21 aprile 2022

FAHRENHEI.IIT concorso letterario, scadenza: 30 Novembre 2022

 

Concorso letterario FAHRENHEI.IIT 2022 promosso dall’Istituto Italiano di Tecnologia (di seguito “IIT”). Di seguito alcune informazioni tratte da bando.

Scopo del concorso: promuovere la cultura della tecnologia e del suo sviluppo positivo e critico nell’ambito della società contemporanea.

L'iniziativa, attuata in collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, si rivolge a scrittrici e scrittori esperti o dilettanti e a tutti coloro che amano scrivere e raccontare di robotica, scienze della vita, innovazione e tecnologia.

Scadenza: 30 Novembre 2022.

Premi: i racconti vincitori verranno inclusi in una raccolta che verrà prodotta da una casa editrice e distribuita dai partner dell’iniziativa.

Tema: verranno ammesse al Concorso opere scritte in italiano e che abbiano come tema la tecnologia e le implicazioni futuribili o fantastiche della loro applicazione in una società del futuro prossimo o remoto.

Requisiti di partecipazione: le opere dovranno essere inedite, ovvero mai pubblicate in precedenza in formato cartaceo, e-Book, web o self publishing. Lunghezza massima dell’Opera: 12.000 battute (spazi compresi). Il racconto dovrà essere confezionato con un sistema di video scrittura (esempi: Open Office Writer, Microsoft Word) che permetta di formattare il testo con dimensione della pagina A4, orientamento verticale; font Times Roman corpo 12. Non includere intestazioni e piè di pagina. Il file dovrà quindi essere salvato in formato PDF. Saranno esclusi elaborati ricevuti in formato diverso da quello indicato. Il premio è aperto a tutti i cittadini italiani e stranieri che abbiano compiuto la maggiore età; la partecipazione è gratuita; non vi saranno successive richieste di denaro o richieste di acquisto copie.

Commissione di valutazione: sarà composta da Sergio Badino (sceneggiatore e scrittore), Alice Fornasetti (agente letteraria), Elisabetta Migliavada (direttrice narrativa Garzanti), Massimo Polidoro (giornalista, scrittore, segretario del CICAP), Giorgio Metta (direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia).

18 aprile 2022

Nicolas Eymerich non è più solo

Penso proprio che ora Valerio Evangelisti sarà andato a trovare Nicolas Eymerich. Era l'unico che poteva trovarlo. E l'avrà fatto di sicuro. Ma questo pensiero non allevia il dolore per la perdita di un grande scrittore e amico.

Nel 2007 quando gli chiesi se le sue opere fossero inquadrabili entro i confini dei generi letterari, Valerio mi rispose senza esitazioni: "Credo che i miei romanzi, almeno quelli con Eymerich protagonista, siano difficilmente inquadrabili in un genere preciso. Fantascienza, horror, avventura? Francamente, è un problema che non mi sono mai posto."

L'avevo conosciuto nel 1996, a Bologna, l'anno in cui la saga dell’inquisitore ebbe inizio. Da allora tra interviste, recensioni dei suoi libri (ma una incredibilmente la fece lui a un mio libro) e (vani) propositi di incontrarci in Sardegna, ci siamo sentiti molte volte. 

Nel 2009 partecipò al festival della storia (organizzato da Gianluca Medas) con un video (applauditissimo) "Parole che narrano scenari futuri, scenari potenzialmente apocalittici dipinti dai grandi della Fantascienza".

Ho apprezzato molto le avventure di Nicolas Eymerich, l'inquisitore spagnolo intelligente, cinico e politicamente scorretto, protagonista dei suoi libri per me più belli. Qualche anno fa chiesi a Valerio se sapeva spiegarsi il successo di questo suo personaggio. Mi rispose: "Eymerich non è totalmente cattivo, la sua crudeltà nasce da una sorta di idealismo. Senza contare che è sempre molto superiore, per intelligenza e cultura, a tutti i suoi nemici. Piace perché è una figura credibile, che riassume tendenze negative, intolleranza, asocialità, autoritarismo, presenti in molti di noi e nella società."

Una grande perdita. Come Uomo, come Scrittore e come Amico. 

Andrea Mameli (Linguaggio Macchina, 18 aprile 2022)