20 agosto 2016

Una risata vi disseppellirà (19 Agosto 2016)

Chi li conosce sta preparando il fazzoletto perché sa che riderà a lacrime. E dall'incontro tra Lercio e Spinoza (Cagliari, 20 Agosto, Centro per lo spettacolo Intrepidi Monelli, viale Sant'Avendrace 100, ore 21, biglietti da 10 euro) il divertimento, satirico, è assicurato. Non mancherà la musica, con il gruppo rock sassarese “La plonge”: Domenico Canu voce e chitarra, Felice Carta basso, Francesco Marini chitarra, Massimiliano Lai (autore di Spinoza) batteria. Due esempi scelti a caso - “È morto l'uomo più alto del mondo. Adesso è l'uomo più lungo del mondo” (Spinoza.it), “Inventa la nave a energia eolica, ma i Fenici lo accusano di plagio” (Lercio.it) - non bastano a capire cosa sono questi siti. Così abbiamo interpellato due autori: Stefano Andreoli per Spinoza e Alessandro Cappai per Lercio.

Chi siete? Che cosa fate?
SPINOZA «L'idea è di Alessandro Bonino e risale al 2005 quando c'era solo qualche germe di socialità su Internet. Il sito è nato in un pomeriggio di noia, ancor prima di sapere cosa farne. Bonino l'ha chiamato Spinoza perché nutre simpatia per il filosofo, e ha iniziato a metterci dentro foto, aforismi, cose più o meno divertenti trovate in giro. Poi ha coinvolto altri, tra cui me, e abbiamo cominciato a pubblicare battute su politica e attualità. Non pensavamo che completi sconosciuti ci avrebbero spedito battute. Invece è successo e accade tuttora. In poco tempo è nata una vera e propria community. Poi con l'arrivo dei social abbiamo trovato il nostro ambiente ideale su Twitter e Facebook, ma Spinoza resta sempre un sito che prende a colpi di satira il giornalismo, pesca le frasi fatte e le espressioni vetuste che ancora si usano. E fa la parodia di quello stesso linguaggio.»
LERCIO «Lercio nasce da un'idea di Michele Incollu, un ragazzo di Cagliari che a un certo punto decide di fare la parodia di Leggo.it che infatti subito il boom di Lercio ha cambiato la grafica per somigliare il meno possibile a Lercio perché all'inizio erano identici. Io, Michele e altri autori scrivevamo già in un altro blog, Acido Lattico. Abbiamo iniziato a fare grandi numeri quando gran parte dei lettori credeva che le notizie fossero vere. Inizialmente ci siamo rimasti male, perché non era questo il nostro obbiettivo. Poi per fortuna le persone hanno capito. Tutti gli autori di Lercio hanno iniziato nella palestra di Luttazzi, una rubrica che aveva inserito nel suo sito, ogni giorno tra le nostre battute sceglieva le migliori e ci dava consigli.»

La vostra missione?
S «Dare una lettura originale e comica delle notizie, lanciando al contempo un messaggio. Renard diceva “Cerca il grottesco in qualsiasi cosa e lo troverai”. Ci riconosciamo molto in questa frase. Ma poi, stringi stringi, l’obiettivo di tutto quel che facciamo è far ridere, e se possibile scandalizzare i bigotti. “Quando si scherza bisogna essere seri”, aveva ragione il Marchese del grillo. In fondo la battuta è un esercizio di stile raffinato e per dare corpo alla satira non basta l'intuizione. Il modello televisivo di Daniele Luttazzi a Mai dire gol è la nostra ispirazione.»  
L «La risata è una parte del nostro lavoro ma ci piace andare oltre. Vogliamo solo che la gente ci legga, capisca le nostre battute e si diverta insieme a noi. Stiamo attenti a quello che scriviamo, al messaggio che si vuole mandare, a patto che si voglia mandare un messaggio. Certo ci vuole impegno ma un minatore si impegna molto più di me.»

Fa più ridere la realtà o la finzione?  
S «La realtà è in vantaggio sulla fantasia, perché la fantasia deve sforzarsi di essere credibile mentre la realtà non deve farlo. Comunque siamo sicuri di una cosa: la realtà non smetterà mai di dare linfa all'ironia.»
L «Spessissimo noi di Lercio ci troviamo in difficoltà perché la realtà ci supera. Nelle nostre serate dal vivo abbiamo una rubrica che si chiama Vero Lercio: prendiamo due perone dal pubblico e devono indovinare se un titolo è di Lercio o è di un giornale reale. Spesso è difficilissimo capire. Noi stessi ci dimentichiamo e a volte non sappiamo più se l'abbiamo scritta noi o è reale.»

Andrea Mameli

articolo pubblicato sul quotidiano L'Unione Sarda il 19 Agosto 2016


18 agosto 2016

Le belle risate si ricordano

Io le belle risate me le ricordo. Per esempio questa nella foto a destra è una bella risata con Zia Consola Melis (a Perdasdefogu il 26 Agosto 2013, quando aveva appena compiuto 106 anni). Sicuramente lei aveva sparato una delle sue battute micidiali e aveva trascinato me e tutti gli altri presenti; ho scritto qualcosa in questo post: Una risata NON vi seppellirà. Chi ride può campare più di cent'anni.

Ricordo risate da non riuscire a respirare, con i miei figli, per alcune gag di Mr. Bean.

Ricordo una favolosa risata collettiva (con amici e gente del posto) nella stazione di San Candido (Agosto 1983).

Ricordo risate a lacrime, spesso da solo, di fronte a qualche trovata geniale di Lercio. Ne ricordo in particolare tre:
Quali saranno le prossime risate memorabili?

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 18 Agosto 2016

Per approfondire:


17 agosto 2016

In attesa di Nuova Era e L'Accabadora riaffiora una foto scelta da La Nuova Sardegna nel 2012

Mentre aspetto di vedere Nuova Era (Manuele Trullu, 2015) e L'Accabadora (Enrico Pau, 2016) e di capire quanti secondi comparirò in questi film, riaffiorano ancora una volta i ricordi del set di Bellas Mariposas, complice la curiosità di amici che non hanno ancora visto il film di Salvatore Mereu. Qui a destra un fotogramma dal film, nella scena in cui chiedo spiegazioni alle due protagoniste, con un dialogo liberamente ispirato al testo di Sergio Atzeni.
E così riscopro (mi ero proprio dimenticato) che Ignazio Sanna e Antonio Pintus si erano soffermati sulla mia breve apparizione.
In fondo entrare dentro un film ha proprio questo risultato: parenti e amici ti vedono e te lo fanno sapere.
Ci sono anche altri effetti collaterali, come le scelte delle foto da parte dei quotidiani. E qui c'è quello che per me è uno dei più grandi misteri (del rapporto tra cinema e quotidiani, o meglio dei quotidiani, punto).
La storia è questa: il quotidiano La Nuova Sardegna il 27 Luglio 2012 ha deciso di usare, a corredo di un articolo dedicato al film di Salvatore Mereu, pubblicato a pagina 36 del quotidiano (sotto). La foto fu scattata dal un mio amico Francesco Primavera il 17 Settembre 2011 a bordo set, in una pausa tra le riprese (nei 5 giorni di lavorazione a cui ho partecipato le riprese iniziavano generalmente alle 18:00 e si concludevano intorno alle 6:00). La foto incredibilmente ritrae me e non le protagoniste del film, Sara Podda e Maya Mulas, o i regista o altri personaggi. Non esiste una spiegazione razionale per questo fatto. Quella redazione non era in possesso di foto di scena? Io la pubblicai il 9 Ottobre 2011 e chi stava scegliendo le foto per quella pagina del quotidiano di Sassari forse cercava un'immagine diversa dalle altre (La Nuova Sardegna ha dedicato ampio spazio a quel film a partire dall'inizio delle riprese).
Il mistero non si chiarirà mai.

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 17 Agosto 2016

Action Experiences

Showreel Andrea Mameli Feb. 2020 from Andrea Mameli on Vimeo.
 
 
  ACTING
  • tv series "Nieuwe Buren" stagione 4, episodio 8; director: Mark De Cioe; production: VideoLand (2018).
  • tv series "L'isola di Pietro"; director: Umberto Carteni; production: Lux Vide; (Carloforte, Roma, Fregene, 2016) 
  • short film "Paranoia"; director: Francesco Pupillo; production: Two Worlds Picture, Cagliari, 2017)  
  • film "Bellas Mariposas"; director: Salvatore Mereu; production: Viacolvento (Cagliari, 2012) 
Nieuwe Buren 4
Paranoia [Foto: Sara Mandis]
L'isola di Pietro
Formello (Roma) studi Lux Vide [settembre 2016]

Dormono sulla collina, 2017 (Foto: Francesca Mu) TeatrExma, Cagliari

"Della serie, cose mai viste in tv" (compagnia Teatro Impossibile)
(Teatro di Sinnai, 13 luglio 2012) [Foto: Dietrich Steinmetz]

Bellas Mariposas (regia: Salvatore Mereu) figurazione speciale in 2 scene
[Immagine tratta dal film]
Bellas Mariposas (regia: Salvatore Mereu) figurazione speciale in 2 scene
[Immagine tratta dal film, nelle sale dal 2013]