Luigino Scricciolo, vent'anni in attesa di giustizia (L'Unione Sarda, 26 marzo 2009)
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Quel nome con il diminutivo e quel cognome da passerotto contrastano con la poderosa esperienza politica di Luigino Scricciolo maturata prima nel Movimento Studentesco, poi in Democrazia Proletaria, poi nel Partito di Unità Proletaria. La sua visione del mondo era fondata sulla solidarietà e la difesa dei diritti umani unitamente al ripudio della violenza. Scricciolo lavorò a lungo nella direzione della Uil ma si impegnò, come spiega la pagina di Wikipedia a lui dedicata, anche in campo internazionale: sostenne Charta 77 (la più importante iniziativa del dissenso in Cecoslovacchia), la resistenza afgana, i dissidenti sovietici e Solidarnosc: fu il primo italiano a parlare alla direzione nazionale del sindacato polacco nell'autunno 1980 e l'anno seguente invitò Lech Wałęsa in Italia, nel suo primo viaggio all’estero. Il 4 febbraio 1982, è stato arrestato a Firenze con accuse di terrorismo e poi di spionaggio. Scricciolo ha fatto due anni e due mesi in carcere. Nel 1991 il Tribunale di Verona lo ha assolto da ogni accusa in merito al rapimento Dozier. Per tutti gli altri reati l’istruttoria viene chiusa con la formula del proscioglimento pieno il 6 settembre 2001: dopo 7.171 giorni dalla notifica del primo ordine di cattura. Per quell’errore giudiziario Luigino Scricciolo ha ricevuto un’indennità di 20 mila euro. Ma non ha fatto in tempo a spenderli.
Così come non ha potuto riempire il suo blog - luiginoscricciolo.ilcannocchiale.it - nel quale si occupava, manco a dirlo, di diritti calpestati.
ANDREA MAMELI
(L'Unione Sarda, pag. 44, Cultura, 26 marzo 2009)
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