Signora Mastrocola ha dimenticato la scienza!

Mastrocola Il 20 febbraio 2011, da Fabio Fazio (Che tempo che fa, Rai 3) Paola Mastrocola presenta "Togliamo il disturbo" e parla della scuola. Nella parte iniziale dell'intervista sento argomenti condivisibili. Conoscenza. Sapere. Consumatori. Abbiamo laureati che scrivono azione con sue zeta. Ragazzi che a casa non fanno i compiti. Genitori che pretendono per i figli di ottenere tutto a scuola come in un supermarket dell'istruzione. Il tempo perso in autostrada. La coda all’outlet di Serravalle Scrivia. Mastrocola Poi sento la scrittrice/insegnante chiedersi: “Ma se facciamo la coda ore in autostrada per comprarci i vestitini, io come faccio a far Torquato Tasso?”.
Mi fermo, riascolto, osservo Fazio che conduce con mestiere e penso che qualcosa non mi torna. Riascolto i primi 10 minuti e credo di scoprire l'origine delle mie perplessità: percepisco superfialità, qualunquismo, come se si trattasse di parole dette al bar con gli amici e non di fronte a milioni di persone (e poi ad altre migliaia come me che vedono e ascoltano da YouTube). So che non è facile parlare in tv. Mi ci sono trovato parecchie volte e spesso quel che ho detto non mi ha soddisfatto del tutto. Ma sincertamente mi aspettavo di più.
Poi arrivo al minuto 12:09 (che YouTube sia lodato!) e sento la domanda che aspettavo.
Fazio chiede: "Una sua nuova idea di scuola che espone nel libro. Ce la può riassumere?"
Mastrocola risponde: "Allora. Spazzerei via tutto quello che c'è. Ricomincerei da capo." Poi spiega che vorrebbe una grande scuola dell'obbligo da 6 a 16 o a 15 anni e al minuto 12:57 precisa: "Ma una scuola tostissima. Io devo uscire di lì che so: l'italiano alla perfezione, so parlare, so scrivere, so due lingue straniere, so qualcosa di matematica, so la storia e la geografia. Cosa ho dimenticato?" Mastrocola Signora glielo dico io cosa ha dimenticato. Ha dimenticato la scienza! Cosa se ne fanno ragazzi e ragazze di 15 anni di "qualcosa di matematica" senza nessuna esperienza scientifica. Esperienze che si iniziano in prima o in seconda elementare, sporcandosi le mani per iniziare a farsi un'idea diretta di come funzionano le cose. Ma ancora una volta voglio essere comprensivo: in 14 minuti di diretta televisiva è facile dimenticare qualcosa. E il pensiero non viene trasmesso profondamente e interamente.
A questo punto, dato che un libro non si scrive in 14 minuti, voglio leggere "Togliamo il disturbo. Saggio sulla libertà di non studiare" (Guanda, 2011).
E poi scriverò cosa ne penso.
Andrea Mameli, linguaggiomacchina, 27 febbraio 2011

PS Sul tema segnalo "noi che non vogliamo togliere il disturbo" (Il Canovaccio, MCE Sardegna) con interventi di Silvano Tagliagambe e Roberto Maragliano.

PS 2 Mi segnalano che Paola Mastrocola nei 14 minuti in compagnia di Fabio Fazio ha dimenticato anche l'arte.

Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao Andrea,
anche a me sta venendo la curiosità di leggere questo libro, perchè quello che leggo e sento in giro non mi piace e voglio andare fino in fondo. Mi diapiace anche però far salire nella classifica delle vendite un libro di cui probabilmente non condivido i contenuti. Vabbè, bisogna prima conoscere e poi si può anche criticare. Andrea facci sapere cosa ne pensi!

Giuliana
Unknown ha detto…
"qualcosa di matematica"

Infatti tutti gli esperti di apprendimento sanno che iniziare a far matematica seriamente solo dopo i 18 anni di età è l'unico modo per impararla bene e senza sforzo.

E questa sarebbe una che la scuola la vuole difendere...

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