La tempesta non danneggia i semi (Enrico Pili non sarà disperso)

«7171, l’attesa del giudizio» è stata la mia lettura sotto l'ombrellone quest'estate. Una splendida autopsia degli anni di piombo tra noir e fantasy, sempre che le categorie possono avere un senso per la scrittura di Enrico Pili. L'originalità delle sue trame, il linguaggio, le scene, la capacità di catturare e trasformare luoghi e circostanze in una formidabile ubriacatura narrativa (ubriacatura beninteso controllata, oserei dire alla Philip K Dick) fanno di Enrico Pili un autore grande. Continuando di questo passo sarebbe diventato un grande autore se ieri sera un infarto non avesse fermato il suo cuore generoso. Generoso e attento, aperto e disponibile, sapeva contrastare con forza il malcostume e l'arroganza e sapeva essere riconoscente come pochi. Un signore. Lo ricordo con una bellissima recensione di Daniele Barbieri: «7171» di Enrico Pili: fra carcere e cornucopie.
Triste perdere un amico. Per fortuna qualcuno attenua la mia mestizia ricordandomi che chi ha seminato bene non muore mai... "La tempesta è capace di disperdere i fiori ma non è in grado di danneggiare i semi" (Kahlil Gibran ).
finis sardiniae
[Nella foto: il mio mostruoso personaggio, liberamente ispirato al romanzo di Enrico Pili "Prima che passi la notte. Finis Sardiniae"]

Il saluto di Daniele Barbieri: Buon viaggio Enrico

Commenti

Anonimo ha detto…
Andrea, questa notizia mi lascia sconvolta.
Ricordo benissimo quella sera. Conservo i suoi libri e le sue dediche...
Sono frastornata e profondamente addolorata.
Paola Alcioni
Anonimo ha detto…
Anch'io resto senza fiato e difficilmente potrò accettare la perdita di un grande amico. Ogni volta che accenderò . la pipa, penserò al mio maestro di lento fumo, alle sue e-mail affilate, ai sogni condivisi e al suo suggerimento di non mettere mai il punto fermo alla fine di un libro, perché...
M. Diana

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