18 gennaio 2008

Eufronio: bentornato! E ora tocca ai bronzetti! (Appello a Rutelli)

vaso di eufronio L'oggetto è alto 45,7 cm, ha un diametro di 55,1 cm e una capacità di 45 litri. Valore stimato: 10 milioni di Euro. Valore culturale: incalcolabile. Stiamo parlando del Vaso di Eufronio, rubato nel 1971 a Cerveteri e riportato a Roma questa mattina (era custodito al Metropolitan di New York). Il disegno rappresenta un episodio della Guerra di Troia: da un lato giovani ateniesi che si preparano alla battaglia e dall'altra morte di Sarpedonte (figlio di Zeus e di Laodamia, il dio Hermes e le personificazioni del Sonno e della Morte) e il rientro dell'anima in patria. Semplicemente emozionante.
Andrea Mameli (18 gennaio 2008)

Odissea durata 27 anni [ANSA, 18 gennaio 2008]
Era l'11 settembre del 1972 quando il Metropolitan Museum di New York, con un assegno da un milione di dollari, comperò il Vaso d'Eufronio restituito oggi all'Italia dal mercante d'arte Robert Hecht. eufronio Ma a ricostruire l'odissea di questo capolavoro unico dell'arte antica, più bello forse anche di quello da decenni in mostra al Louvre, sono stati anni di lavoro dei carabinieri dei Beni Culturali, dei magistrati e dell'avvocatura dello stato. Che poi, carte alla mano, sono riusciti a convincere i responsabili del Met a cedere.

E ora ridateci i bronzetti, le navicelle votive e chissà quanti altri reperti spariti a tonnellate da tombe e monumenti di età nuragica. Forse anche di forma mai vista in un museo. Oggetti che sarebbero sicuramente utili a fornire informazioni per ricostruire la nostra storia ma che ora possono essere nascosti in una villa di Beverly Hills o in qualche palazzo di Dubai... Chissà...
Appello al Ministro Francesco Rutelli: non finiremo mai di rallegrarci per la restituzione all'Italia di favolosi tesori dell'antichità. Ma desideriamo anche poterci riappropriare delle centinaia (di migliaia?) di reperti di epoca nuragica sparsi (impunemente) per il mondo.
Andrea Mameli (18 gennaio 2008)
bronzetto Dal blog Perpetuum Mobile: Nuovo concorso a "premi": fotografate e inviateci i NOSTRI bronzetti!

15 gennaio 2008

Cagliari: la città che sorprende e guarda al futuro (L'Unione Sarda, 14 gennaio 2008)

In due anni ha perlustrato gli angoli più nascosti del pianeta con l'intento di spiegare il presente. Sei premi giornalistici e fotografici conquistati in appena due anni di vita indicano che Geo ha imboccato la strada giusta. Scienza, geografia, natura, società, costume, tecnologia, sono gli argomenti affrontati da una rivista pubblicata in molti Paesi europei (l'originale tedesco nacque oltre 30 anni fa) ma che presta molta attenzione anche ai fatti di casa nostra. Uno dei pezzi di copertina del numero di gennaio del mensile diretto da Fiona Diwan si intitolava: "Longevità: dalla Liguria alla Sardegna, i segreti dei grandi vecchi." Il principale titolo di copertina del numero di febbraio (in edicola dal 15 gennaio) sarà invece "Cagliari che guarda al futuro."
«Abbiamo deciso di raccontare le città italiane meno raccontate - spiega Irene Merli, autrice del servizio - e dopo Livorno è la volta di Cagliari. Il nostro intento era presentare la Cagliari che ci ha sorpreso, quella città attiva e sveglia».
Cosa vi ha colpito maggiormente? «Sembra una città piccola e tranquilla, poi scopri che quasi quasi ci sono più scrittori che a New York. Il solco tracciato da Sergio Atzeni è molto fertile: da Abate a Soriga, da Agus a Deroma, e tantissimi altri che elenco nel servizio. Poi tutti quei festival letterari, come Marina Café Noir e Tuttestorie. Sicuramente Cagliari ha le sue difficoltà, è lontana da tutto, ma le idee e i progetti importanti che la animano possono davvero candidarla a diventare una capitale del Mediterraneo».
Un fermento culturale o qualcosa di più? «Io vedo Cagliari a distanza di tempo e la trovo sempre molto cambiata, ad esempio il quartiere della Marina. La vedo sempre più viva, quasi effervescente. Noi abbiamo osservato anche la presenza della ricerca scientifica, tutta di altissimo livello, in diversi campi. Poi ci sono grandi sfide architettoniche in corso, dal campus della semoleria al quartiere di Sant'Elia. E in una cartina abbiamo rappresentato l'intero fronte mare».
La vista più emozionante? «Lo spettacolo che si ammira dal Bastione. Ma anche i bronzetti del Museo Archeologico».
E la peggiore? «Vedere le automobili parcheggiate nella piazza del Duomo, nel quartiere Castello».

Andrea Mameli

L'Unione Sarda pagina della Cultura (14 gennaio 2008, pag. 57)


geo febbraio copertina cagliari

14 gennaio 2008

Alti o bassi, ecco il responsabile. Due scoperte dei ricercatori del Cnr di Cagliari aprono nuove strade per la cura di gravi malattie (L'Unione Sarda, 14 gennaio 2008)

Alti o bassi, ecco il responsabile 

Il Dna dei sardi rivela il secondo gene che decide sulla statura 

Nuove cure per l’osteoartrite e per le patologie coronariche: sono solo due delle possibili ricadute delle scoperte annunciata ieri su “Nature Genetics”. La prestigiosa rivista scientifica ha pubblicato i risultati di due ricerche condotte dai ricercatori dell’Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia del Cnr di Cagliari. Il primo riguarda l’individuazione di un gene responsabile della determinazione dell’altezza. Il secondo è relativo alla scoperta di 7 geni legati alla variazione dei livelli di colesterolo e dei trigliceridi.
Da anni è noto che circa il 90% delle variazioni nell’altezza degli esseri umani è dovuto a fattori genetici, lasciando ai fattori ambientali (attività fisica, dieta, ecc.) un’importanza residuale. L’altezza è un tipico “tratto poligenico”: la determinazione della nostra statura definitiva coinvolge numerosi geni. Sono state inoltre rilevate precise correlazioni tra la statura e alcune malattie. Ad esempio: le persone alte sono maggiormente esposte al rischio di contrarre alcune tipologie di tumore e l’osteoporosi, mentre ai “bassi” è correlato un lieve aumento del rischio di patologie cardiache. 
Il gruppo di Cagliari, nell’ambito delle ricerche del progetto “Progenia”, ha scoperto che particolari variazioni nella sequenza di Dna, legate all’osteoartrite, hanno un ruolo essenziale nella determinazione dell’altezza di un individuo. La ricercatrice Serena Sanna, prima firma in entrambi gli articoli, spiega: «Fino a oggi si conosceva solo un altro gene responsabile della variazione nella statura. Le nuove varianti, sebbene siano responsabili solo per una piccola porzione della componente genetica di tale aspetto, con un effetto che può variare tra i 0,3 cm ai 1,4 cm., sono importanti in quanto si trovano in un gene, chiamato GDF5, che regola lo sviluppo e la crescita delle ossa. Ciò suggerisce una chiara evidenza sulla comune base genetica tra altezza e osteoartrite. Evidenza che non era mai stata scoperta. I nostri risultati dimostrano che la comprensione dei fattori coinvolti nella variazione dell’altezza possono produrre nuove conoscenze per malattie importanti e comuni nella popolazione. Le nuove varianti geniche da noi identificate, insieme con quelle presenti nel HMGA2 recentemente scoperte da un altro gruppo di ricerca con cui collaboriamo, sono responsabili per meno dell’1% della variazione dell’altezza». 
Per quanto riguarda il secondo studio pubblicato su “Nature Genetics” i ricercatori di Cagliari hanno analizzato l’intero genoma di oltre 20.000 individui, scoprendo sette nuovi geni responsabili dell’aumento del colesterolo e trigliceridi e confermando 11 geni precedentemente scoperti da altri gruppi. Il colesterolo e i trigliceridi costituiscono, insieme ai fosfolipidi, la grande famiglia dei lipidi (i grassi) contenuti nel nostro organismo. Il colesterolo è il componente essenziale delle membrane cellulari e della bile. I fosfolipidi sono i principali costituenti delle membrane cellulari e delle guaine dei nervi. I trigliceridi rappresentano la più grande riserva dei nostri lipidi costituiscono quasi il 90% dei grassi ingeriti. Di colesterolo esistono due varietà: quello buono (con funzione protettiva delle arterie) e quello cattivo (provoca ispessimento delle arterie, fa aumentare il rischio di infarto e di ictus cerebrale). 
«Sappiamo che numerosi fattori, come la sedentarietà, la dieta e il fumo, influenzano la produzione e l’accumulo dei lipidi nelle arterie - spiega ancora Serena Sanna - e quindi conoscere i fattori genetici connessi può aiutare a capire quali siano i meccanismi di base dell’organismo che regolano il metabolismo. E quindi il loro contributo nello sviluppo delle malattie cardiovascolari. Queste conoscenze permettono di attuare un processo di prevenzione nei soggetti a rischio e delle terapie mirate per i pazienti. Abbiamo scoperto che tutte le varianti geniche responsabili per alti valori di colesterolo cattivo sono più frequenti tra persone con affezioni coronariche. Anche le persone con varianti geniche associate con alti valori di trigliceridi hanno un maggiore rischio di sviluppare tali malattie».

Andrea Mameli

L’Unione Sarda, 14 gennaio 2008, Cronaca Regionale, Pagina 6




13 gennaio 2008

Cagliari garbage... Vergogna!

cagliari garbage Cagliari, una domenica mattina, una piazza in pieno centro città: il cassonetto è nel suo massimo splendore. Una raccolta multicolore di sacchetti indifferenziati. E lui, triste, accoglie tutti. aliga Non ha amici di altri colori pronti a divorare specifiche categorie di rifiuti. Questa è la città governata da amministratori che l'altra notte hanno tentato, inutilmente, di opporsi all'arrivo di rifiuti da Napoli. E la notte successiva hanno partecipato alla manifestazione contro i rifiuti degenerata in scontri urbani come giustamente ci fanno notare Al Jazeera e BBC News... Vergogna!

P.S. Il cassonetto nelle foto è sotto casa mia. Questa, a parer mio, è la brutta immagine di Cagliari e della Sardegna. Non certo l'aver accolto poche migliaia di tonnellate di rifiuti partenopei...

Non viviamo in un sistema chiuso. Riflessioni sui rifiuti (Andrea Mameli, tuttigiuperterra, 12 gennaio 2008)

Quell'Apocalisse annunciata dai media e l'improvviso sdegno ecologista di chi non sembrava amasse la Sardegna (Francesca Madrigali, altravoce, 12 genn. 2008)