14 agosto 2010

Le meduse, i biscotti e i saku saku kukki...

saku saku kukki Un giorno cerchi meduse e Google, con un tipico gesto serendipico, ti fa trovare un post del 4 ottobre 2009 (Blog Dita di fulmine); "Caramelle al gusto di meduse giganti" in cui si narra di dolcetti a base di meduse. Leggi e ti insospettisci, dopo frasi tipo "i giapponesi hanno scatenato la loro rinomata creatività creando delle caramelle al sapore di medusa gigante".
Allora cosa fai? Lasci perdere o cerchi di capire? La seconda: interpelli la ricercatrice sarda che lavorava in Giappone e le chiedi di verificare le scritte sulle scatole ritratte nella foto (la stessa che trovi in numerosi altri post in svariati blog sparsi per il pianeta). E la mia instancabile cara Rosaria Piga, mi svela: "in quella foto di quei biscotti c'è scritto saku saku kukki (penso che tu non possa leggere i caratteri giapponesi nel tuo computer, per cui ti allego un jpg per mostrarti l'associazione tra l'alfabeto ed il loro Hiragana -sillabario-) e sono normalissimi biscotti al burro, che i giapponesi hanno copiato da una ricetta tedesca dei cookies (kukki per i giapponesi) chiamati kusa (saku per i giapponesi). Gli ingredienti sono normalissimi: uova, zucchero, farina, margarina, niente polvere di meduse. Secondo me hanno preso una qualunque foto di biscotti ed hanno detto che ci sono le meduse dentro." saku saku kukki
In quel post si racconta di caramelle a base di medusa, senza attribuire una didascalia alla foto, poi: "Oltre alle caramelle, i biscotti: si chiamano Ekura-chan saku-saku, e solo il tempo ci dirà quale risultato commerciale avranno, in Giappone e nel resto del mondo. La creatività giapponese probabilmente non si fermerà qui, ma arriverà a sviluppare altri alimenti a base di polvere di meduse giganti."
La creatività in questione è quella degli studenti della Obama Fisheries High School.
E Rosaria cosa pensa delle meduse giganti? "Riguardo la zona piena di meduse, Fukui, confermo, le ho viste! E comunque le meduse nel mar del Giappone ci sono dovunque, giganti o meno ed è davvero quasi impossibile fare in bagno, se le vedi ti fanno schifo, se non le vedi perché magari sono piccole e li' il mare è torbido, le senti!"
Cercando ancora trovo un post del 19 settembre 2009 (Blog Pink Tentacle): "Space caramel made from giant jellyfish" in cui si parla della stessa scuola di prima, giunti a proporre il loro pasto all'agenzia spaziale giapponese (JAXA). Ho interpellato Rosaria anche su questo. Vedremo... In fondo le meduse non sono poi così inutili come possono sembrare: Jellyfish in Biotechnology

PS In maniera tipicamente serendipica, sempre dal blog pink tentacle, ho poi scovato una carrellata di splendide immagini: superman Vintage Tokyo subway manner posters poster educativi esposti dal 1976 al 1982 con lo scopo di rammentare le norme di cortesia che regolano la vita delle affollatissime metropolitane di Tokyo.
Le citazioni artistiche sono evidenti, ma sempre dosate con gradevole ironia, e spaziano dal cinema (Chaplin, Marilyn Monroe) ai cartoni animati (Doraemon), dai videogame (Space Invaders) alla pittura tradizionale giapponese. Formidabile anche la copertina del Time con John Wayne con cappello da cowboy che ci ricorda, alla sua maniera, di non fumare sulla piattaforma nelle ore di divieto: dalle 7 alle 9 e mezza e dalle 17 alle 19. Spiccano i riferimenti iconici al fumetto, con Superman che invita a tenere in vista i biglietti della metropolitana e a non sporcare il pavimento con le gomme da masticare.
superman

13 agosto 2010

Perché l'Iva degli ebook è al 20% e non al 4%?

Quando Dario Majore, editore del mio "Alieni in visita", mi ha spiegato che sui titoli ebook l'Iva è al 20% (contro quella dei libri di carta che oggi è al 4%) sono rimasto basito. Perché mai un libro digitale viene equiparato a una prestazione di servizi fornita per via telematica e non viene considerato un bene culturale come il libro tradizionale? Semplicemente perché gli ebook per le direttive europee non sono libri ma “servizi informatici“ e come tali assoggettati all’aliquota standard del 20%.
In Germania, meno di un mese fa, gli editori hanno chiesto al Governo l’applicazione dell’IVA al 7% per ebook e audiolibri. Secondo Francfort Alexander Skipis, portavoce degli editori tedeschi: “I libri sono qualcosa di più che beni di consumo, sviluppano le idee e la nostra identità culturale”.
Attualmente in Germania ai libri elettronici e agli audiolibri viene applicata l’IVA al 19%.
Il 19 luglio 2010 a Roma (Camera dei Deputati, Sala della Mercede) è stato presentato il portale del libro elettronico: ebook.it. "Pensare che un’opera letteraria si trasformi e cambi valore se scaricata dalla Rete o se stampata in tipografia è un controsenso e una discriminazione di natura politica." Per questa ragione è stata avviata una petizione per abbassare l'Iva dei titoli per ebook, con l'obiettivo di fare pressione sui 945 parlamentari e i 78 europarlamentari italiani.

Tra cultura popolare e sapere scientifico: l'esperienza del festival della scienza di Orgosolo (Melley, Mameli, Albertini, Mazzoni, Mereu, Musina)

"Tra cultura popolare e sapere scientifico: l'esperienza del festival della scienza di Orgosolo"
In: Atti del VII Convegno Nazionale sulla Comunicazione della Scienza (Forlì, 27-29 novembre 2008)
Stefania Melley (1,2), Andrea Mameli (3), Franca Albertini (1,4,5), Roberta Mazzoni (1), Ortensia Mereu (1), Rosina Musina (6)
1) Associazione per la Divulgazione Scientifica Googol Parma
2) SSIS - Università di Parma
3) CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna)
4) Istituto dei Materiali per l'Elettronica ed il Magnetismo del CNR
5) Associazione Donne e Scienza
6) Associazione Viche Viche (Orgosolo)

Abstract. Partire dalla natura e dalla storia locale per un'esplorazione scientifica emozionante e creativa; far incontrare cultura popolare e cultura scientifica; ridare alla scienza tutto il suo fascino di straordinaria avventura capace di coinvolgere e di produrre nuovi linguaggi. Queste le idee portanti del festival della scienza di Orgosolo, nato nel 2006 dall'incontro di un'associazione per la divulgazione scientifica (Googol) con un comitato di cittadini (Viche Viche…!!!). Sono illustrati i molteplici registri utilizzati e le numerose peculiarità di questo festival giunto alla sua quarta edizione.

Keywords: arte, cultura popolare, scienza, festival, divulgazione, Orgosolo.

Introduzione
Orgosolo, nel cuore della Barbagia, da quattro anni realizza un festival della scienza. Ogni edizione è imperniata su un tema particolare: il cielo e le stelle il primo anno, l’acqua, l’energia e l’alimentazione gli anni successivi. A partire dalla prima edizione la scienza si presenta al paese e riesce a far discutere sui grandi temi: il cielo, l’origine dell’universo, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. E nelle edizioni successive le tematiche scelte sono di rilevante interesse sociale.

Motivazioni
L’iniziativa nasce dall’incontro di un’associazione per la divulgazione scientifica di Parma (Googol) con un comitato di cittadini che dal 2007 costituiranno l’associazione culturale Viche Viche…!!! (che significa “Guarda Guarda!”).
Le due realtà, pur geograficamente distanti, conducono un’approfondita riflessione sul ruolo del sapere scientifico nella nostra società, e sulla distanza tra società e mondo scientifico.
A Orgosolo, ove non hanno sede né scuole superiori né tantomeno centri universitari, il tasso di abbandono scolastico fa registrare livelli molto elevati.
Se, globalmente, i saperi tradizionali si vanno progressivamente perdendo, a Orgosolo, si osserva una sostanziale tenuta e alcune significative peculiarità, in particolare quando si ritrovano tradizioni vive nella pratiche quotidiane.
Sulla scorta di queste considerazioni il festival di Orgosolo è stato concepito come elemento d’incontro, alla pari, tra cultura scientifica e cultura popolare. Così la sapienza pratica e intuitiva della prima è stata utilizzata come chiave per avvicinare e approfondire la seconda. Questo approccio ha permesso la partecipazione attiva delle varie generazioni che si avvicinano alla scienza a partire dalla propria identità e dalla possibilità di mettere in rapporto dialettico i diversi saperi.

Coinvolgimento
Il programma del festival, il cui schema di base viene mantenuto in tutte le edizioni, alterna svariate forme di comunicazione della scienza: dai laboratori interattivi ai seminari, dalle conferenze scientifiche al teatro, dal caffé scientifico al muralismo, dalla narrazione all'improvvisazione dialettale. Il festival di Orgosolo, nasce dal basso come esigenza dei cittadini. Le socie dell'associazione Viche Viche…!!! esprimono un interesse diffuso nel paese, tra genitori, insegnanti, bambini e ragazzi, nei confronti della scienza e fin dal primo anno la preparazione del festival rappresenta uno straordinario motore di coesione, creatività e produzione di cultura per il paese. Il comitato organizzatore, con il sostegno del Comune e di altre realtà locali, riesce a coinvolgere numerose persone che si incontrano, discutono di scienza, realizzano opere d’arte a tematica scientifica, si emozionano, ragionano. Dai bambini agli adulti, passando per i più anziani, gli abitanti vengono coinvolti e invitati a partecipare, chi giocando, chi dialogando, raccontando le tecniche di riconoscimento delle stelle o le storie del paese ambientate attorno alle antiche fonti d’acqua. Orgosolo, attraverso il festival e la sua preparazione, ripercorre la propria storia e trova linguaggi creativi e nuovi per parlare di scienza. E’ la stessa creatività, al tempo stesso irriverente e rigorosa, che ha riempito le strade del paese di straordinari murales, in un processo di interpretazione collettiva della storia che dura da quarant’anni

Attività proposte
Si è scelto di far esprimere la cultura scientifica con alcune modalità tipiche della realtà locale, allo scopo di raggiungere tutto il paese, interagire con esso e permettere il dialogo tra culture. Il filtro per la selezione delle possibili attività passa allora dalla valorizzazione delle tradizioni alla capacità di saper creare emozioni e interesse per la scienza puntando soprattutto sugli elementi naturali, in un luogo in cui l'ambiente, che circonda il centro urbano, è caratterizzato da una natura forte e selvaggia e la cui presenza è evidente nelle pratiche quotidiane e nell’immaginario.
4.1 Camminate serali
Le camminate serali rappresentano un elemento importante nel percorso di coinvolgimento dell’intera comunità. Elemento che ha pochi riscontri in manifestazioni del genere. Le camminate riprendono la tradizione, tipica dei paesi, del dialogo serale nelle strade tra vicini, amici, conoscenti, in differenti nuclei di aggregazione. Nella prima edizione il fulcro della manifestazione era il cielo stellato della “Camminata tra stelle e leggende”. Al margine del paese, spenti tutti i lampioni delle strade, le numerose persone raccolte a osservare le stelle hanno vissuto un'esperienza particolarmente intensa. In un dialogo a due voci si sono intervallate descrizioni rigorose delle costellazioni (con la presenza di un’astronoma dell’Osservatorio astrofisico di Arcetri), a leggende popolari sugli astri (raccolte da un anziano orgolese e tramandate dai pastori).
Due e più voci anche durante la “Passeggiata per le fontane del paese”, in un rimando di mondi e culture che trovano nell’acqua un elemento unificatore: dalla storia delle fontane di Orgosolo, alle lettere e poesie di Grazia Deledda e Attilio Bertolucci che raccontano del “grande fiume Po”. E ancora tutto il paese attorno al fuoco, in un grande cortile per “Cibovagando”, dove i protagonisti sono il conoscere e il saper fare, nuclei centrali delle produzioni locali tipiche, conservate intatte e con determinazione (come nel caso del pane e del formaggio) o con qualche concessione alla tecnologia e all’innovazione (come nelle pratiche di produzione dei vini).
4.2 Gara poetica in Limba
La popolazione locale ha apprezzato particolarmente l'introduzione nel programma, fin dalla prima edizione del festival, di una sessione dedicata alla gara poetica in lingua sarda. Questa forma di poesia estemporanea ha radici profonde e antiche. Si tratta di un confronto tra due poeti che improvvisano rime baciate intorno a un tema fissato da terzi. I poeti cantano i loro versi, accompagnati da un coro, in una felice unione di musica e poesia, su temi scelti dall’organizzazione, in base alla tematiche del festival.
4.3 Il muralismo
La tradizione dei murales a Orgosolo risale al 1969, con il primo affresco stradale realizzato dal gruppo anarchico milanese "Dioniso", cui seguì l'ondata più massiccia, allorché, nel 1975, un insegnante senese, Francesco del Casino, volle commemorare, insieme ai suoi alunni, il trentesimo anniversario della Liberazione d'Italia raffigurandolo sui muri degli edifici orgolesi. il cielo e le stelle orgosolo 2006 Il murale dell’edizione 2006. Il cielo e le stelle.
L'inserimento di questa pratica, in parte artistica e in parte sociale, ha arricchito il festival della scienza di Orgosolo di una valenza ulteriore: bambini e artisti coinvolti nella realizzazione di un manifesto visivo di carattere durevole e di rapida interpretazione (Rubanu, Fistrale).
L’ultima edizione ha visto il coinvolgimento del Museo d’arte moderna (MAN) di Nuoro.

4.4 Attività con bambini e ragazzi nelle scuole e per strada
E’ stata posta particolare attenzione al coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi. I laboratori scientifici sono stati portati in modo capillare, in ogni singola classe delle scuole dell’obbligo del paese durante tre edizioni del festival. Nell’edizione 2008, svolta durante le vacanze estive, le attività di coinvolgimento delle classi della scuola media si sono svolte, invece, durante l'anno scolastico. Si è privilegiata la modalità interattiva che permette a ogni bambino e ragazzo di agire in prima persona in modo indipendente Si è cercato di stimolare la curiosità per il mondo che li circonda e la capacità di riflessione e di elaborazione di teorie personali per spiegare i fenomeni osservati. Si è voluto far nascere in loro il desiderio di porsi domande cercando di far provare che la scoperta è piacevole, se non addirittura divertente.
I bambini e i ragazzi sono stati coinvolti anche grazie a conferenze spettacolo appositamente pensate per loro: un’alternanza di racconti, descrizioni, immagini e esperimenti ha affrontato di volta in volta argomenti diversi riuscendo a catturare l’interesse dei giovani e a suscitare una vivace discussione.
Le attività per i più giovani hanno riempito e animato anche le strade e le piazze del paese: un pic-nic scientifico per parlare con le donne che hanno scelto di fare della scienza il loro lavoro, giochi di matematica per far pace e finalmente divertirsi con i numeri, un gioco di ruolo per affrontare la tematica delle energie alternative, una grande piscina dove far scoprire ai bambini della scuola materna le leggi del galleggiamento, tanti tavoli con esperimenti di “Scienza in cucina”. Durante la prima edizione è stato installato un planetario itinerante Starlab, sotto la cui cupola un numeroso pubblico si è appassionato alle costellazioni del nostro cielo. E i bambini e i ragazzi si sono lasciati conquistare, arrivando a progettare e a realizzare un apposito murale raffigurante le sette stelle dell’Orsa Maggiore, con evidenti agganci alla tradizione popolare. orgosolo scienza Il ritorno del coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi è stato importante perché essi hanno agito come volano, attirando l’attenzione dei familiari e degli amici, creando un festoso vortice di partecipazione. Situazioni analoghe si sono verificate nelle altre edizioni, con laboratori adatti ai bambini e ai ragazzi ma i cui effetti si sono propagati fino a coinvolgere parenti e amici.
4.5 Conferenze, dibattiti e caffé scientifici, fotografia, cinema e teatro.
Sono state proposte anche attività tipicamente presenti nei programmi dei più classici festival della scienza, come dibattiti, conferenze, aperitivi o caffé scientifici cercando sempre argomenti che avessero grande impatto sulla popolazione locale che si è mostrata aperta, ricettiva e sensibile. Si è parlato di origini dell’Universo e di materia oscura, dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente lontano, della vita nel mondo acquatico, dell’acqua come fonte di democrazia, dell’emergenza climatica e di consumo critico, di sicurezza alimentare e di nutrizione. I relatori che hanno animato queste attività provenivano in parte dal mondo della ricerca (università e centri di ricerca) della Sardegna e in parte da realtà nazionali (di ricerca e divulgazione).
Il recupero dell’aspetto emozionale della scienza attraverso al scelta di linguaggi artistici ha coinvolto numerose forme espressive teatro, pittura, cinema (in particolare con il Film Terra Madre in anteprima nazionale nel maggio 2009), mostre fotografiche.
Conclusioni
Il festival di Orgosolo rappresenta una straordinaria occasione di riflessione sui linguaggi della comunicazione scientifica e sul possibile e necessario dialogo tra esperti, cittadini e istituzioni (Greco, 2003).
Il paese realizza un festival innanzitutto per sé, si cimenta con la scienza a partire dai propri bisogni. Ma il festival coinvolge molte altre persone, dai relatori a turisti di passaggio fino a chi si reca appositamente a Orgosolo per l’occasione.
Il festival è un buon esempio del valore che possono avere le iniziative di divulgazione compiute a livello locale. A questo riguardo, l’annuario 2008 di Observa riporta un dato particolarmente interessante: il 47% delle persone che non hanno mai partecipato ad eventi di carattere scientifico individua come causa principale “la mancanza di strutture ed eventi nelle vicinanze”. Questo dato dovrebbe far riflettere sull’offerta culturale di un territorio: i grandi eventi di scienza che richiamano molte persone hanno un impatto su un pubblico che spesso è già frutto di una selezione, in quanto dotato di particolare interesse. La metà della popolazione non partecipa a queste manifestazioni. (Observa).
Se a Orgosolo, invece, il festival della scienza riesce a coinvolgere un numero sempre più alto di persone del posto, significa che probabilmente è stata individuata la formula di successo, almeno per i piccoli centri, ove la lontananza dall'Accademia (le università di Cagliari e Sassari distano oltre due ore di auto) e dalle scuole superiori, è notevole.
Il parametro importante, quindi, non è più il numero di visitatori ma un indice molto più complesso, che tiene conto del coinvolgimento e dell’incidenza di un evento su una popolazione, della partecipazione degli insegnanti e delle loro classi. E di altri elementi come il collegamento tra l’evento e strutture attive nel territorio in ambito culturale. Nel caso di Orgosolo appare significativa la connessione sempre più stretta tra l’associazione Viche Viche e le realtà culturali locali.

Bibliografia
Pietrina Rubanu, Gianfranco Fistrale “Murales Polici della Sardegna”, Roberto Massari editore 1998, Bolsena]
Associazione Observa [2008] (a cura di), Annuario scienza e società 2008, Vicenza, Ergon Edizioni.
Greco P. [2003], “La lezione di Scanzano”, Journal of Science Communication, Trieste, SISSA, vol. 2 (4).

Autori
Stefania Melley, laureata in matematica, docente di matematica e fisica al liceo scientifico Marconi Parma, collabora con l'Università di Architettura di Parma come professore a contratto e ha collaborato con la SSIS dell'Università di Parma e la SSIS dell'Università Cà Foscari per formare i futuri docenti. Fa parte dell'Associazione Googol di Parma.
Andrea Mameli, laurea in fisica e master in comunicazione della scienza, ricercatore del CRS4 (centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna) dove si occupa di energie rinnovabili, conduce varie attività di divulgazione scientifica (stampa, radio, web) e collabora all’organizzazione del Master in comunicazione dell’Università di Cagliari.
Franca Albertini è ricercatrice presso l’Istituto IMEM del CNR di Parma. Si occupa di fisica dello stato solido e scienza dei materiali. Fa parte del board dell’associazione nazionale Donne e Scienza. Svolge attività di divulgazione scientifica con l’Associazione Culturale Googol.
Roberta Mazzoni, biologa, con specialità in Chimica e Tecnologia Alimentare, ha svolto per anni attività di ricerca nel settore alimentare, prima di dedicarsi alla divulgazione scientifica. Ha conseguito un Master in “Diffusione della cultura scientifica” all’Università Cà Foscari di Venezia e fa parte dell'Associazione Googol.
Rosina Musina, presidente dell'Associazione Culturale "Viche Viche...!!!". L'associazione è nata nel 2007 dal comitato di cittadini "Orgosolo scienza" al fine di svolgere attività culturali, sociali e di promozione e diffusione della cultura scientifica.
Ortensia Mereu, diplomata presso l'istituto d'Arte, svolge attività di divulgazione scientifica con l'associazione culturale Googol realizzando laboratori ludico-creativi.

12 agosto 2010

100 miles diet: alimenti solo entro un raggio di 160 km


Sono considerati i pionieri della “100 miles diet” (alimenti entro 160 km). Ma prima di loro milioni di persone hanno fatto lo stesso. Solo che oggi l'esperienza di Alisa Smith e James B. MacKinnon, due giornalisti di Vancouver, acquista un nuovo valore.

Secondo il DECALOGO TAGLIA EMISSIONI E PETROLIO (Coldiretti, 2008) una bottiglia di vino australiano per giungere sulle tavole italiane deve percorrere oltre 16 mila chilometri con un consumo di 9,4 kg di petrolio e l’emissione di 29,3 kg di anidride carbonica.

Alisa e James per un anno si sono cibati esclusivamente con i frutti del loro orto e hanno accontato la loro esperienza in un blog (100 mile diet) e in una serie di libri, il cui capostipite (non tradotto in italiano) è: The 100-Mile Diet: A Year of Local Eating (Random House Canada, 2007).

Why Eat Local?

10 agosto 2010

Con quanti oggetti vivi?

dave Domande come "quanti vocaboli conosci?" o "quanti amici hai?" mi hanno sempre suscitato ansia, per non riuscire a formulare una risposta ragionevole in tempi brevi (ma quanto ragionevole e in quali tempi?)... Negli ultimi mesi mi sto interessando molto di consumi domestici e ho spesso a che fare con il "quanti" (non con "i quanti", cui ho dedicato una parte della mia giovinezza). Ma fino ad ora "quanti oggetti uso nella mia vita" non me lo ero mai chiesto. Mi ci ha fatto pensare David Michael Bruno, un imprenditore californiano ideatore della sfida dei 100 oggetti: "100 Thing Challenge".
L'iniziativa si è conclusa poco meno di due anni fa ma il blog di Dave www.guynameddave.com è ancora attivo e la presenza su Facebook è attualmente gradita a 1.895 persone.
Ora sto iniziando a chiedermi con quanti oggetti ho a che fare ogni giorno. E temo di essere molto lontano dall'obiettivo di Dave, ma lo ammiro per quello che ha fatto.

Da Repubblica del 22 giugno 2008 (Un anno con 100 oggetti soltanto "E' la mia sfida al consumismo"): "le sei regole d'oro per l'elenco perfetto. "Per oggetti personali si intendono cose di mia proprietà, escluso quindi tutto ciò che è condiviso con la mia famiglia come il letto e gli utensili da cucina - spiega Dave Bruno - in secondo luogo chiuderò tutte le cose di valore affettivo nel garage per rivederle solo dopo un anno. Come terza regola conto i libri come categoria che può essere quindi riempita a piacere, anche se spero di ridurre a cento quelli in mio possesso. Stessa regola anche per indumenti intimi e calzini". Poi aggiunge: "Terrò nella lista i miei attrezzi da falegname anche se non li conterò fra i cento oggetti e farò lo stesso anche con la mia collezione di trenini Marklin che prometto di non aprire per un anno e di vendere su Ebay quanto prima".

A queste sei regole Dave ne ha aggiunto una settima (la lista del 19 ottobre 2009 conteneva 92 oggetti):
"Finally, I can get new things. But I have to always remain under 100 things total. And also if I am "replacing" something, I have to get rid of the original thing first before I get the new thing".

Dave Bruno. Photo: Sandy Huffaker
Dave Bruno siede tra alcuni degli oggetti di cui ha avuto bisogno nella sua casa di San Marcos, California (11 luglio 2008. Foto di Sandy Huffaker per USA TODAY)


Esistono anche altre iniziative interessanti, come quella del belga Steve Vrommen: pensate che in un anno consuma solo 200 kWh, contro i 4.500 consumati in media in Belgio. Fra i suoi trucchi: alimentatori elettrici a pedali e a manovella, acqua potabile solo per bere e cucinare.

Articles on "100 Thing Challenge":
- How to Live With Just 100 Things (Time, june 5, 2008)
- For many, a simpler life is better (Usa Today, July 13, 2009)