SOS impreparazione: il ministro chiama tutor e musei (L'Unione Sarda 19 dicembre 2007)

SOS impreparazione: il ministro chiama tutor e musei Andrea Mameli L'Unione Sarda Le impietose analisi sul livello di preparazione scientifica degli studenti italiani lo evidenziano da tempo: solo Trentino e Lombardia tengono testa ai primi della classe (finlandesi e coreani). Paurose lacune affiorano lungo lo stivale, e le regioni meridionali, Sardegna compresa, occupano gli ultimi posti. Cosa fare? Il ministero della Pubblica Istruzione ha un piano strutturato in comunità di pratiche. Si chiama ISS e significa Insegnare Scienze Sperimentali. Il progetto, presentato nei giorni scorsi a Cagliari (istituto magistrale Eleonora D'Arborea) è sostenuto da una rete di Musei scientifici, Università e laboratori di ricerca.
La costituzione dei presìdi e la formazione dei tutor, che nelle Regioni dell'Obiettivo 1 sono stati finanziati con fondi strutturali europei (PON “La Scuola per lo Sviluppo” 2000-2006), fanno parte delle strategie di attuazione del Piano ISS contenute nel Protocollo d'Intesa siglato nel novembre 2005 dall'allora MIUR (ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca), e dalle associazioni di docenti delle discipline scientifiche sperimentali: AIF (per l'insegnamento della Fisica), ANISN (per l'insegnamento delle Scienze Naturali), DD -SCI (per l'insegnamento della Chimica) e dal il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano e dalla Città della Scienza di Napoli.
Per l'ispettrice ministeriale Chiara Croce Castelletti «il ministero con questo piano mette in atto un grande processo di trasformazione. Il problema principale, come recita la Costituzione, è trasmettere alle giovani generazioni il nostro patrimonio di cultura umanistico-scientifica e far crescere il cittadino».  
Come funziona?
«Appurato, con i test PISA e IEA, che gli studenti italiani manifestano debolezza nelle competenze scientifiche abbiamo deciso di intervenire sulle tre aree della formazione integrale: linguistica, matematica, scientifica. Per fare questo abbiamo mobilitato i docenti e avviato tre piani d'azione allo scopo di rinnovare la didattica, dato che il problema nasce dai processi di insegnamento vecchi che non stimolano l'apprendimento. Dobbiamo riportare l'insegnamento scientifico vicino ai problemi di ogni giorno».
Come avviene la formazione?
«Nel corso delle due giornate di Cagliari abbiamo perfezionato la formazione dei docenti dei chimici, che lavoreranno nei presìdi. La loro formazione è iniziata alla Città della Scienza di Napoli e la Museo della scienza e della tecnica di Milano, dove hanno lavorato con le classi per stimolare l'apprendimento scientifico con esperimenti coinvolgenti per i bambini e gli adolescenti. Ora sono a disposizione dei loro colleghi». Per Annamaria Fichera, della direzione Affari Internazionali del Ministero della Pubblica Istruzione: «Nei presìdi i docenti trovano schede di laboratorio e materiali da consultare per mettere in discussione il mondo dell'insegnamento intorno alle materie scientifiche, anche in Sardegna. Abbiamo pubblicato gli atti degli incontri di formazione svolti a Milano e Napoli: quattro volumi ricchi di esempi e proposte concrete».
L'attività dei presìdi non si ferma anche a scuole chiuse: per elevare il livello di competenze scientifiche dei ragazzi sostenendo la formazione continua dei docenti è necessaria un'azione duratura. I Presìdi Territoriali sono l'Itas Deledda e la Magistrale D'Arborea a Cagliari, a Nuoro il liceo Asproni, l'Ipsia a Sassari: Ipsia, il liceo De Castro a Oristano.

ANDREA MAMELI, L'Unione Sarda, 19 Dicembre 2007.

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