La storia d'un viaggio mancato (Cultura, inserto Estate, L'Unione Sarda, 29 agosto 2011)

Nel decennio della conquista della Luna, furono proposti vettori convenzionali in grado di garantire viaggi da 15 a 21 mesi. Nel '71 la Nasa propose un uso avanzato dello shuttle, allora in costruzione. E nel '79 fu la volta del progetto più originale: il VASIMR (Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket). In questo caso il propulsore sfrutta un fascio di microonde per scaldare un gas (argon o neon) per creare plasma la cui spinta permette le velocità necessarie a questi viaggi. I vantaggi sono due: consumi più bassi e velocità maggiori, tanto da garantire un viaggio Terra-Marte in 39 giorni. E l'Urss? Dopo aver mandato il primo uomo in orbita e perso la corsa alla Luna, l'idea di raggiungere Marte fu perseguita con decine di progetti. Tuttavia, se si eccettuano le sonde automatiche, nessuna delle due superpotenze riuscì nell'intento. Ma le missioni umane non sono state abbandonate: la Nasa ha in progetto una missione verso Marte nel 2020 e l'Agenzia spaziale Europea nel 2030. In entrambi i casi la durata si aggirerebbe intorno ai 6 mesi. Per la costruzione di una base sono già pronti i brevetti del progetto Cosmic, coordinato da Giacomo Cao (Università Cagliari e ricercatore del CRS4), che offrono il modo per costruire edifici senza portarsi appresso mattoni e cemento.
Andrea Mameli (pagina della Cultura, inserto Estate, L'Unione Sarda, 29 agosto 2011)
Nella stessa pagina: La beffa dei marziani (di Daniele Barbieri).
Cent'anni fa si diffuse la bufala dei canali sul pianeta rosso scoperti da Schiaparelli: un errore di traduzione "certificato" dal NYT.
Commenti