il quale stimolò la sua curiosità nei confronti del cosmo. In onore di Ciolkovskij non ci sono solo francobolli e monete. C'è anche buona parte del film "In viaggio verso le stelle" di Pavel Klushantsev (1957).
Doveroso omaggio al padre dei nostri sogni spaziali.

Andrea Mameli, 15 Settembre 2014

Questo post esce simultanemente nei blog http://danielebarbieri.wordpress.com e www.linguaggiomacchina.it