Educare al teatro significa aiutare a trovare la propria posizione nella scena della vita

A volte scopri un libro per caso e poi ci trovi la luce che cercavi, per illuminare un sentiero che percorri o per osservare dettagli che ti erano sfuggiti. Poi ti chiedi se è proprio un caso oppure no. Di certo no, visto che in quella direzione stai andando da tempo. In questo caso il libro è "Educare al Teatro", AEFT Editore (Associazione Europea Formatori Teatrali). Quello che cercavo, almeno dal 2012 (quando ho iniziato a studiare recitazione), è un significato profondo per l'agire attoriale. I gesti, la voce, la nostra presenza "scenica" possono assumere infiniti significati e infinite sfumature. L'importante è cercare la consapevolezza in tutto questo e il libro di Daniel De Rosa fornisce un aiuto significativo.
Se educare al teatro significa aiutare a trovare la propria posizione (o meglio le proprie posizioni) nella scena della vita allora è proprio una bella responsabilità.

Il libro di Daniel De Rosa è una miniera di parole preziose, indicazioni di metodo, attività, riflessioni, esercizi.

Cito tre passaggi che mi hanno colpito profondamente:

  • pag. 73 "Quando parliamo di presenza espressiva consapevole, stiamo evocando una delle presenze più profonde - e al contempo più trascurate - della formazione educativa: la capacità di abitare il gesto, la voce e lo spazio con intenzionalità incarnata, rendendo visibile la relazione viva tra pensiero, emozione e azione"
  • pag. 252: "Dal punto di vista educativo questa consapevolezza è decisiva: significa che la vita non è chiusa nel già dato, ma può sempre essere trasformata e rigenerata"
  • pag. 310: "Dal punto di vista pedagogico e neuro cognitivo, la Presenza Scenica è un fenomeno di integrazione. Essere presenti significa unire in un solo atto tre dimensioni: percezione sensoriale, regolazione emotiva e intenzionalità cognitiva"


“Credo che la voce e la presenza siano la radice della dignità umana”

Daniel De Rosa

Commenti

Post popolari in questo blog

La tavoletta di Dispilio. Quel testo del 5260 a.C. che attende di essere decifrato

Earthquake room. Natural History Museum, London.

Alessandra Guigoni: tra l'etnografia del cibo e l'antropologia della comunicazione