Arte tattile nei libri di ceramica: Anna Saba colpisce ancora.

anna saba arte braille Una rappresentazione artistica che sovverte l'ordine sensoriale. Un modo per avvicinare alla comprensione dell'alterità, anche questa sensoriale, basato sulla comunicazione tattile. La mostra di Anna Saba, scultrice e quindi donna curiosa e attenta come poche, è questo e altro. Saba pone al centro la comunicazione tattile e lo fa con le tecniche dell'artista: non più pietre scolpite ma terra lavorata a rappresentare pagine. Pagine vuote di lettere e piene di segni. segni in rilievo, segni da sentire con le dita. Louis Braille inventò il metodo che porta il suo nome a 14 anni, da nonvedente assetato di conoscenza e desideroso di leggere con facilità. Braille si ispirò al codice usato dalle forze armate francesi nella trasmissione dei dispacci notturni, basato su segni in rilievo. Il metodo, ideato da Charles Barbier de la Serre, ufficiale di Napoleone, noto come “sonografia”, si basava sui trentasei “suoni” che compongono l’alfabeto francese disposti in una tabella (6 righe per 6 colonne) nella quale ogni suono era identificato univocamente per mezzo delle sue coordinate. Braille notò che nel metodo Barbier l’indice coglieva a fatica le due colonne a sei punti e immaginò di ridurre la figura base a un rettangolo, in cui 3 punti erano definiti su 2 colonne: i 4 punti della parte superiore rappresentavano le prime 10 lettere dell’alfabeto francese e i 2 punti della parte inferiore le lettere fino alla ventitreesima. Con i primi 63 segni a disposizione Braille si applicò anche alla codifica dei numeri e della punteggiatura. Nel 1827 fu pubblicato il primo libro in Braille.
La mostra di Anna Saba ("Si prega di toccare. A volte per vedere l'arte bisogna chiudere gli occhi") viene inaugurata sabato 24 aprile alle 18 (e resterà aperta fino al 10 maggio) a Monserrato, casa Foddis, via Zuddas.

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