Orto sinergico: i quattro principi di Fukuoka

L'agronomo giapponese Masanobu Fukuoka (2 febbraio 1913 – 16 agosto 2008) ha fondato la cosiddetta agricoltura naturale partendo dalla scupolosa osservazione di quanto avviene in natura e ritenendo che lo scopo profondo delle pratiche agricole non è far crescere i raccolti ma il perfezionamento degli esseri umani. Secondo Fukuoka sono sufficienti mille metri quadrati a persona per l'autossufficienza alimentare. Le osservazioni di Masanobu Fukuoka partono da tre semplici constatazioni: in natura le piante vivono e crescono insieme; le radici penetrano a fondo nel terreno smuovendolo; quando le piante concludono il loro loro ciclo vitale forniscono humus e sostanze nutritive.
Ecco i principi di Fukuoka:
  • Non arare: il suolo non deve essere lavorato in quanto la terra si lavora da sola grazie al movimento delle radici e alle attività di microrganismi, insetti. La non lavorazione del terreno è indispensabile per salvaguardarte la microfauna del terreno in quanto l'aratura introduce nel sottosuolo una grande quantità di ossigeno che provoca la morte di una parte dei microorganismi utili.
    “Non c’è bisogno di arare o migliorare un terreno perché la natura sta lavorando per esso con i propri metodi da migliaia di anni. L’uomo ha legato le mani alla natura e ha preso le redini dell’aratro. Ma si tratta sempre di una mera imitazione della natura” (Fukuoka, La fattoria biologica, 1992).
  • Non usare concimi: la restituzione di quanto viene tolto con l’asportazione dei raccolti deve avvenire con l'avvicendamento delle colture, con lo spargimento sul terreno dei residui colturali e con i residui animali conseguenza dell’allevamento allo stato libero. Inoltre il terreno pullula di vita e l’utilizzo dei fertilizzanti chimici interferisce con questo sistema.
    “Aggiungere una quantità elevata di un fertilizzante rende un altro fertilizzante inefficace. Quando gli scienziati si metteranno seriamente a studiare queste relazioni, allora potremmo essere certi di evitare errori terribili” (Fukuoka, La fattoria biologica, 1992).
  • Non diserbare e non sarchiare: anche le cosiddette erbacce svolgono un ruolo fondamentale nella fertilità del suolo e nell’equilibrio dell’ecostistema. Il calendario delle semine è il miglior modo naturale di controllo delle erbe indesiderate: se il terreno è sempre coperto da vegetazione queste piante non hanno modo di svilupparsi.
  • Non usare pesticidi: gli organismi presenti in un suolo sano aiutano a controllare le specie infestanti. In natura si crea un solido equilibrio nel quale la presenza di insetti e malattie non assume mai proporzioni preoccupanti.
A questi quattro principi se ne aggiunge un quinto, dedotto dagli scritti di Fukuoka: Non potare: gli alberi coltivati a partire dal seme si evolveranno secondo la costituzione di ciascuna specie.

La mia ricerca delle basi scientifiche dell'orto sinergico continua.

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 28 Agosto 2012

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