Viva la scienza che vive tra le nuvole (L'Unione Sarda, 12 maggio 2008)

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Viva la scienza che vive tra le nuvole
Incontri. A tu per tu con Giulio Giorello che sarà domani a Cagliari per presentare una ricerca sulle straordinarie possibilità del fumetto

Scienziato incompreso e inventore maldestro, Pier Cloruro Lambicchi comparve nel Corriere dei Piccoli a partire dal 1930. Il fumetto del disegnatore cagliaritano Giovanni Manca seppe cullare la fantasia dei bambini con le improbabili proprietà dell’Arcivernice: una pittura con la quale i ritratti e i disegni prendevano vita. Fino ad oggi non abbiamo una simile vernice, ma in altri casi il fumetto si comporta da autentico anticipatore di invenzioni e scoperte. L’ultimo caso è di qualche giorno fa: all’università statale del New Jersey (Usa) è stata osservata una crescita del 20% più rapida nelle fibre muscolari umane, coltivate in vitro, alimentate a spinaci. Dall’ultimo numero del New Scientist (pubblicato il 7 maggio) apprendiamo che il merito è degli steroidi contenuti in questa verdura. «È interessante che i poteri di Popeye - ha dichiarato il responsabile dello studio, il biologo Ilya Raskin - si possano basare su una verità scientifica, ma di fatto per beneficiare di queste proprietà bisognerebbe mangiare un chilo di spinaci al giorno». Che poi è proprio la quantità divorata da Braccio di Ferro.
Ma uno degli esempi più noti e citati di previsioni scientifiche anticipate dai fumetti è un’invenzione di Paperino: la “paperite” o “azoto spaccatutto”, comparsa nella striscia “Donald Duck the Mad Chemist” del 1944. Il papero disneyano utilizza il metilene, precedendo di vent’anni la chimica dei carbeni. I comics fanno bella figura anche come strumenti didattici, come nel caso del fisico statunitense James Kakalios, che li adopera all’Università per spiegare le leggi fisiche, come racconta nel libro La fisica dei supereroi. Tutto quello che dovevo sapere sulla fisica l’ho appreso dai fumetti (Einaudi).
Ma la ricerca più estesa e approfondita è quella di Giulio Giorello (filosofo della scienza) e Pier Luigi Gaspa (biologo «prestato alla scienza e non restituito»): La scienza tra le nuvole. Da Pippo Newton a Mr Fantastic (Raffaello Cortina, 401 pagine, 26,50 euro). Il libro sarà presentato a Cagliari domani alle 18,30 al Manamanà, da Giorello e Bepi Vigna. Con una mostra delle tavole realizzate dal gruppo “scienzAfumetti”. Organizzano il circolo dei lettori Miele Amaro e il Centro internazionale del Fumetto.
Professor Giorello, quando nasce il suo amore per il fumetto?
«Da ragazzino, dato che ho imparato a leggere con “Topolino”».
E come nasce “La scienza tra le nuvole”?
«È il frutto di una ricerca durata quattro anni, dopo un incontro casuale con Pier Luigi Gaspa al Festival della Scienza di Genova. Condividiamo un’idea di base: lo strumento espressivo fumetto è straordinario e ha in comune con la scienza la capacità di unire testo e immagine. Così abbiamo costruito questo libro pezzo per pezzo e siamo molto soddisfatti dei risultati. Siamo grati a Luca Boschi, ha scritto una bellissima prefazione, e Sergio Bonelli ci ha aiutato così come l’editore Panini che in Italia pubblica la Marvel. E la Disney Italia».
Ci sono ancora oggi scienziati che non amano la divulgazione?
«Ma ci sono anche scienziati di altissimo valore che non esitano a usare i fumetti nei loro testi di divulgazione così come negli articoli e nei libri specialistici. Guardare al fumetto con snobismo paternalistico è un atteggiamento vecchio e superato. Ricorda l’atteggiamento di chiusura che considerava di serie B il poliziesco e la fantascienza come se Conan Doyle o Edgard Allan Poe o Philip K Dick o Herbert George Wells fossero da buttare».
Quanto resta nell’immaginario collettivo della scienza vista sui fumetti?
«L’esperimento mentale del fumetto e il paradosso scientifico si incontrano spesso. Si tratta di un bellissimo meccanismo narrativo che funziona. Da questa commistione virtuosa tra fumetto e scienza possono nascere nuovi miti dell’immaginario collettivo. La capacità mitopoietica del fumetto è enorme».
ANDREA MAMELI
Lunedì 12 maggio 2008 – L’Unione Sarda - Cultura Pagina 48

Commenti

Annarita ha detto…
Non posso che condividere in toto le argomentazione del prof. Giorello. A riprova della validità di tale punto di vista, vai a leggere i commenti (di lettori e alunni) al post sulla luce e i colori, pubblicato su Scientificando. Un successone! I miei alunni ne sono entusiasti...

Ciao!
Anonimo ha detto…
Giorello ha davvero lasciato un ottimo ricordo a Cagliari. Anche lui era sinceramente entusiasta dell'accoglienza.
Ho visto i commenti nel tuo blog, davvero straordinario!
Ciao
Grazie
Andrea

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