La vita oltre la morte, trapianti e informazione (L'Unione Sarda, 7 maggio 2007)

La vita oltre la morte: è la prodigiosa sorte di un organo trapiantato. I numeri indicano un costante aumento (in Italia nel 2006 sono stati eseguiti 3190 trapianti, contro i 1083 del 1992) e oggi, oltre gli organi (cuore, reni, fegato, polmoni, pancreas e intestino), il trapianto riguarda anche pelle, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni. Tutti possiamo essere donatori, ma lo siamo realmente solo dopo la morte, ovvero come indica la legge che regola la donazione degli organi nel momento in cui il nostro cervello, a causa di lesioni irreversibili, smette di funzionare: la morte encefalica. Lo ha ricordato Paolo Pettinao, coordinatore regionale delle attività di prelievo e trapianto, intervenendo al convegno organizzato sabato nella sede dell’Ordine dei giornalisti dall’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari in collaborazione con il Centro regionale trapianti: «Il medico, nel formulare la diagnosi di morte encefalica, ha un compito clinico che a sua volta rappresenta un valore etico e un obbligo legale. La legge italiana, una delle prime al mondo, protegge il medico e il paziente.»
Nella classifica per regioni la Sardegna è ai primi posti per numero di donatori. In base ai dati forniti dal Centro, nel 2006 i donatori sardi sono stati 31,9 per milione di abitanti, contro una media nazionale del 36,6 e solo 17 sardi su 100 negano il consenso a donare i propri organi. Rispetto al dato del 2005 la Sardegna risulta la regione che ha visto calare più di tutte l’opposizione alla donazione.
Nei primi 3 mesi del 2007 nell’Isola sono stati effettuati 27 trapianti, lo scorso anno furono in tutto 100, e 97 nel 2005. I dati sono incoraggianti, tuttavia (come ha sottolineato la giornalista del Sole 24 ore Barbara Gobbi) è indispensabile mantenere alta l’attenzione sul tema: in Italia, nei primi tre mesi del 2007, si è registrato un calo del 10% del numero di donazioni. Anche per questo Enrica Villa (Centro nazionale trapianti) ha sottolineato l’importanza di informare correttamente in merito alla donazione, e ha annunciato il varo di una serie di iniziative istituzionali, in occasione della campagna nazionale di sensibilizzazione alla donazione e trapianto di organi e della settimana della donazione (che va avanti fino a domenica prossima), a sostegno della cultura della donazione di organi. Le attività vanno dalla distribuzione di materiale didattico per studenti e insegnanti delle scuole ai seminari rivolti agli studenti universitari, dal concorso per giovani registi dedicato ai cortometraggi alle attività formative per i medici di medicina generale, dal numero verde trapianti (800-333033) al sito www.trapianti.ministerosalute.it
Ma il convegno di Cagliari ha messo a confronto medici e giornalisti anche con la scopo di migliorare le reciproche relazioni. Perché se è vero che l’offerta di informazione dedicata è vasta (nel 2005 i mensili di salute in Italia hanno superato il milione di copie vendute) la principale fonte informativa anche per i temi sanitari è costituita da radio, tv e quotidiani.
La dichiarazione della volontà di donare gli organi è regolamentata dalla legge 91 del 1999 e dal decreto ministeriale dell’8 aprile 2000. L’articolo 4 della legge 91/99 introduce il principio del silenzio assenso, in base al quale ogni cittadino maggiorenne deve dichiarare la propria volontà sulla donazione dei propri organi e tessuti, dopo essere stato informato che la mancata dichiarazione di volontà è considerata quale assenso alla donazione. Tuttavia tale principio non è ancora in vigore: in questa fase transitoria, la manifestazione della volontà è regolamentata dall’articolo 23 della stessa legge che introduce il principio del consenso o dissenso esplicito. Tutti i cittadini hanno l’opportunità (non l’obbligo) di esprimere la propria volontà. Oggi se un cittadino non esprime la propria volontà la legge prevede la possibilità per i familiari di opporsi al prelievo. Per i minori sono sempre i genitori a decidere, ma se uno dei due è contrario, il prelievo non può essere effettuato.

ANDREA MAMELI

L'Unione Sarda, 7 maggio 2007), pagina 9 (Cultura)





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