Occhi al cielo: il 4 gennaio eclisse di sole

L'eclisse di sole mancava dalla Sardegna dal 29 marzo 2006 e il prossimo appuntamento sarà fra 4 anni. Nel 2011 si verificheranno altre 3 eclissi di sole, tutte parziali e non visibili dall'Italia: bisognerà aspettare il 20 marzo 2015 e poi il 21 giugno 2020.
I consigli degli astronomi - Gli amici dell'osservatorio astronomico di Cagliari ci ricordano che, sebbene ridotta, la parte luminosa del Sole rimane sempre abbagliante e quindi pericolosa per la retina del nostro occhio. Per questa ragione durante l'eclisse deve essere assolutamente evitata la visione diretta del Sole: è indispensabile una protezione adeguata. Non bastano gli occhiali da sole o i filtri artigianali perché non offrono una schermatura sufficiente. E' preferibile utilizzare i vetrini della maschera per saldatori con gradazione uguale (o superiore) a 14 (si trovano in vendita nei negozi di ferramenta).
Pianeti visibili a occhio nudo - Il sito dell'INAF informa che nei primi giorni di gennaio Giove è visibile la sera verso Ovest, molto in basso e prossimo al tramonto. Con un binocolo si può vedere anche Urano: basta puntare il binocolo verso Giove e osservare poco più in alto. L’altro pianeta visibile a occhio nudo, Venere, si mostra dopo le 4 della mattina, quando sorge verso sud est. Nella stessa direzione, dopo le 6 sorge anche Mercurio, situato poco a sinistra della Luna, ma per vederlo è necessario dotarsi di un piccolo telescopio.
Il 2011 apre con un’eclissi di Sole (MEDIA INAF, notiziario online dell’Istituto Nazionale di Astrofisica).
Eclisse o eclissi?
La parola è di origine greca, ékleipsis, propriamente “abbandono”, “mancanza”, da ekléipo, “lascio”, “abbandono” (con allusione alla scomparsa del disco solare o lunare). Dal greco si originò il latino eclìpsis, e di qui una forma italiana regolare in -e, eclisse (come nave da navis e fine da finis). Ma qualcuno pensò bene d’introdurre una forma dotta rispettosa della finale i del latino, eclissi.
Questa forma dotta è diventata comunissima. Oggi tutte e due le forme, eclisse ed eclissi, hanno regolare cittadinanza nella nostra lingua, anche se eclissi prevale. Circa il genere, è presto detto: femminile in greco, femminile in latino, femminile in italiano.
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