Ecco come si formano le piastrine: a scoprirlo anche studiosi sardi (L'Unione Sarda, 1 dicembre 2011)
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L'analisi di alcuni di questi geni in modelli animali (il moscerino della frutta: Drosophila melanogaster e un pesce: Danio rerio) ha consentito di definire meglio le varianti genetiche identificate dalla ricerca.
«Si partiva - spiega Serena Sanna, ricercatrice dell’Irgb-CNR di Cagliari - con l’obiettivo di capire quali geni controllassero la produzione delle piastrine, comprenderne i meccanismi biologici e capire se e come svolgano un ruolo anche nelle malattie emorragiche e trombotiche».
La ricerca è frutto del lavoro congiunto di un centinaio di istituzioni di ricerca, di cui nove italiane: l’Accademia Europea (Eurac) di Bolzano, l’Irccs-Burlo di Trieste; lo Shardna Life Sciences di Cagliari, l’Istituto di zootecnica dell’Università cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto scientifico San Raffaele di Milano e quattro istituti del CNR: l’Istituto di ricerca genetica e biomedica di Cagliari (Irgb-CNR), l’Istituto di genetica molecolare di Pavia (Igm-CNR), l’Istituto di genetica e biofisica di Napoli (Igb-CNR), l’Istituto di genetica delle popolazioni di Sassari (Igp-CNR).
I ricercatori hanno analizzato milioni di varianti geniche in 70 mila individui europei e asiatici, tra cui 6 mila volontari del progetto ProgeNIA Parco genetico dell’Ogliastra e 3 mila volontari del Network italiano isolati genetici (Ingi).
«Siamo riusciti - hanno sottolineato Eleonora Porcu dell’Irgb-CNR e Giorgio Pistis dell’Istituto scientifico San Raffaele - a identificare le regioni genomiche potenzialmente coinvolte nella regolazione delle piastrine, le abbiamo studiate con tecniche bioinformatiche, valutando le loro interazioni tramite modelli di reti neurali».
Per Mario Pirastu, direttore dell’Igb-CNR di Sassari: «Il successo di questo studio è dovuto principalmente all’ampia partecipazione della popolazione dei cosiddetti ‘isolati genetici’, che per le loro caratteristiche di isolamento, di piccole dimensioni e di omogeneità genetica, rappresentano un contesto ideale su cui svolgere questo tipo di ricerche genetiche».
Secondo Francesco Cucca, direttore dell’Igb-CNR di Cagliari e professore di Genetica dell'Università di Sassari: «Questa ricerca offre un valido esempio di come gli studi di associazione dell'intero genoma, assieme all'analisi bioinformatica e biologica, sono in grado di contribuire alla comprensione fine dei meccanismi implicati in questo fondamentale aspetto della coagulazione».
ANDREA MAMELI
L'Unione Sarda, 1 dicembre 2011 (pagina 47, Cultura)
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