Urbanista e storico. Mistretta: l'Isola ai raggi Ics (L'Unione Sarda, Libri in Sardegna, 18 agosto 2012)
Se è vero che lo studio delle costruzioni può aiutare a svelare la complessità di un ambiente, allora questo volume dedicato all'opera di Pasquale Mistretta è come una mappa e insieme un libro di storia della Sardegna. Nell'opera curata da Luisa Gulli (ingegnere con Master in Architettura del Paesaggio a Barcellona) l'ex rettore dell'università di Cagliari appare un uomo profondamente interessato alla cultura della Sardegna, dai murales al canto a tenore, e un convinto difensore del patrimonio naturale. Il libro "Pasquale Mistretta. Storia e attualità di un percorso critico" (CUEC 2012, pp. 576 € 20,00) è un robusto saggio di 576 pagine che raccoglie le memorie urbanistiche e storiche dell'ex rettore. Una summa di mezzo secolo di studi, ricerche e lavori realizzate dall'urbanista e politico cagliaritano.
Il significato dell'opera lo spiega la curatrice Luisa Gulli, nell'introduzione: «In questo quadro l'esperienza vissuta da urbanista di Pasquale Mistretta acquista emblematicamente un nuovo significato e contribuisce a dare vitalità alla disciplina, anche perché dai suoi scritti traspare la fortuna di essere stato, lui, partecipe, negli anni '60 e '70, delle fasi più stimolanti e propositive della pianificazione in Sardegna, quando la Regione, in forza dello Statuto speciale, portava avanti strumenti innovativi e percorsi di programmazione e di pianificazione territoriale non ancora assunti in altre regioni d'Italia». Stagione felice dell'urbanistica in Sardegna - sottolinea la curatrice - e perciò importante tassello di memoria da tener presente per riflettere sulla crisi di sistema attuale e sul da farsi.
Luisa Gulli analizza la vita professionale di Pasquale Mistretta e traccia nello stesso tempo la storia dell'urbanistica e delle politiche territoriali in Sardegna. Una rivoluzione che ha accompagnato il passaggio da una vita basata essenzialmente sull'agricoltura e la pastorizia a un mondo dominato dall'industria prima e dal terziario poi. Di straordinario interesse sotto questo aspetto il capitolo "Habitat regionali e tipologie edilizie".
Ma è nel capitolo dedicato al capoluogo ("La città di Cagliari e l'area vasta"), che traspare la passione dell'urbanista: dal suggestivo racconto delle mutazioni che dall'antica Karalis portano alle contrade, poi alle borgate e ai lotti, infine agli odierni quartieri. Non meno interessanti i paragrafi dedicati alla rendita edilizia e al costo della casa. Ma gli aspetti forse più rilevanti dello studio sono quelli legati all'area metropolitana, con tutte le contraddizioni e le speranze che questo concetto sottende: «L'espansione della città e dei centri della più intensa gravitazione - afferma Mistretta - è avvenuta sulla base di piani regolatori comunali indipendenti l'un l'altro da una visione globale del territorio. Unico riferimento in tal senso il piano regolatore dell'area per lo sviluppo industriale, che tuttavia non poteva, per impostazione e finalità, sopperire in pieno all'esigenza di un disegno organico idoneo a caratterizzare i diversi ambiti».
In fondo questo libro è anche "una schedatura doverosa", come ha scritto il preside di Ingegneria dell'Università di Cagliari Giorgio Massacci nella presentazione, «perché nel passato non esisteva l'anagrafe della ricerca con cui rendere pubblici i lavori dei professori».
Il significato dell'opera lo spiega la curatrice Luisa Gulli, nell'introduzione: «In questo quadro l'esperienza vissuta da urbanista di Pasquale Mistretta acquista emblematicamente un nuovo significato e contribuisce a dare vitalità alla disciplina, anche perché dai suoi scritti traspare la fortuna di essere stato, lui, partecipe, negli anni '60 e '70, delle fasi più stimolanti e propositive della pianificazione in Sardegna, quando la Regione, in forza dello Statuto speciale, portava avanti strumenti innovativi e percorsi di programmazione e di pianificazione territoriale non ancora assunti in altre regioni d'Italia». Stagione felice dell'urbanistica in Sardegna - sottolinea la curatrice - e perciò importante tassello di memoria da tener presente per riflettere sulla crisi di sistema attuale e sul da farsi.
Luisa Gulli analizza la vita professionale di Pasquale Mistretta e traccia nello stesso tempo la storia dell'urbanistica e delle politiche territoriali in Sardegna. Una rivoluzione che ha accompagnato il passaggio da una vita basata essenzialmente sull'agricoltura e la pastorizia a un mondo dominato dall'industria prima e dal terziario poi. Di straordinario interesse sotto questo aspetto il capitolo "Habitat regionali e tipologie edilizie".
Ma è nel capitolo dedicato al capoluogo ("La città di Cagliari e l'area vasta"), che traspare la passione dell'urbanista: dal suggestivo racconto delle mutazioni che dall'antica Karalis portano alle contrade, poi alle borgate e ai lotti, infine agli odierni quartieri. Non meno interessanti i paragrafi dedicati alla rendita edilizia e al costo della casa. Ma gli aspetti forse più rilevanti dello studio sono quelli legati all'area metropolitana, con tutte le contraddizioni e le speranze che questo concetto sottende: «L'espansione della città e dei centri della più intensa gravitazione - afferma Mistretta - è avvenuta sulla base di piani regolatori comunali indipendenti l'un l'altro da una visione globale del territorio. Unico riferimento in tal senso il piano regolatore dell'area per lo sviluppo industriale, che tuttavia non poteva, per impostazione e finalità, sopperire in pieno all'esigenza di un disegno organico idoneo a caratterizzare i diversi ambiti».
In fondo questo libro è anche "una schedatura doverosa", come ha scritto il preside di Ingegneria dell'Università di Cagliari Giorgio Massacci nella presentazione, «perché nel passato non esisteva l'anagrafe della ricerca con cui rendere pubblici i lavori dei professori».
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