Richard Swift e la lunga indagine sulla sopravvivenza delle zanzare (L'Unione Sarda Estate Cultura, 20 agosto 2008)
Richard Swift e la lunga indagine sulla sopravvivenza delle zanzare (L'Unione Sarda Estate Cultura, 20 agosto 2008)
Tormentano gli esseri umani da sempre poiché accompagnano il piccolo prelievo di sangue, indispensabile per il sostentamento della loro prole, con un fastidiosissimo prurito. Ma le zanzare (insetti appartenenti all'ordine dei Ditteri di cui si conoscono circa 3500 specie) possono causare danni molto peggiori: secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità "Di tutti gli insetti che trasmettono malattie, la zanzara costituisce la peggiore minaccia, dato che diffonde malaria, dengue e febbre gialla, le quali nell’insieme sono responsabili ogni anno di milioni di morti e centinaia di milioni di casi di malattia". Eppure solo negli anni Novanta dell’Ottocento la zanzara è stata identificata come fonte di malattie. Ce lo ricorda Richard Swift, giornalista del New Internationalist, nel volume Zanzara (Apogeo, 88 pagine, 8 euro).
Ci sono – spiega Swift – tre tipi principali di zanzara: Anophele, Culex e Aedes. La colpevole della trasmissione della malaria è l’Anophele. La Culex è la zanzara più comune e la meno pericolosa, anche se nelle regioni tropicali e subtropicali può portare encefaliti virali e filariasi (note come elefantiasi). Il genere Aedes può trasmettere la febbre gialla, il dengue e anche l’encefalite.
Ma non tutte le zanzare vengono per nuocere: con una lunga serie di libri, film e festival Swift scandaglia anche l’altra faccia di Culex e Anophele. È il capitolo “Le zanzare nella cultura” in cui troviamo un passo di D.H: Lawrence, dal poema The Mosquito: “Perché te ne stai su quelle lunghe zampe? Come puoi avere tanta malvagità in quel trasparente frammento fantasmatico di corpo fragile?”.
Ma è nel ricordo delle campagne antimalariche combattute a colpi di Dicloro-Difenil-Tricloroetano che Richard Swift offre il meglio del suo talento di giornalista d’inchiesta: “È innegabile che il DDT abbia salvato milioni di vite. La malaria è stata eliminata in isole come Taiwan, Sardegna e Giamaica. Entro il 1961, la malaria è stata eliminata o drasticamente diminuita in 37 Paesi. Poi sono sorti i primi dubbi e sono aumentate le prove del fatto che il DDT è quello che viene chiamato un ‘bio-accumulatore’. Più si risaliva nella catena alimentare, più si riscontrava un persistente inquinante organico (POP) nei tessuti dei pesci e dei mammiferi.” Oggi i rimedi si chiamano citronella e lotta biologica: dai crostacei alla gambusia (un piccolo pesce d'acqua dolce divoratore di larve), dal comune pipistrello (che può mangiare anche 3 mila zanzare in una notte) alle zanzare del genere Toxorhynchites, che si nutrono esclusivamente di altre zanzare. Ma Swift denuncia una forte indifferenza nei confronti di quelle aree del pianeta che convivono con queste malattie, sottolineando che rsultati enormi si otterrebbero semplicemente con l’introduzione massiccia delle zanzariere e l’eliminazione di ristagni d’acqua: “Una combinazione di educazione e nuovi metodi di costruzione può aiutare a diminuire le infezioni.”
I resti fossili di Culex risalenti all'Eocene, da 55 a 34 milioni di anni fa, testimoniano che la zanzara esiste da molto prima di noi. E forse vivrà almeno quanto noi. Se non impareremo ad amarla – è l’amara conclusione di Swift – dovremmo almeno rispettare la sua enorme capacità di adattamento. “Le zanzare si sono sempre riprese da tutti i piani umani per eliminarle. Perciò, che ci piaccia o no, dobbiamo dividere il pianeta con loro.”
ANDREA MAMELI
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