Venezia: Medico della Peste e Gnaga in salsa steampunk, Squid Game, Salvador Dalì. Il fascino di un Carnevale senza tempo

Ritornare a Venezia è sempre piacevole. Niente auto, niente stress, tutto più o meno a portata di mano. Per la prima volta vedo questa magnifica città durante il Carnevale. E ho visto maschere in vendita ovunque: nelle bancarelle ci sono centinaia di modelli "Made in PRC", copie di quelle fatte a mano dagli artigiani (i maschereri, attivi dal 1436). In alcuni negozi trovi quelle originali: è facile riconoscerle perché costano molto di più e perché dentro quei negozi è vietato fotografare e ovviamente viste da vicino sono molto più belle di quelle costruite in serie.

Ho visto le maschere della commedia dell'arte e le maschere tradizionali: la Baùta (il più tipico costume di Venezia, composto da maschera, “tricorno” e il mantellino chiamato tabarro), la Gnaga (la gatta), il Medico della peste (con il suo lungo naso) e il Volto (probabilmente la maschera più diffusa).

Ho poi notato che a queste se ne sono aggiunte altre: i teschi messicani, gli elmetti neri di Squid Game, il volto di Salvador Dalì. Ma quello che mi ha colpito di più sono le maschere steampunk: non solo maschere tipicamente steampunk, ma anche quelle tradizionali rivisitate con questo stile. 

Non riuscivo a decidermi così alla fine ho scelto una semplice maschera mezzo viso (Colombina). Ovviamente in stile steampunk.

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 19 febbraio 2022

Colombina steampunk

Gatto, Medico della peste e Volto in stile steampunk

Gnaga, Dalì, Squid Game, Colombina in una bancarella

Medico della peste steampunk

Venezia, febbraio 2022, foto: Andrea Mameli


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