Mu Ch museo interattivo della Chimica in onore di Primo Levi a Settimo Torinese

La Società Industriale Vernici e Affini, la fabbrica di vernici in cui Primo Levi ha lavorato come chimico, diventa il primo museo interattivo europeo della chimica. Grazie ai fondi del bando “Periferie – Rigenerazione Urbana” la storica palazzina in stile liberty di Settimo Torinese diventa MU-CH. 


La trasformazione è opera del gruppo Pleiadi che spiega così la scelta del nome: "L’allusione del nome è duplice: da un lato c’è l’idea del legame chimico, rafforzata dal trattino a ricordare l’unione tra molecole, dall’altro la traduzione dall’inglese rimanda al concetto di molteplicità, su cui si basano le reazioni tra i diversi componenti della chimica."

La riqualificazione dell'edificio è solo il primo livello: la profonda metamorfosi riguarda la creazione degli spazi di interazione e divulgazione, che il Comune di Settimo Torinese ha affidato dalla società che ha realizzato il Children’s Museum di Verona. In soli sessanta giorni il gruppo Pleiadi ha ideato il concept e ha sviluppato il progetto del museo interattivo, la cui inaugurazione è prevista per la primavera 2022.
L'approccio è quello tipico dello science center grazie con spazi creativi dotati di exhibit immersivi progettati in modo da non comportare consumo di materiali, in modo da garantire una piena sostenibilità dell'operazione. 

Il riferimento a Primo Levi non è solo un'impronta storica, ma molto di più: l'autore di opere immense (Se questo è un uomo, La tregua, Il sistema periodico) non è da considerare chimico e anche scrittore, ma scrittore in quanto chimico. Come sottolineava Pietro Greco nel 2019 (Primo Levi, chimico e dunque scrittore) "La chimica è lo strumento che lo scrittore Primo Levi utilizza per costruire ponti sul «crepaccio assurdo» che divide le «due culture» e per interpretare il ménage a trois tra letteratura, scienza e filosofia."


La stessa creatività ancorata alla ragione, che spinge il ricercatore a ipotizzare nuove strade basandosi sulle leggi note, è profondamente radicata nell'esperienza del Levi chimico. Ecco perché in un museo interattivo della chimica come MU-CH l'ispirazione continua è all'esperimento come modello per la creazione di percorsi mentali tipici appunto della creatività, se non altro perché è così, con l'esperienza e con l'emozione, che il concetto appreso si radica meglio nella memoria.

Attendo l'inaugurazione del MU-CH per provare la stessa emozione della mia visita all'Exploratorium di San Francisco, nel 2000. Cambiano i tempi e i luoghi, ma il fascino della scienza, raccontata bene e toccata con mano, è immutabile.

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 19 Giugno 2021

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