Vuoi produrti l'energia? E allora pedala!


NYC Maker Faire Sepr. 21, 2013 - http://pedal-power.com/gallery/
Generare energia elettrica (e meccanica) con le proprie mani, anzi con i propri piedi: è il desiderio che molti di noi nutrono.
L'idea di produrre energia autonomamente, fruttando i muscoli e il metabolismo affascina non poco, anche se non è ragionevole pretendere di soddisfare tutti i consumi (e non solo elettrici).
Il lato positivo è che questo tipo di attività (che poi è, come sempre, una trasformazione) alla produzione sostenibile abbina anche una sana sollecitazione muscolare.
Negli ultimi tre anni ho visto alcune realizzazioni artigianali. Tra queste mi ha sempre impressionato per il livello di efficienza e di costanza l'esperienza di David Butcher il quale alimenta tutti i suoi consumi con le sue pedalate.
Più recentemente sono comparse diverse proposte commerciali, alcune delle quali particolarmente curate.

Ieri ho scoperto Pedal Power, una startup con sede a Willsboro (stato di New York) che propone due soluzioni molto interessanti: Big Rig e Pedal Genny. Mi sembra la proposta più raffinata e completa vista finora in giro.

Nel sito ci sono alcune bellissime foto ma non ho trovato specifiche tecniche, cosìe li ho interpellati direttamente. Ecco cosa mi hanno risposto: «La produzione elettrica delle due macchine è simile e il limite è dato dalla persona che pedala. Per molte persone è ragionevole pensare a una produzione di 50-100 Watt, anche se in alcuni abbiamo registrato 400 Watt e oltre».

I conti sono presto fatti: «possiamo caricare due portatili, il cui consumo non supera 60 Watt. Mentre la maggior parte dei cellulari consuma al massimo 5 Watt, di conseguenza se ne potrebbero caricare anche venti insieme».
Pedal Genny
«La principale differenza tra Pedal Genny e Big Rig è che il primo è stato progettato per compiere delle azioni specifiche, come la produzione di elettricità, o la macinazione del grano, il pompaggio dell'acqua, mentre il secondo è pensato per passare facilmente da una configurazione all'altra».

Ora mi piacerebbe conoscere qualche utilizzatore finale di queste soluzioni per capire che uso ne fanno e il risparmio effettivo.

Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
19 Ottobre 2013

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