"Ok bici", studenti a due ruote (L'Unione Sarda, 14 novembre 1996)

 


«Non possiamo uscire in bici perché le strade sono trappole mortali. Senza piste ciclabili io e i miei amici non ci fidiamo». È il pensiero di un tredicenne cagliaritano, Fabio Obino (seconda A, Scuola Media Francesco Alziator) pienamente condiviso da sardi di ogni età, ma mortificato dalla realtà quotidiana: città invase dalle auto, pericoli nel traffico, servizi pubblici cronicamente insufficienti. Cosa può fare la scuola? Se lo sono chiesto gli insegnanti del Terzo Istituto Tecnico Commerciale «Eva Mameli Calvino» di Cagliari. E hanno trovato una soluzione intelligente: parlarne a scuola, con i ragazzi, i genitori, gli insegnanti, sentendo esperti e rappresentanti delle istituzioni. I momenti di formazione teorico-pratica del corso «Ok bici» si svolgono in via Sulcis, nei locali dell'istituto, fino alla fine dell'anno scolastico (per informazioni: 070-281351).
«Il nostro progetto - spiega Andrea Olla, professore di matematica e fisica, ideatore dell'iniziativa - ha per finalità la costruzione di una nuova cultura della mobilità e della convivenza armonica con l'ambiente. Ambiente inteso come territorio da tutelare e tessuto sociale da rispettare. Vogliamo creare un laboratorio sperimentale permanente che diventi un punto di riferimento per una futura presenza interattiva delle scuole ne territorio urbano».
Che cosa possono fare le scuole?
«Possono informarsi, ricercare il confronto con la realtà urbana, partecipare all'analisi dei problemi e cercare soluzioni. L'obiettivo è il coinvolgimento dei ragazzi come soggetti attivi, protagonisti, capaci di intervenire con proposte concrete. Con un coinvolgimento più ampio sarebbe possibile il confronto diretto Scuola-Territorio, nella fascia quarta elementare - seconda media».
E i ragazzi? Come possono essere coinvolti?
«Il progetto si rivolge direttamente agli alunni attraverso "moduli formativi interdisciplinari" gestiti da operatori esperti: educazione civica, stradale, ambientale, educazione alla sicurezza, avviamento alla conoscenza della bicicletta, per fare qualche esempio. Nelle 40 ore del corso saranno affrontati questi argomenti: il trasporto, i mezzi, auto elettriche e città senza auto, la riqualificazione della viabilità urbana. Gli interventi degli esperti saranno registrati per essere inseriti nelle unità didattiche utili per le attività sperimentali da sviluppare in futuro in altre scuole».
Per informazioni si può telefonare a scuola, allo 070-281351. Stasera l'ingegnerAntonio Cau, docente di Meccanica e Macchine all'Istituto Tecnico Industriale Scano parlerà della bicicletta: «Elementi funzionali e tecnici del veicolo»
 
ANDREA MAMELI

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