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Visualizzazione dei post da marzo 2, 2008
Undici settembre: la verità (forse) ha le gambe lunghe (L'Unione Sarda, 7 marzo 2008)
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Le bugie hanno le gambe corte. E per quanto tentino di nascondersi prima o poi vengono scoperte. Di fronte a fatti importanti c’è sempre qualcuno che non si accontenta delle spiegazioni ufficiali e tenta di percorrere nuove strade. Spesso questi tentativi non portano da nessuna parte, perché quello che hanno visto tutti è la verità. Ma a volte, nonostante l’evidenza, dietro i grandi eventi si nascondono altre verità. Il fascino del mistero, dell’intrigo, della cospirazione, da sempre attiva la naturale curiosità dell'uomo. Il successo di romanzi d’avventura, film e telefilm basati su questa chiave è enorme. Basti pensare a Harry Potter, Il Codice da Vinci, Lost. In genere, tra una spiegazione semplice e una complessa, è la prima ad avere maggiori probabilità di successo, secondo la metodologia del rasoio di Guglielmo di Ockham. Ma in alcune situazioni la regola viene sovvertita dai fatti o dalle evidenze. O, come nel caso dell’undici settembre, dalla quantità considerevole di zon
La nuova stagione dell'energia pulita (Darwin, 24, 2008)
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Darwin, bimestrale di divulgazione scientifica, marzo/aprile 2008 La nuova stagione dell'energia pulita di Bruno D'Aguanno e Andrea Mameli In fondo è come riscoprire l’acqua calda. Chi da bambino non ha mai provato sotto la luce del sole a bruciare con una lente di ingrandimento un foglio di carta? In questa semplice esperienza si nascondono tutti i segreti alla base di quella tecnologia che oggi chiamiamo solare termodinamico a concentrazione, o Csp, Concentrated Solar Power. I principi di riferimento, noti fin dai tempi di Archimede (287–212 aC), erano stati enunciati negli studi sulle coniche di Euclide di Alessandria (325–265 aC). Attualmente sono estesamente applicati nelle moderne centrali che, sfruttando i moderni materiali e le mutate condizioni culturali, politiche ed economiche, si configurano come applicazioni commerciali realmente competitive. In Spagna, tra centrali già operative e altre in fase avanzata di realizzazione, si contano 20 impianti di questo tipo per
Scorie nucleari, bugie e cattiva scienza (L'Unione Sarda, 3 marzo 2008)
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La stampa dello Utah ne parla da quattro mesi. Ma in Italia sembrano essersene accorti solo i numerosi Blog che osservano il mondo con maggiore attenzione. L’acceso dibattito negli Stati Uniti infuria da quando il Salt Lake Tribune ha rivelato che 20 mila tonnellate (36 mila metri cubi) di scorie nucleari italiane sono destinate allo stato dell’estremo ovest degli Usa. Si tratta di un quantitativo ingente, distribuito in 5 anni, che dovrà percorrere oltre 10 mila km in nave e 500 km in treno fino alla discarica. Pur essendo classificate di prima categoria, ovvero a bassa radioattività (indumenti e oggetti debolmente contaminati) queste scorie suscitano vivaci discussioni a partire da novembre. L’assenso all’operazione proviene dalla massima autorità statale, il Governatore dello Utah, ma un numero crescente di cittadini dello stato critica l’importazione radioattiva. La sindrome del Non in my backyard (non nel mio giardino) vale in tutto il mondo. Alcuni quotidiani negli Usa seguono l
Scorie radioattive italiane? No, Thanks...
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Io l'ho saputo da una mia amica che abita a Salt Lake City. Ma finora la notizia dai quotidiani dello Utah (come The Salt Lake Tribune ) è rimbalzata in Italia solo nei blog (in particolare Ecoalfabeta da cui ho ricavato l'immagine pubblicata sopra). Una piccola comparsa nella rubrica di Paolo Maccioni su Il Sardegna venerdì scorso e un mio articolo sull'Unione Sarda di oggi. Dalle ricerche via web non ho rintracciato la notizia su altra stampa italiana. Se siete al corrente di altri articoli vi prego di informarmi, come ha fatto Paolo. Ma allora è vero che il clamore dalle notizie è direttamente proporzionale alla vicinanza geografica del problema? Le scorie dovrebbero percorrere 10 mila km in nave da un porto italiano alla Lousiana, poi 500 km in treno fino al più vicino punto di raccolta e poi altri 2200 km fino allo Utah. La stampa italiana continuerà a ignorare la notizia? Not in my backyard... In Italia sono presenti: - circa 50.000 metri cubi di rifiuti radioattiv