![]() |
Cofanetto nuragico esposto al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari |
31 dicembre 2015
Il mio augurio per il Nuovo Anno: un cofanetto (Nuragico) pieno di serenità
Etichette:
2016,
cofanetto,
Museo Archeologico di Cagliari,
nuragico
26 dicembre 2015
Anche un astronauta può sbagliare numero
L'astronauta britannico Tim Peake, a bordo della Stazione Spaziale, ha twittato le sue scuse alla donna che aveva chiamato per errore e alla quale aveva detto "Pronto, pianeta Terra?"
British astronaut Tim Peake, on board the International Space Station, tweets apology to woman he rang by mistake, and to whom he said, ‘Hello, is this planet Earth?’
British astronaut Tim Peake, on board the International Space Station, tweets apology to woman he rang by mistake, and to whom he said, ‘Hello, is this planet Earth?’
Etichette:
astronaut,
Astronauta,
Tim Peake,
twitter,
wrong number
25 dicembre 2015
Cagliari. Stelle di mare nel porto. Starfishes in the port.
![]() |
Cagliari. Stelle di mare nel porto. Starfishes in the port. Photo: Andrea Mameli (Dec. 2015) |
![]() |
Cagliari. Photo: Andrea Mameli (Dec. 2015) |
Etichette:
cagliari,
harbor,
port,
porto,
Sardegna,
Sardinia,
starfish in the harbor,
stelle,
stelle di mare
24 dicembre 2015
Il mio forno solare ha circumnavigato la Sardegna.

Il viaggio è raccontato nel cortometraggio scritto da Laura Biagini e diretto da Silvia Perra, realizzato nell’ambito dei bandi Heroes 20.20.20 promossi dalla Sardegna Film Commission e dall’Assessorato dell’Industria della Regione Autonoma della Sardegna (POR FESR 2007-2013 - ASSE III – Energia; Azioni di promozione e comunicazione dell’efficienza energetica e del risparmio).
La disponibilità di Mathias è stata fondamentale per la riuscita dell'operazione.
Si sono rivelati molto utili anche i consigli di Raffalangela Pani (Scuola di Pasta) in tema di cucina sostenibile.

Per me è stata una bella soddisfazione mostrare il funzionamento del fornetto, con la cottura di pasta (immersa nel sugo di pomodoro) e di ortaggi (in padella), a una persona che ha fatto della sostenibiltà ambientale un elemento concreto della sua vita.
Dal 2012 l'Ichnusa, oltre alle sue splendide vele, è dotata di un motore elettrico (le cui batterie sono alimentate da fonte eolica e solare) e dispone di una riserva idrica di settecento litri (più del normale, dato che non ci sono serbatoi di carburante).
Il documentario mostra l'efficienza del basso impatto ambientale del veliero Ichnusa, in grado di coprire le esigenze essenziali di una comunità di 6/8 persone per una decina di giorni.
Per me l'esperienza è stata estremamente interessante: ho seguito il viaggio grazie alla foto che Mathias pubblicava quotidianamente su Instagram e ho raccolto alcuni consigli preziosi dal comandante dell'Ichnusa.
Al rientro a Cagliari, tre giorni fa, Mathias mi ha riconsegnato il fornetto suggerendo di posizionare sul fondo una lastra di pietra, possibilmente nera, per aumentare l'inerzia termica.
Non appena mi sarà possibile lo farò sicuramente.
P.S. Ringrazio Daniela Deidda per le foto scattate durante il viaggio di Mathias intorno alla Sardegna.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina.
Etichette:
barca,
cucina sostenibile,
energia,
forno,
forno solare,
Mathias,
Mommotty,
navigazione,
oven,
sailing,
Sardegna,
Sardegna Film Commission,
Sardinia,
solar oven,
solarcooking,
sostenibile,
vela
10 dicembre 2015
Oggi a Cagliari ritorna Plexus con #PlexusArtFood2015
C'ero anch'io, nel 1995, nell'aula magna di Fisica del Palazzo delle Scienze, lo ricordo come fosse ieri. Ricordo quella e tutte le altre iniziative di Plexus, ricordo le installazioni Gaetano Brundu e tutto il resto. In tutti questi anni ho seguito il viaggio di questa straordinaria esperienza al confine tra arte e scienza e non potrò mancare oggi al Lazzaretto alle 19:00 Art and Food without borders #PlexusArtFood2015
![]() |
Plexus 3D (2015) |
![]() |
Palazzo delle Scienze, Cagliari (1995) |
Giro del mondo a bordo dell'arte (L'Unione Sarda 4 ottobre 2009)
Art Slavery di Sandro Dernini al Palazzo delle Esposizioni di Roma il 3 maggio 2011 (Linguaggio Macchina, 23 Aprile 2011)
Plexus International: chiamata aperta dedicata a Nelson Mandela: l'arte, diritto umano per tutti (Linguaggio Macchina, 10 Dicembre 2013)
Etichette:
#PlexusArtFood2015,
art,
arte,
cagliari,
food,
Lazzaretto,
plexus,
science,
scienza
07 dicembre 2015
Consapevolezza e impegno in tema energetico, grazie all'Internet delle Cose (IoT)
Un dispositivo per la misura dei consumi nei trasporti, una piattaforma web per il calcolo dell'Impronta Ecologica, ma anche, e soprattutto, una modo coinvolgente per rinforzare la consapevolezza del proprio ruolo nei consumi energetici. Il tutto grazie a 17 istituti superiori e una media della Sardegna, coinvolti dal CRS4 nel progetto IoT Desir (Internet of Things per la Didattica sull’Energia con la Scuola, l’Impresa e la Ricerca). Il sistema per il calcolo e la memorizzazione dell'Impronta ecologica è stato sviluppato da studenti dell'IISS Levi di Quartu indirizzo SIA. Si tratta di una semplice web application in grado di calcolare l'impronta ecologica del visitatore sulla base di alcuni parametri e di memorizzare i dati su database.
Le fonti utilizzate dagli studenti sono principalmente queste tre:
- "Calcola l'impronta ecologica del tuo contesto locale"(foglio di calcolo sviluppato dal centro di ricerca "Best Foot Forward" per il progetto Indicatori Comuni Europei: Household Ecological Footprint Calculator di M. Wackernagel et al.)
- Household Ecological Footprint Calculator, © Redefining Progress, v 3.2, Feb 2003, Produced by Mathis Wackernagel, Chad Monfreda, Diana Deumling, and Ritik Dholakia;
- Un foglio di calcolo dell'impronta ecologica personale a cura del GLT Impronta Ecologica e Sociale della Rete Lilliput (Agenzia Ambiente, Provincia Autonoma di Bolzano).
03 dicembre 2015
"Le meraviglie del possibile 2"
Festival Internazionale di Teatro Arte e Nuove Tecnologie
Scena Open Source // 2° Edizione
PROGRAMMA:
5-31 Dicembre 2015 Fablab Cagliari (via Barcellona 63): INSTALLAZIONE Quad'Art: Quadro Digitale Collettivo, a cura di: Arduino User Group Cagliari (Italia);
4 Dicembre alle 11:00 ITC Leonardo (Cagliari) Conferenza Paesaggi sonori Leandro Pisano (Università L'Orientale, Napoli) incontra gli studenti del Liceo Artistico e Musicale Foiso Fois di Cagliari;
4 Dicembre alle 19:00 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Conferenza Valorizzazione del territorio e nuove tecnologie Leandro Pisano (Università L'Orientale, Napoli), Francesco Casu Regista Multimediale, Jorma Ferino e Massimiliano Mallus (SJMtech);
6 Dicembre alle 19:30 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Teatro Danza e Nuove Tecnologie Hypernatural di Konic Thtr (Spagna)
11 Dicembre 2015 alle 21 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Interactive Dance Performance You! In and Out Rendering, di Andrea Giomi (Francia)
12 e 13 Dicembre 2015 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Workshop Max Msp di Andrea Giomi (Francia)
15 e 16 Dicembre 2015 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Workshop ChamSys, di Giancarlo Vannetti (Italia)
9 e 10 Gennaio 2016 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Workshop Laboratorio di interazione sonora di Alessando Inguglia - Recipient CC (Italia)
15 Gennaio 2016 alle 19:00 nello Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari conferenza Nuove tecnologie per le imprese creative e culturali partecipano: Riccardo Scateni (Dipartimento Matematica e Informatica di Cagliari), Nicolò Ceccarelli (Facoltà di Architettura di Alghero), Prof. Emiliano Ilardi (Facoltà di Scienze della Comunicazione, Cagliari); Massimo Deriu (Natural Interaction Technologies – CRS4)
16 e 17 Gennaio 2016 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Workshop TouchDesigner – Let's Begin!, di Massimo Zomparelli - GLASSPIEL (Italia)
dal 22 Gennaio 2016 al 24 Gennaio 2016 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari
Workshop di teatro e nuove tecnologie L'Abbandono, di Sara Sole Notarbartolo - Compagnia Taverna Est Teatro (Italia) 22 Gennaio 2016 Ore 19 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari
Conferenza Donne e nuove tecnologie con Francesca Mereu, Angela Cotza (IED) / registe teatrali multimediali Ilaria Nina Zedda (Kyberteatro) e Sara Sole Notarbartolo (Compagnia Taverna Est Teatro)
Installazione To time di Gaia Muscas (Italia)
Installazione audiovisiva interattiva GENERACION 011 CREACIO'N ANDROIDE 2011, di Francesca Mereu (M-Artech Platform - Spagna)
24 Gennaio 2016 alle 19 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari Prova Aperta Performance di teatro e nuove tecnologie L'Abbandono di Sara Sole Notarbartolo Compagnia Taverna Est Teatro (Italia)
29 e 30 Gennaio 2016 > Ore 21 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari
SPETTACOLO DI TEATRO SCIENZA E NUOVE TECNOLOGIE più LUCE more Light, Coproduzione Kyberteatro e FestivalScienza Cagliari (Italia)
31 Gennaio 2016 alle 19 Spazio OSC Via Newton 12 Cagliari
INSTALLAZIONE SENSORIALE Sea Turtles from the Past sensorial version di Michela Cinus ( Mag ) (Italia)
CREDITS E INFO:
KYBERTEATRO / PRODOTTO DALLA SOC. COOP. L’AQUILONE DI VIVIANA
DIREZIONE ARTISTICA: Ilaria Nina Zedda / Marco Quondamatteo
ORGANIZZAZIONE: Michela Cinus
DIREZIONE AMMINISTRATIVA: Mauro Zedda
COMITATO SCIENTIFICO TECNOLOGICO: Francesca Mereu / Ramon Pilia / Andrea Mameli
UFFICIO STAMPA: Massimiliano Messina
Kyberteatro // Spazio OSC
VIA NEWTON 12, CAGLIARI
WWW.KYBERTEATRO.IT
02 dicembre 2015
Il 3 Dicembre Daniele Gouthier è a Cagliari con “Sulle tracce di un sogno"
Daniele Gouthier è l'editore del mio ultimo libro (e lo sarà anche del prossimo). In questa foto, scattata alla SISSA di Trieste qualche anno fa, Daniele è seduto accanto a me.
Sono molto contento della presenza di Danieel a Cagliari il 3 Dicembre, stavolta come autore, per presentare una storia (insolitamente prima della pubblicazione del libro). La storia è quella di Naseem, un ragazzo indiano adottato in Italia. Una storia di speranza e di umanità, coltivata senza troppi calcoli, sebbene Daniele Gouthier sia laureato in Matematica. Daniele è anche padre di Alberto, Bianca, Anshi (nata a Delhi nel 1998 e adottata in India nel 1999) e Somu (nato a Bombay nel 2002 e adottato in India nel 2004.
Appuntamento alle 18:00 negli splendidi locali della Biblioteca Provinciale Emilio Lussu, Villa Clara, Cagliari.
Sono molto contento della presenza di Danieel a Cagliari il 3 Dicembre, stavolta come autore, per presentare una storia (insolitamente prima della pubblicazione del libro). La storia è quella di Naseem, un ragazzo indiano adottato in Italia. Una storia di speranza e di umanità, coltivata senza troppi calcoli, sebbene Daniele Gouthier sia laureato in Matematica. Daniele è anche padre di Alberto, Bianca, Anshi (nata a Delhi nel 1998 e adottata in India nel 1999) e Somu (nato a Bombay nel 2002 e adottato in India nel 2004.
Appuntamento alle 18:00 negli splendidi locali della Biblioteca Provinciale Emilio Lussu, Villa Clara, Cagliari.
![]() |
Biblioteca Provinciale Emilio Lussu, Villa Clara, Cagliari [Foto: Andrea Mameli] |
27 novembre 2015
24 novembre 2015
Future Low Orbit Resort 2050: una finestra sul futuro dello Spazio e un concorso per le Scuole

Gli studenti si confronteranno su un tema avvincente: il Quarto Ambiente. Ovvero come render confortevole la vita all'interno di una base spaziale di futura generazione.
L'ormai irrinunciabile espansione delle attività umane nello Spazio prefigura uno scenario di
progressivo e sempre più ampio coinvolgimento di nuove generazioni di
popolazione, destinate a diventare protagonisti e utenti dell’ambiente
circumterrestre e lunare. Non un futuro lontano, ma una tipologia di sviluppo forse più veloce di quanto si possa immaginare. Per questo la gestione del cosiddetto “Quarto Ambiente” è uno dei tre
temi scelti per il Congresso Nazionale di Futurologia (programma completo).
Il panel dedicato alle sfide del Quarto Ambiente è gestito dal Center for Near Space (CNS), diretto da Rino Russo e che ha la finalità di contribuire a una sempre maggiore diffusione della cultura spaziale tra le nuove generazioni e il grande pubblico, favorendo un positivo orientamento della società verso lo sviluppo del settore privato dell’Astronautica Civile. Il termine “Near” esprime il desiderio di incoraggiare l’utilizzo crescente della parte più vicina del Quarto Ambiente, ossia la regione compresa tra la stratosfera e l’orbita bassa terrestre.
Il CNS apre la finestra sul futuro con la sessione in programma dalle 11:30 alle 13:00 del 26 Novembre, immaginando l’architettura delle nuove infrastrutture orbitali, rese sempre più accessibili da veicoli di trasferimento e ratei di volo in grado di attenuare le sollecitazioni rispetto a quelle prodotte dai classici razzi vettori, ma anche offrendo lo scenario delle attività in corso di sviluppo in preparazione delle missioni umane su Marte. Relatori: Ernesto Vallerani, il padre dei moduli-laboratorio (Spacelab, Columbus, ecc) e Italian Mars Society, sul progetto ERAS che mira alla creazione in Lombardia di un centro di ricerca dedicato alle ricerche e alla familiarizzazione all’ambiente e alla gravità marziana attraverso strumenti di realtà virtuale avanzata.
Il panel successivo (14:00-15:30) è dedicato al turismo spaziale, alle sue interconnessioni con il trasporto intercontinentale e alle potenzialità dell’astronautica civile: partecipano l’Agenzia Spaziale Italiana, il Distretto Virtuale Near Space, il CNS, il progetto Hyplane), il CESMA e il Politecnico di Torino e l’Ente Nazionale Aviazione Civile in materia di volo suborbitale.
La sessione del 27 Novembre (9:30-11:00) sarà dedicata all’esplorazione spaziale con l’intervento di: Agenzia Spaziale Italiana, Thales Alenia Space, INAF-Osservatorio di Capodimonte, Spaceland e Associazione Arma Aeronautica.
Center for Near Space
Etichette:
Center for Near Space,
concorso,
Congresso,
Futurologia,
IIF,
marte,
napoli,
orbita,
Quarto Ambiente,
scuole,
spazio,
stratosfera,
studenti,
terra
23 novembre 2015
Happy Onlife: il gioco che aiuta a usare Internet in maniera consapevole
Happy Onlife è uno strumento educativo, proattivo e partecipativo sviluppato dal Centro Comune di Ricerca, il servizio scientifico della Commissione Europea (JRC: The European Commission's in-house science service).
A chi è rivolto: ai ragazzi di età compresa fra 8 e 12 anni.
Come funziona? Domande sull'uso di internet, dei social media e dei giochi online stimolano la discussione e consentono a genitori e insegnanti di guidare i bambini e i ragazzi nell'uso delle tecnologie digitali. Particolare attenzione viene rivolta alle questioni etiche e alle conseguenze delle scelte effettuate in rete. Per un utilizzo "offline" si possono stampare la piattaforma di gioco e le carte: Happy Onlife board game - Italian version
[Pdf: 7 MB]
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 23 Novembre 2015
Happy Onlife - a game and toolkit to build and develop safety and knowledge on Internet use, overuse and abuse
Happy Onlife is a toolkit, including a game, for children, parents and teachers, aimed at raising awareness of the risks and opportunities of internet and promoting the best online practices. The game and toolkit are proposed as work in progress to be extended with the contributions of all stakeholders applying innovative research methods for formal, informal and participatory education in the use of digital technologies with children aged between 8 and 12.
A chi è rivolto: ai ragazzi di età compresa fra 8 e 12 anni.
Come funziona? Domande sull'uso di internet, dei social media e dei giochi online stimolano la discussione e consentono a genitori e insegnanti di guidare i bambini e i ragazzi nell'uso delle tecnologie digitali. Particolare attenzione viene rivolta alle questioni etiche e alle conseguenze delle scelte effettuate in rete. Per un utilizzo "offline" si possono stampare la piattaforma di gioco e le carte: Happy Onlife board game - Italian version

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 23 Novembre 2015
Happy Onlife - a game and toolkit to build and develop safety and knowledge on Internet use, overuse and abuse
Happy Onlife is a toolkit, including a game, for children, parents and teachers, aimed at raising awareness of the risks and opportunities of internet and promoting the best online practices. The game and toolkit are proposed as work in progress to be extended with the contributions of all stakeholders applying innovative research methods for formal, informal and participatory education in the use of digital technologies with children aged between 8 and 12.
Etichette:
board game,
educational gaming,
etica,
game,
giochi,
gioco,
Happy Onlife,
internet,
JRC,
rete
22 novembre 2015
Sopravvivenza energetica nella Biblioteca Comunale di Dolianova (il 27 Novembre alle 18 e 30)
Venerdì 27 Novembre alle 18:30 la Biblioteca Comunale di Dolianova (Piazza Europa 7) ospita la ventinovesima (!) presentazione del mio Manuale di sopravvivenza energetica.
Avrò l'onore e il piacere di avere al mio fianco Michele Saba, docente di fisica sperimentale all'Università di Cagliari e autore di una splendida recensione del libro: La sindrome dell'Isola di Pasqua e l'abuso scorretto dell'elettricità (Sardinews, maggio 2011).
Interverranno anche l'assessore alle politiche sociali, cultura e sport del Comune di Dolianova, Francesco Fenu e la responsabile del settore Biblioteche della cooperativa La memoria storica, Valentina Boi.
Avrò l'onore e il piacere di avere al mio fianco Michele Saba, docente di fisica sperimentale all'Università di Cagliari e autore di una splendida recensione del libro: La sindrome dell'Isola di Pasqua e l'abuso scorretto dell'elettricità (Sardinews, maggio 2011).
Interverranno anche l'assessore alle politiche sociali, cultura e sport del Comune di Dolianova, Francesco Fenu e la responsabile del settore Biblioteche della cooperativa La memoria storica, Valentina Boi.
20 novembre 2015
Ritorna Vita da Elfi: Monti Mannu, 27-30 Dicembre 2015
Vita da Elfi è un campo per bambini da 7 anni in su, pensato per dare l’opportunità ai partecipanti di vivere un’avventura a stretto contatto con la natura: 4 giorni e 3 notti. Obiettivi del progetto: sensibilizzazione ambientale, lo
sviluppo di comportamenti ecocompatibili, conoscenza della Sardegna.
Un percorso educativo, nel fare: durante il campo si farà attenzione alla riduzione degli sprechi nelle azioni di vita quotidiana, come il risparmio nell’uso dell’acqua, utilizzo di stoviglie e detersivi eco-compatibili, raccolta differenziata dei rifiuti.
Ecco come gli organizzatori descrivono le attività di Vita da Elfi:
"L’entusiasmo per la Vita nel Bosco, l’Amore per l’Arte e tanta curiosità, ci portano ad esplorare luoghi sempre diversi della nostra splendida Sardegna, ricca di biodiversità da osservare, alberi pronti ad
accogliere il nostro Circo itinerante.
Vita da Elfi intende contribuire allo sviluppo della consapevolezza e sensibilizzazione dell'essere umano rispetto a Sé e all’ambiente naturale, portando l’attenzione sull’importanza e l’influenza positiva che la Natura riveste a livello psicofisico nella nostra vita.
Il progetto intende comunicare
attraverso il valore psicopedagogico e sociale del Gioco-Arte e il contatto con la Natura, la possibilità di sperimentarsi, conoscersi e ritrovarsi, ricercando in tal senso piacere estetico, benessere e equilibrio psicofisico, momenti di aggregazione e scambio, elaborando nuove possibilità espressive e creative. L'intenzione è quella di far vivere la Natura ai partecipanti, sperimentandola con i propri sensi. Ogni attività offre la possibilità ai partecipanti di giocare in Natura e con la Natura, nel pieno rispetto di essa. Sono tre le principali azioni che verranno promosse: “Esplorare, Sperimentare, Comunicare”, il tutto attraverso differenti proposte ludico artistiche.
Il nostro metodo prevede momenti di discussioni in gruppo, giochi di ruolo, attività di debriefing e circle time che saranno distribuiti nell’arco della giornata.
Caratteristica fondamentale della nostra metodologia è la qualità che cerchiamo di ottenere coinvolgendo operatori specializzati in un rapporto di un operatore ogni 5/7 bambini (in età scolare)."
Per informazioni: Associazione Culturale No Profit "Punti di Vista" Via Corridoni 164, Cagliari. Contatti: info@associazionepuntidivista.it
3381935360 - 3334509951 - 3206166061
Un percorso educativo, nel fare: durante il campo si farà attenzione alla riduzione degli sprechi nelle azioni di vita quotidiana, come il risparmio nell’uso dell’acqua, utilizzo di stoviglie e detersivi eco-compatibili, raccolta differenziata dei rifiuti.
Ecco come gli organizzatori descrivono le attività di Vita da Elfi:

Vita da Elfi intende contribuire allo sviluppo della consapevolezza e sensibilizzazione dell'essere umano rispetto a Sé e all’ambiente naturale, portando l’attenzione sull’importanza e l’influenza positiva che la Natura riveste a livello psicofisico nella nostra vita.

Per informazioni: Associazione Culturale No Profit "Punti di Vista" Via Corridoni 164, Cagliari. Contatti: info@associazionepuntidivista.it
3381935360 - 3334509951 - 3206166061
17 novembre 2015
Perché Paola Antonelli ha portato Pac-Man e Minecraft al MoMA
Paola Antonelli (Sassari, 10 Gennaio 1963) dal 1994 lavora al MOMA (Museum of Modern Art di New York), dove ora è Senior Curator della sezione Architettura e Design e Direttore della Ricerca e Sviluppo del: «io davvero credo che il design sia la più alta forma di espressione creativa».
Nel 2012 Paola Antonelli ha portato al MOMA 14 videogiochi, come esempio di interaction design: Pac-Man (1980), Tetris (1984), Another World (1991), Myst (1993), SimCity 2000 (1994), vib-ribbon (1999), The Sims (2000), Katamari Damacy (2004), EVE Online (2003), Dwarf Fortress (2006), Portal (2007), flOw (2006), Passage (2008) and Canabalt (2009). Nel 2013 ne ha fatto aggiungere altri sette: Magnavox Odyssey (1972), Pong (1972), Space Invaders (1978), Asteroids (1979), Tempest (1981), Yar’s Revenge (1982), Minecraft (2011).
Al MOMA i giochi non sono stati selezionati in base alla loro qualità visiva ma all'eleganza del codice e alla progettazione del comportamento del giocatore. Nella scelta dei giochi si è tenuto conto della rilevanza culturale e gli approcci innovativi dal punto di vista della tecnologia. I curatori del MOMA hanno consultato esperti di conservazione digitale per capire come visualizzare e conservare questi artefatti digitali interattivi. L'operazione ha suscitato alcune reazioni veementi (ad esempio da parte del New York Times, che ha criticato la presenza dei videogiochi al MoMa).
Ma la risposta di Paola Antonelli (TED Salon New York 2013): «E chi ha mai parlato di arte? I videogiochi sono interactive design».
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 17 Novembre 2015
Paola Antonelli: vi spiego perché ho portato Pac-Man al MoMA di New York (Gamemag.it 25 Luglio 2014)
Paola Antonelli: perché ho portato Pac-Man al MOMA di New York (Games Princess.it 28 Giugno 2013)
Nel 2012 Paola Antonelli ha portato al MOMA 14 videogiochi, come esempio di interaction design: Pac-Man (1980), Tetris (1984), Another World (1991), Myst (1993), SimCity 2000 (1994), vib-ribbon (1999), The Sims (2000), Katamari Damacy (2004), EVE Online (2003), Dwarf Fortress (2006), Portal (2007), flOw (2006), Passage (2008) and Canabalt (2009). Nel 2013 ne ha fatto aggiungere altri sette: Magnavox Odyssey (1972), Pong (1972), Space Invaders (1978), Asteroids (1979), Tempest (1981), Yar’s Revenge (1982), Minecraft (2011).
![]() |
(Jemal Countess/Getty Images/AFP) |
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 17 Novembre 2015
Paola Antonelli: vi spiego perché ho portato Pac-Man al MoMA di New York (Gamemag.it 25 Luglio 2014)
Paola Antonelli: perché ho portato Pac-Man al MOMA di New York (Games Princess.it 28 Giugno 2013)
Etichette:
design,
games,
giochi,
MOMA,
New York,
Paola Antonelli,
sassari,
videogame,
videogiochi,
videogioco
14 novembre 2015
La sonda Rosetta chiama, il radiotelescopio sardo risponde
Il segnale inviato dalla sonda Rosetta, dall'alto della cometa 67P/Churyumov Gerasimenko, è giunto forte e chiaro in Sardegna, grazie al radiotelescopio SRT.
Il risultato è stato possibile grazie a un ricevitore a microonde operante in banda X (8 GHz) e in banda Kα (30 GHz) e uno spettrometro digitale ad altissima risoluzione basato su schede “ROACH” e dispositivi FPGA di nuova generazione, messo a punto a Cagliari nell’ambito di una collaborazione internazionale denominata “CASPER”. Lo sviluppo di questo strumento costituisce il cuore di un Progetto “Tender” finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, a cui partecipano l’INAF - OAC e il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica (DIEE) dell’Università di Cagliari.
Per il Presidente dell’INAF, Nichi D’Amico: «Il radio telescopio SRT, oltre ad essere uno strumento di avanguardia della radio astronomia moderna, possiede grandi potenzialità in svariate applicazioni spaziali in cui la Sardegna può giocare un ruolo leader, e alle quali la Comunità Europea sta ponendo grande attenzione: per esempio il monitoraggio dei detriti spaziali e degli asteroidi in potenziale rotta di collisione con la Terra, una problematica in cui ci si gioca la sicurezza a livello planetario e l’utilizzo nel potenziamento della rete di antenne che possono operare in ricezione dei dati inviati da sonde interplanetarie, come Rosetta».
Le attività, promosse da Roberto Ambrosini, sono state condotte dalla Squadra Operativa di SRT, in collaborazione con l’Istituto di Radio Astronomia dell’INAF di Bologna, guidati da Tonino Pisanu, Tecnologo dell’INAF che coordina i laboratori Tecnologici della sede di Selargius e da Alberto Pellizzoni, Astronomo che ha curato la caratterizzazione astronomica del ricevitore. Hanno contribuito all’installazione e all'utilizzo del ricevitore: Giuseppe Valente, Pasqualino Marongiu, Enrico Urru, Marco Buttu, Raimondo Concu, Elise Egron, Francesco Gaudiomonte, Noemi Iacolina, Adelaide Ladu, Andrea Melis, Pierluigi Ortu, Mauro Pili, Sergio Poppi, Andrea Saba, Giampaolo Serra e Gian Paolo Vargiu. La Squadra Operativa di SRT è coordinata da Ettore Carretti.
Il risultato è stato possibile grazie a un ricevitore a microonde operante in banda X (8 GHz) e in banda Kα (30 GHz) e uno spettrometro digitale ad altissima risoluzione basato su schede “ROACH” e dispositivi FPGA di nuova generazione, messo a punto a Cagliari nell’ambito di una collaborazione internazionale denominata “CASPER”. Lo sviluppo di questo strumento costituisce il cuore di un Progetto “Tender” finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, a cui partecipano l’INAF - OAC e il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica (DIEE) dell’Università di Cagliari.
Per il Presidente dell’INAF, Nichi D’Amico: «Il radio telescopio SRT, oltre ad essere uno strumento di avanguardia della radio astronomia moderna, possiede grandi potenzialità in svariate applicazioni spaziali in cui la Sardegna può giocare un ruolo leader, e alle quali la Comunità Europea sta ponendo grande attenzione: per esempio il monitoraggio dei detriti spaziali e degli asteroidi in potenziale rotta di collisione con la Terra, una problematica in cui ci si gioca la sicurezza a livello planetario e l’utilizzo nel potenziamento della rete di antenne che possono operare in ricezione dei dati inviati da sonde interplanetarie, come Rosetta».
Le attività, promosse da Roberto Ambrosini, sono state condotte dalla Squadra Operativa di SRT, in collaborazione con l’Istituto di Radio Astronomia dell’INAF di Bologna, guidati da Tonino Pisanu, Tecnologo dell’INAF che coordina i laboratori Tecnologici della sede di Selargius e da Alberto Pellizzoni, Astronomo che ha curato la caratterizzazione astronomica del ricevitore. Hanno contribuito all’installazione e all'utilizzo del ricevitore: Giuseppe Valente, Pasqualino Marongiu, Enrico Urru, Marco Buttu, Raimondo Concu, Elise Egron, Francesco Gaudiomonte, Noemi Iacolina, Adelaide Ladu, Andrea Melis, Pierluigi Ortu, Mauro Pili, Sergio Poppi, Andrea Saba, Giampaolo Serra e Gian Paolo Vargiu. La Squadra Operativa di SRT è coordinata da Ettore Carretti.
13 novembre 2015
Annabel, cervello artificiale che parla come un bimbo (13 Novembre 2015)
Per formare pensieri e parole la nostra mente esercita «un uso infinito di mezzi finiti», secondo l'immagine fornita due secoli fa dal filosofo e naturalista tedesco Karl Von Humboldt. Ma in che modo il cervello impara a elaborare e a gestire il lignuaggio?
Per trovare una risposta un gruppo di ricercatori delle Università di Sassari e Plymouth ha sviluppato al calcolatore un modello cognitivo, formato da 2 milioni di neuroni, al quale sono state “insegnate” 1587 frasi tipiche dello sviluppo del linguaggio infantile. Così Annabell (Artificial Neural Network with Adaptive Behavior Exploited for Language Learning), digiuno di conoscenze linguistiche, ha imparato a “parlare” con interlocutori umani e ha prodotto 521 frasi con nomi, verbi, aggettivi, pronomi. È emerso che i processi decisionali non si basano su regole precodificate ma sui meccanismi dell'apprendimento del cervello biologico. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, è stato presentato alla conferenza Bica 2015, a Lione dal 6 all'8 novembre. Lo firmano Bruno Golosio, Olesya Gamotina e Giovanni Luca Masala (Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e ingegneria dell'informazione dell'Università di Sassari) e Angelo Cangelosi (docente di intelligenza artificiale all'Università di Plymouth).
«Nel cervello umano - spiega Bruno Golosio - ogni neurone è connesso agli altri grazie alle sinapsi. Che trasmettono con un'efficacia che varia in relazione ai segnali emessi dal neurone posto prima della sinapsi con quello che viene dopo. L'efficacia sinaptica aumenta quando il neurone che precede produce un impulso elettrico in simultanea con quello che segue. Questa caratteristica, detta plasticità sinaptica, è alla base dell'apprendimento e della memoria a lungo termine. Ci sono poi i neuroni bistabili, aperti o chiusi, in base a un messaggio di controllo proveniente da altri neuroni. Se i gate sono aperti trasmettono il segnale da una parte all'altra del cervello. In caso contrario lo bloccano. Dato che neuroni si comportano come cancelli, la loro azione è stata chiamata “gating neurale”. Annabel ha imparato, grazie alla plasticità sinaptica, a controllare i segnali che aprono e chiudono i gate neurali, così da regolare il flusso dell'informazione tra aree diverse, dicendoci che la mente è in grado di sviluppare capacità cognitive più raffinate grazie all'interazione con l'ambiente esterno e pochissime conoscenze innate».
Il prossimo passo? «Incorporare il modello in un robot e capire il dialogo tra macchina e umani».
Per trovare una risposta un gruppo di ricercatori delle Università di Sassari e Plymouth ha sviluppato al calcolatore un modello cognitivo, formato da 2 milioni di neuroni, al quale sono state “insegnate” 1587 frasi tipiche dello sviluppo del linguaggio infantile. Così Annabell (Artificial Neural Network with Adaptive Behavior Exploited for Language Learning), digiuno di conoscenze linguistiche, ha imparato a “parlare” con interlocutori umani e ha prodotto 521 frasi con nomi, verbi, aggettivi, pronomi. È emerso che i processi decisionali non si basano su regole precodificate ma sui meccanismi dell'apprendimento del cervello biologico. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One, è stato presentato alla conferenza Bica 2015, a Lione dal 6 all'8 novembre. Lo firmano Bruno Golosio, Olesya Gamotina e Giovanni Luca Masala (Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e ingegneria dell'informazione dell'Università di Sassari) e Angelo Cangelosi (docente di intelligenza artificiale all'Università di Plymouth).
«Nel cervello umano - spiega Bruno Golosio - ogni neurone è connesso agli altri grazie alle sinapsi. Che trasmettono con un'efficacia che varia in relazione ai segnali emessi dal neurone posto prima della sinapsi con quello che viene dopo. L'efficacia sinaptica aumenta quando il neurone che precede produce un impulso elettrico in simultanea con quello che segue. Questa caratteristica, detta plasticità sinaptica, è alla base dell'apprendimento e della memoria a lungo termine. Ci sono poi i neuroni bistabili, aperti o chiusi, in base a un messaggio di controllo proveniente da altri neuroni. Se i gate sono aperti trasmettono il segnale da una parte all'altra del cervello. In caso contrario lo bloccano. Dato che neuroni si comportano come cancelli, la loro azione è stata chiamata “gating neurale”. Annabel ha imparato, grazie alla plasticità sinaptica, a controllare i segnali che aprono e chiudono i gate neurali, così da regolare il flusso dell'informazione tra aree diverse, dicendoci che la mente è in grado di sviluppare capacità cognitive più raffinate grazie all'interazione con l'ambiente esterno e pochissime conoscenze innate».
Il prossimo passo? «Incorporare il modello in un robot e capire il dialogo tra macchina e umani».
Etichette:
Bruno Golosio,
efficacia,
gating,
gating neurale,
Humboldt,
language,
lignuaggio,
linguaggio,
mameli,
Neural Network,
neurale,
neuroni,
pensieri,
Plymouth,
robot,
Sinapsi,
sinaptica,
università di sassari
12 novembre 2015
Pietro Greco in posa nello studio di Albert Einstein
Ieri al Cagliari FestivalScienza ho trovato una persona che è nata
due giorni dopo la morte di Einstein, Pietro Greco, giornalista e
scrittore. Ho scattato questa foto accanto alla riproduzione dello
studio di Einstein che impreziosisce il festival di Cagliari:
Pietro Greco, di cui mi onoro di essere stato allievo (al Master in Comunicazione della Scienza, alla Sissa si Trieste) nei suoi due seminari a Cagliari ha illustrato molto bene, da grande giornalista e scrittore, il tentativo che la scienza conduce, da secoli, di spiegare, classificare, ordinare la conoscenza.
Quella che lo storico della scienza Gerald Holton ha definito la Sindrome Ionica, perché colpisce tutti coloro, a partire dai filosofi greci, che cercando di unificare lo scibile umano.
Sempre Holton, ha raccontato Pietro Greco agli studenti liceali sardi che hanno riempito la sala conferenze dell'ExMà, è riuscito a enumerare 100 "pregiudizi filosofici" che sono stati a volte utili e a volte di ostacolo all'evoluzione del pensiero scientifico. Così oggi abbiamo due grandi famiglie di concetti descrittori della natura fisica delle cose e dei fenomeni: da una parte la gravità e dall'altra tutto il resto. Oggi si cerca la grande teoria unificatrice, la teoria del tutto. Ma la domanda ultima è: esisterà davvero?
E comunque, ha concluso Greco citando ancora una volta Albert Einstein, la cosa più importante da cercare è un futuro desiderabile per la specie umana, attraverso un processo di unificazione rispettoso delle diversità.
Andrea Mameli blog Linguaggio Macchina 12 Novembre 2015
Intervista al Professor Greco - Marmo pregiato e legno scadente [di S.Cavagnino, Unica Radio]
P.S. Questa foto è stata scattata da Ralph Morse, fotografo della rivista Life, il 18 aprile 1955, poche ore dopo la morte di Albert Einstein, nel suo studio all'università di Princeton. Che dire. Un bravo fotografo non è solo quello che sa "fare" gli scatti, ma quello che li sa anche "pensare":
Pietro Greco, di cui mi onoro di essere stato allievo (al Master in Comunicazione della Scienza, alla Sissa si Trieste) nei suoi due seminari a Cagliari ha illustrato molto bene, da grande giornalista e scrittore, il tentativo che la scienza conduce, da secoli, di spiegare, classificare, ordinare la conoscenza.
Quella che lo storico della scienza Gerald Holton ha definito la Sindrome Ionica, perché colpisce tutti coloro, a partire dai filosofi greci, che cercando di unificare lo scibile umano.
Sempre Holton, ha raccontato Pietro Greco agli studenti liceali sardi che hanno riempito la sala conferenze dell'ExMà, è riuscito a enumerare 100 "pregiudizi filosofici" che sono stati a volte utili e a volte di ostacolo all'evoluzione del pensiero scientifico. Così oggi abbiamo due grandi famiglie di concetti descrittori della natura fisica delle cose e dei fenomeni: da una parte la gravità e dall'altra tutto il resto. Oggi si cerca la grande teoria unificatrice, la teoria del tutto. Ma la domanda ultima è: esisterà davvero?
E comunque, ha concluso Greco citando ancora una volta Albert Einstein, la cosa più importante da cercare è un futuro desiderabile per la specie umana, attraverso un processo di unificazione rispettoso delle diversità.
Andrea Mameli blog Linguaggio Macchina 12 Novembre 2015
Intervista al Professor Greco - Marmo pregiato e legno scadente [di S.Cavagnino, Unica Radio]
P.S. Questa foto è stata scattata da Ralph Morse, fotografo della rivista Life, il 18 aprile 1955, poche ore dopo la morte di Albert Einstein, nel suo studio all'università di Princeton. Che dire. Un bravo fotografo non è solo quello che sa "fare" gli scatti, ma quello che li sa anche "pensare":
![]() |
La scrivania di Albert Einstein il 18 Aprile 1955. Foto: Ralph Morse/Life |
Etichette:
Albert Einstein,
cagliari,
FestivalScienza2015,
Pietro Greco
31 ottobre 2015
Wove, lo schermo ultra flessibile by Polyera
Ecco Wove, lo schermo ultra flessibile prodotto da Polyera, con la tecnologia Digital Fabric Technology™.
qualche dato:
- dimensioni: 30mm x 156mm
- risoluzione: 1040 x 200
- processore: Freescale Cortex A7 1GHz
- RAM: 512MB of RAM
- batteria: 230 mA.
Qui di seguito riporto alcuni scatti dal video del prototipo (canale youtube: Android Authority).
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 31 Ottobre 2015
Video: Wove band puts a truly flexible e-ink display on your wrist
qualche dato:
- dimensioni: 30mm x 156mm
- risoluzione: 1040 x 200
- processore: Freescale Cortex A7 1GHz
- RAM: 512MB of RAM
- batteria: 230 mA.
Qui di seguito riporto alcuni scatti dal video del prototipo (canale youtube: Android Authority).
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 31 Ottobre 2015
Video: Wove band puts a truly flexible e-ink display on your wrist
Etichette:
android,
display,
flessibile,
flexible,
schermo,
tecnologia,
wove
28 ottobre 2015
qCraft porta la meccanica quantistica nel mondo di Minecraft
I blocchi possono cambiare il loro aspetto in base al modo in cui vengono osservati e possono manifestare proprietà diverse. E a volte due blocchi possono essere legati anche se distanti, proprio come nell'entanglement... Succede con qCraft: un ambiente virtuale derivato da Minecraft e adattato al mondo quantistico.
Major additions:
Credits:
This mod was developed by a unique partnership between the following groups:
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina 28 Ottobre 2015
Major additions:
- Blocks that change from one type to another
- Entangled blocks that stay linked across any distance
- Ability to "quantize" an area, saving all nearby blocks as data. These blocks can then be "de-quantized" in a new location. Effectively allows the copy/pasting of an area.
- Ability to create portals from one location on a server to another.
- Ability to create portals from one server to another. (!!!)
- Ability to quantize blocks on one server, and de-quantize them on another.
- Quantum Ore
- Quantum Dust
- Essence of Observation
- Essence of Superposition
- Essence of Entanglement
- Observer Dependent Block
- Quantum Block
- Entagled Block
- Quantum Goggles
- Quantum Computer
- Entangled Quantum Computer
- Anti-Observation Goggles
- Automated Observer
1.1 Blocks and Items (official qCraft wiki)
qCraft is a mod that brings the principles of quantum physics to the world of Minecraft.
Credits:
This mod was developed by a unique partnership between the following groups:
- DanTwoHundred - creator of ComputerCraft
- TeacherGaming - makers of MinecraftEdu
- E-Line Media
- CalTech - Institute for Quantum Information and Matter
- and some friends at Google
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina 28 Ottobre 2015
Etichette:
fisica,
fisica quantistica,
meccanica quantistica,
Minecraft,
qCraft,
videogame,
videogioco
25 ottobre 2015
Mending nets. Rammendando reti. Cagliari
Ha lavorato per una vita in mare e ora è in pensione, ma quando il figlio ha bisogno di aiuto lui si occupa volentieri di rammendare le reti.
Nutro ammirazione e rispetto per persone come questa.
E quando gli chiedo se capita spesso di dover aggiustare le reti, lui mi risponde:
«Le reti a volte si impigliano alle rocce, vengono strappate da relitti di navi o da pezzi di aerei della seconda guerra mondiale. E allora bisogna aggiustarle.»
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 25 Ottobre 2015A photo posted by Andrea Mameli (@linguaggiomacchina) on
21 ottobre 2015
Batte in Sardegna il cuore dell'astrofisica italiana (20 ottobre 2015)
Il colmo per un astrofisico? Non riuscire a ricevere chiamate sul cellulare. Già, perché oggi gli strumenti di questo mestiere sono i radiotelescopi, che scandagliano il cielo esplorando la banda radio, come gigantesche antenne per “telefonate” extraterrestri.
E se le telefonate sono quelle del Ministro della Ricerca Stefania Giannini, che chiama per annunciare la nomina a presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, beh, allora è proprio il colmo dei colmi.
È successo davvero, due sere fa, a Nichi D'amico, 62 anni, professore ordinario di astrofisica all'università di Cagliari, già alla guida della sezione di Cagliari dell’INAF Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Dopo alcune ore il Ministro è riuscito a recapitare il lieto annuncio e oggi Nichi D'amico ci racconta significato e responsabilità di questa prestigiosa nomina.
Professore, cosa prova un astrofisico a guidare tutti gli astrofisici italiani?
«Emozione, determinazione, grande riconoscenza per la fiducia che mi è stata accordata e per le manifestazioni di apprezzamento per la nomina, da parte di tutta la comunità».
Quali sono le sfide che l'INAF dovrà affrontare nei prossimi quattro anni?
«Grandi sfide ci attendono. Innanzitutto il Sardinia Radio Telescope: c'è una grande aspettativa nella comunità scientifica internazionale per questo strumento che si configura come uno dei più avanzati del mondo. E che abbiamo il privilegio di ospitare nella nostra isola. Mi riferisco alla comunità più ampia, in quanto il grande radiotelescopio sardo è predisposto anche per applicazioni diverse da quelle tradizionali, per esempio il monitoraggio dei detriti spaziali e degli asteroidi in potenziale rotta di collisione con il nostro pianeta, una problematica dalla quale dipende la possibilità di sopravvivenza del genere umano. Questa è un'attività di forte interesse per l'Agenzia Spaziale Italiana, che ha investito ingenti risorse nello strumento. Inoltre è un'attività che rientra a pieno titolo nei piani di sviluppo del Distretto Aero Spaziale della Sardegna, oggetto di forte attenzione da parte del governo regionale e del governo italiano. Ma ci sono altre grandi sfide all'orizzonte: l'Italia è uno dei principali partner di un progetto internazionale, denominato SKA (Square Kilometer Array) costituito da migliaia di radio telescopi da localizzare in Sud Africa e in Australia, per la cui realizzazione l'industria italiana possiede significative competenze».
Che ricordi ha dell'esperienza sarda, sia come direttore dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari che di “padre” del Sardinia Radio Telescope?
«È stata un'esperienza grandiosa. Per una serie di circostanze concomitanti, tra le quali l'attenzione del governo regionale e dell'Università di Cagliari sono state determinanti, negli ultimi dieci anni l'Osservatorio Astronomico di Cagliari ha registrato una crescita incredibile e oggi rappresenta una moderna e vibrante struttura di Ricerca di respiro internazionale».
Come presidente dell'INAF cosa si sente di proporre al governo italiano, in tema di ricerca scientifica?
«Bene i grandi finanziamenti per lo sviluppo industriale di grandiose imprese come SKA. Ma non dimentichiamo il ruolo trainante della scienza di base nei processi di sviluppo industriale. È un fatto dal quale non si può prescindere, perché è semplicemente uno degli ingredienti primari delo sviluppo stesso. Lo hanno capito i Paesi industrializzati più avanti del nostro, lo hanno capito i Paesi emergenti, con i quali presto dovremo fare i conti. Ma tutto questo non è stato aimè ancora capito in Italia. Non riduciamo gli Enti di Ricerca a meri istituti “cassieri”, perché in questo modo i finanziamenti per lo sviluppo industriale diventano semplicemente forme di assistenzialismo, che sistemano qualche “problemino” nel presente, ma non nel futuro.».
E in Sardegna?
«Incolleremo il radiotelescopio sardo e l'Osservatorio Astronomico di Cagliari al territorio: ne faremo un'infrastruttura internazionale, con una forte valenza di centro culturale e di sviluppo locale, aperto alle scolaresche, agli studenti, alle piccole e medie imprese, alla gente.».
ANDREA MAMELI
Articolo pubblicato nella pagina della Cultura del quotidiano L'Unione Sarda il 20 Ottobre 2015
È successo davvero, due sere fa, a Nichi D'amico, 62 anni, professore ordinario di astrofisica all'università di Cagliari, già alla guida della sezione di Cagliari dell’INAF Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Dopo alcune ore il Ministro è riuscito a recapitare il lieto annuncio e oggi Nichi D'amico ci racconta significato e responsabilità di questa prestigiosa nomina.
Professore, cosa prova un astrofisico a guidare tutti gli astrofisici italiani?
«Emozione, determinazione, grande riconoscenza per la fiducia che mi è stata accordata e per le manifestazioni di apprezzamento per la nomina, da parte di tutta la comunità».
Quali sono le sfide che l'INAF dovrà affrontare nei prossimi quattro anni?
«Grandi sfide ci attendono. Innanzitutto il Sardinia Radio Telescope: c'è una grande aspettativa nella comunità scientifica internazionale per questo strumento che si configura come uno dei più avanzati del mondo. E che abbiamo il privilegio di ospitare nella nostra isola. Mi riferisco alla comunità più ampia, in quanto il grande radiotelescopio sardo è predisposto anche per applicazioni diverse da quelle tradizionali, per esempio il monitoraggio dei detriti spaziali e degli asteroidi in potenziale rotta di collisione con il nostro pianeta, una problematica dalla quale dipende la possibilità di sopravvivenza del genere umano. Questa è un'attività di forte interesse per l'Agenzia Spaziale Italiana, che ha investito ingenti risorse nello strumento. Inoltre è un'attività che rientra a pieno titolo nei piani di sviluppo del Distretto Aero Spaziale della Sardegna, oggetto di forte attenzione da parte del governo regionale e del governo italiano. Ma ci sono altre grandi sfide all'orizzonte: l'Italia è uno dei principali partner di un progetto internazionale, denominato SKA (Square Kilometer Array) costituito da migliaia di radio telescopi da localizzare in Sud Africa e in Australia, per la cui realizzazione l'industria italiana possiede significative competenze».
Che ricordi ha dell'esperienza sarda, sia come direttore dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari che di “padre” del Sardinia Radio Telescope?
«È stata un'esperienza grandiosa. Per una serie di circostanze concomitanti, tra le quali l'attenzione del governo regionale e dell'Università di Cagliari sono state determinanti, negli ultimi dieci anni l'Osservatorio Astronomico di Cagliari ha registrato una crescita incredibile e oggi rappresenta una moderna e vibrante struttura di Ricerca di respiro internazionale».
Come presidente dell'INAF cosa si sente di proporre al governo italiano, in tema di ricerca scientifica?
«Bene i grandi finanziamenti per lo sviluppo industriale di grandiose imprese come SKA. Ma non dimentichiamo il ruolo trainante della scienza di base nei processi di sviluppo industriale. È un fatto dal quale non si può prescindere, perché è semplicemente uno degli ingredienti primari delo sviluppo stesso. Lo hanno capito i Paesi industrializzati più avanti del nostro, lo hanno capito i Paesi emergenti, con i quali presto dovremo fare i conti. Ma tutto questo non è stato aimè ancora capito in Italia. Non riduciamo gli Enti di Ricerca a meri istituti “cassieri”, perché in questo modo i finanziamenti per lo sviluppo industriale diventano semplicemente forme di assistenzialismo, che sistemano qualche “problemino” nel presente, ma non nel futuro.».
E in Sardegna?
«Incolleremo il radiotelescopio sardo e l'Osservatorio Astronomico di Cagliari al territorio: ne faremo un'infrastruttura internazionale, con una forte valenza di centro culturale e di sviluppo locale, aperto alle scolaresche, agli studenti, alle piccole e medie imprese, alla gente.».
ANDREA MAMELI
Articolo pubblicato nella pagina della Cultura del quotidiano L'Unione Sarda il 20 Ottobre 2015
Etichette:
andrea mameli,
astrofisica,
cagliari,
Inaf,
Nichi D'Amico,
radiotelescopio,
ricerca,
Sardegna,
Sardinia,
SKA,
srt
Iscriviti a:
Post (Atom)