Ho perso un amico.

gaddari Ho conosciuto Antonio Gaddari poco più di un anno fa. Mi avevano impressionato la sua voglia di vivere, la sua forza di volontà, la sua ironia e la sua simpatia. Per due volte non siamo riusciti a incontrarci (a Macomer, nell'ottobre scorso, e a Orgosolo, in luglio) e ora mi pento di non aver provato una terza volta. Perché oggi i quotidiani sardi (uno in prima pagina) gli dedicano abbondante spazio. Per raccontare la sua scomparsa. Antonio era amato da molti. Forse moltissimi. Era generoso, disponibile e gentile. antonio Ma era anche ambizioso e caparbio, quella sana ambizione che ci aiuta a vivere meglio e quella onesta caparbietà che ci consente di superare piccoli e grandi ostacoli.
Antonio non usava la tastiera per scrivere al computer. Non poteva farlo perché non muoveva le mani. Neanche le braccia. E neppure le gambe. Antonio usava un software (Dragon Naturally Speaking) per controllare il computer e scrivere semplicemente parlando in un microfono. Se non me lo avesse spiegato lui non ci avrei creduto. Tanto erano fitte le sue descrizioni delle sue giornate e ricche le sue risposte via email. Anche l'intervista per Il messaggero sardo me l'aveva gentilmente concessa via email.
elio Il sito di antonio - wannabeavip - con la sua normalissima o straordinaria vendita di magliette online resta a ricordarci cosa può fare un uomo, a dispetto delle condizioni in cui vive.
Cosa era accaduto lo raccontava lui stesso nel sito: "Un incidente stradale, avvenuto nell'estate del 1989 con tutta la mia famiglia, e un susseguirsi di negligenze da parte dei medici nelle ore successive, mi causarono una lesione midollare che mi ridusse e mi riduce tuttora ad uno stato di tetraplegia (paralisi di tutti e quattro gli arti)."
aola Ci sono persone, cosiddette normali, che avrebbero molto da imparare da Antonio. Cercherò di fare il possibile per non dimenticarlo. E per non farlo dimenticare.
Avevamo due progetti, da realizzare insieme: un libro sulla sua vita (con lo scopo dichiarato di rendere utile la sua testimonianza ad altri) e una serie di magliette con i fumetti a sfondo scientifico. Credo che lo farò lo stesso. Anzi devo farlo.
Andrea

Disabile, voleva essere famoso e prima di morire c’è riuscito (La Nuova Sardegna, 12 ottobre 2007)

I wanna be a vip (La torre di babele, il blog di Pino Scaccia, 13 ottobre 2007)

Commenti

Unknown ha detto…
No, non l'hai perso! Semmai l'hai trovato, non vi perderete. Mai...

Per voi, un abbraccio e questa canzone dei dei Tazenda. "La ricerca di te"

A Tie
Babbu de su tempus
Mastru de amore
Segnore ‘e sa luche
Mere ‘e sa vida…

A Te
Che accogli il mio canto insicuro
Dolce le sere di quiete
Muto nella notte dell’inconscio
Il mio profondo essere obbedisce
A Te

Che cogli il mio frutto immaturo
Acerba è la mia ragione
Trema al primo sibilo di vento
E cade nell’oblio del non-Ricordo
Di Te

Portami oltre il pensiero
Aldilà del mistero
Aiuta la mia Essenza a andare via da ogni idea
Invitami ogni giorno alla ricerca di me
La ricerca di Te

Io e Te
Tra galassie e foreste
Uccelli alla bruma dell’alba
I pesci negli abissi degli oceani
Io penso col pensiero d’un bambino
A Te

Con quelli che sanno ascoltarTi
Con quelli che sanno vederTi
Con tutte le creature della luce
Accendo la scintilla nella notte
Con Te

Portami oltre il pensiero (Leami sos pensamentos)
Aldilà del mistero (Juchemi in sos misterios)
Aiuta la mia Essenza a andare via da ogni idea
Invitami ogni giorno alla Ricerca di me
La Ricerca di Te

Leami sos pensamentos (Portami oltre il pensiero)
Juchemi in sos misterios (Aldilà del mistero)
Lea tambene s’ispiritu
E cando mi ides chirchende a mie…
So chirchende a Tie
Chirchende a Tie
La Ricerca di Te

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