Sabato 29 marzo a Cagliari dodicesima replica di “Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai”

Le fiabe sarde sono perle di saggezza che raccolgono, rielaborano e mantengono vivi brandelli di racconti che gli anziani regalavano ai bambini. Alcuni di questi racconti sono stati pubblicati nel 1890 nel libro "Novelline popolari sarde”.
Francesco Mango, autore di questo lavoro, era un insegnante calabrese che collaborava con l'Archivio per lo Studio delle Tradizioni Popolari. Fra il 1886 e il 1890 Mango risiedette a Cagliari, dove sposò Emilia Lippi. Con l'aiuto della moglie riuscì nel non facile compito di mettere insieme 26 racconti, in sardo, e pubblicarli con l'editore palermitano Libreria Internazionale Pedone Lauriel di Carlo Clausen nel 1890.

Il libro, citato da Grazia Deledda in una lettera dell'8 maggio 1893 (Lettere a Angelo De Gubernatis - link al file pdf), ha oggi un valore enorme: quello di solida memoria delle narrazioni del passato.

Lo spettacolo “Contus po si spassiai e contixeddus po si stentai” è un adattamento di alcune delle novelline pubblicate da Francesco Mango e andrà in scena, nella sua dodicesima replica, sabato 29 marzo a Cagliari nel teatrino dell'Opera Buon Pastore (Via San Benedetto 7). Ingresso libero, con contributo solidale: il ricavato sarà devoluto alla mensa del povero di Via San Benedetto 4.

Produzione Il Crogiuolo.
In scena Carla Orrù, Andrea Mameli, Raffaelangela Pani, Rita Pau.
Regia: Carla Orrù.
In collaborazione con l'associazione La Provvidenza OdV di Cagliari.





Nelle prime pagine del libro Novelline popolari sarde troviamo una bellissima dedica di Francesco Mango a Emilia Lippi.

A te, carissima mia, quelle novelline campidanesi che insieme raggruzzolammo. A te, che con tanta diligenza ti adoperasti questo tometto ho il piacere di offrire qual ricordo del nostro tempo felice che ci  auguriamo perenne. Tu fosti novellaia e insieme folklorista, perché ora scrivesti novelline conservate in memoria sin dall'infanzia, ed ora ne raccogliesti altre a te dettate. Bello torna 1'uso del novellare, il quale, come altri; disse, è un anello che ci lega a' padri che sono iti ed a' figli che saran per venire. Né vana è l'opera nostra, perché se mai i demopsicologi non ci avessero animo grato, almeno civorranno bene i pipius e le signoriccas che leggeranno il nostro novelliero. Ma perché non abbiamo ad essere fraintesi, lascia che io  dichiari alcune idee quanto al testo e alla versione. Intanto vogliamoci sempre bene, e credi pure che della tua Sardegna, benché non gli sia luogo natio, si occuperà altre volte il tuo.
Palermo, al 2 di aprile 1890

Alcune delle storie raccolte da Francesco Mango si possono ascoltare nei podcast dall'archivio Rai sulla Sardegna Digital Library 






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