12 maggio 2012
I murales scoperti in Guatemala offrono nuovi scorci di astronomia Maya (Nature, 10 May 2012)
I calcoli rinvenuti tra i boschi di Xultun sono simili a quelli contenuti nel Codice di Dresda, un manualetto Maya realizzato con la corteccia d'albero risalente al tardo periodo postclassico della civiltà Maya, intorno al 1300. Lo scrive Helen Thompson su Nature, il 10 Maggio 2012. L'articolo, intitolato Murals offer glimpse of Mayan astronomy, ricorda che il sito archeologico è stato studiato tra il 1920 e il 1970 ma che le esplorazioni sistemariche sono iniziate solo nel 2010.
I murales scoperti recentemente in Guatemala sono le uniche fonti, finora scoperte, raffiguranti informazioni astronomiche del periodo Maya classico (compreso fra il 250- e il 900). Secondo gli studiosi una delle pareti ricoperte di numeri rappresenta un intervallo di giorni da 935 a 6.703 anni. Vi sono poi numeri, multipli di 52 (anno di calendario ciclico Maya), che potrebbero rappresentare eventi ricorrenti legati ai cicli di Luna, Venere, Marte e Mercurio.
11 maggio 2012
Scoperti in Guatemala dipinti Maya che smentiscono la (presunta) profezia di una fine del mondo nel 2012.
Scavando per la prima volta nel complesso sotterraneo di Xultún (Guatemala) un gruppo di antropologi e di archeologi ha scoperto dipinti unici (come quello riprodotto qui a sinistra) e centinaia di numeri (sotto), molti dei quali sarebbero calcoli relativi al calendario Maya.
Secondo gli scienziati queste iscrizioni non indichierebbere affatto la fine del mondo nel 2012, ma come accade ad esempio con il contachilometri di un'automobile, anche il calendario Maya si interrompe e ricomincia da capo. Queste pareti comunicano i risultati dei calcoli: le fasi lunari, il calendario solare di 365 giorni, il ciclo di Venere (584 giorni) e quello di Marte (780 giorni).

I calcoli, basati sul calendario Maya, contengono salti nel futuro di di 2.5 milioni di giorni, circa 7 mila anni. Le decorazioni e i calcoli sono datati 813 anno d'inizio del crollo dell'impero Maya.
Nel corso del nono secolo malumori interni e manifestazioni di piazza devastarono il mondo Maya. Gli scribi di Xultún, secondo gli autori dello studio, forse intendevano fissare sui muri le conoscenze, destinate a maggiore durata.
Secondo uno degli autori della ricerca, William Saturno, gli antichi Maya non prevedevano la fine del mondo, dato che credevano nella ciclicità degli eventi. E i numeri su quelle pareti dovevano servire a calcolare gli eventi cosmici.
Ma per i ricercatori si rivela più importante la scritta in rosso e nero che rappresenta i numeri con punti e barre, nel tipico stile Maya. Dopo aver esaminato i dati, gli esperti si sono resi conto che vi sono contenuti intervalli di tempo corrispondenti ai cicli del calendario Maya, forse per calcolare le fasi lunari.
Lo studio viene pubblicato oggi su Science con il titolo: Ancient Maya Astronomical Tables from Xultun, Guatemala
Science 11 May 2012 (Vol. 336 no. 6082 pp. 714-717. DOI: 10.1126/science.1221444) W. A. Saturno (Archaeology Department, Boston University, Boston, MA), D. Stuart (Department of Art and Art History, University of Texas at Austin, Austin, TX), A. F. Aveni (Department of Physics and Astronomy, Department of Sociology and Anthropology, Colgate University, Hamilton, NY), F. Rossi (Archaeology Department, Boston University, Boston, MA).
Abstract
Maya astronomical tables are recognized
in bark-paper books from the Late Postclassic period (1300 to 1521
C.E.), but Classic period (200 to 900 C.E.) precursors have not
been found. In 2011, a small painted room was excavated at the extensive
ancient Maya ruins of Xultun, Guatemala, dating to the
early 9th century C.E. The walls and ceiling of the room are painted
with several human figures. Two walls also display a large
number of delicate black, red, and incised hieroglyphs. Many of these
hieroglyphs are calendrical in nature and relate
astronomical computations, including at least two tables concerning the
movement of the Moon, and perhaps Mars and Venus. These
apparently represent early astronomical tables and may shed light on the
later books.
- Unprecedent Maya Mural Found, Contradicts 2012 "Doomsday" Myth (National Geographic video, 10 May 2012)
- History News: Mysterious Maya Calendar Mural Uncovered (National Geographic video, 10 May 2012)
- 2012 End of the World? Ancient Maya Astronomical Tables from Xultun, Guatemala (goodnews.ws 11 May 2012)
Andrea Mameli 11 maggio 2012 www.linguaggiomacchina.it
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10 maggio 2012
Turchia: scoperta una tavoletta con caratteri cuneiformi sconosciuti.
Uno studio pubblicato nel Journal of Near Eastern Studies, dal titolo Nea-Assyrian tablet from the Governor's Palace in Tušhan, illustra il ritrovamento di un linguaggio scritto completamente sconosciuto. I ricercatori dell'Università di Cambridge hanno scoperto la tavoletta d'argilla (nella foto) sulla cui superficie sono incisi segni cuneiformi. La tavoletta, risalente a circa 2.500 anni, è stata trovata in Turchia in un scavo in cui si ritiene che sorgesse la città Assira di Tušhan costruita dal re assiro Ashurnasirpal II (883 – 859 AC). Nell'incisione sono stati riconosciuti nomi di varie lingue di quel periodo, come Luwian o Hurrian.
Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it
Archaeologists discover lost language (University of University of Cambridge, research news, May 10, 2012)09 maggio 2012
Antikythera ai raggi X in un video della BBC.
I segreti di uno dei più straordinari segreti (o presunti tali) della storia della tecnologia sono stati scandagliati nel corso della prima analisi ai raggi X. Il meccanismo di Antikythera (considerato da alcuni il più antico “computer”), in grado di predire eclissi solari e lunari, in un video della rete inglese BBC. Sono state individuate 27 ghiere, ma ne sono state stimate una sessantina.
The Antikythera Mechanism (Skeptoid Media, 2009)
The antikythera Mechanism Research Project (international collaboration of academic researchers)
Il meccanismo di Anticitera (Cicap, 2000)
The Antikythera Mechanism (Skeptoid Media, 2009)
The antikythera Mechanism Research Project (international collaboration of academic researchers)
Il meccanismo di Anticitera (Cicap, 2000)
08 maggio 2012
Libreria-bara. Idea dei designer inglesi ww.modcons
In vita è uno splendido scaffale. Ma quando la libreria ha fatto il suo tempo si trasforma in bara: Shelves for life è disegnata dai designer inglesi ww.modcons e presentata a Londra, al [Re]Design 06 nel settembre del 2011.
07 maggio 2012
Fare impresa con la ricerca. Gli spin off dell’Università di Cagliari: una riflessione sui risultati e sulle prospettive
Il percorso intrapreso dalle imprese spin off dell’Università di Cagliari dal 2006 a oggi sarà al centro di un incontro organizzato dal gruppo Liaison Office dell'ateneo cagliaritano. Venerdì
11 maggio nell'Aula
Magna della Facoltà di Giurisprudenza (Cagliari, via Nicolodi 102).
Si inizia alle 9 e 30 con Francesco Pigliaru (Prorettore Delegato per la Ricerca scientifica, le Attività istituzionali, l’Innovazione e le Attività produttive): “Spin off e terza missione”. A seguire: “Regolamenti universitari e sostegno attivo agli spin off: best practice” (Loris Nadotti, Presidente PNI Cube: Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition); Gianluca Cadeddu (Direttore Generale Centro regionale di programmazione): “Incentivi per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative”; Roberto Saba (Confindustria Sardegna): “Ricerca e innovazione: il punto di vista delle imprese”.
Dalle 11.30 testimonianze delle imprese spin off dell’Università di Cagliari:
Michele Marchesi: Flosslab srl
Fabrizio Pilo: Respect srl
Annalisa Bonfiglio: TechOnYou srl
Si inizia alle 9 e 30 con Francesco Pigliaru (Prorettore Delegato per la Ricerca scientifica, le Attività istituzionali, l’Innovazione e le Attività produttive): “Spin off e terza missione”. A seguire: “Regolamenti universitari e sostegno attivo agli spin off: best practice” (Loris Nadotti, Presidente PNI Cube: Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition); Gianluca Cadeddu (Direttore Generale Centro regionale di programmazione): “Incentivi per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative”; Roberto Saba (Confindustria Sardegna): “Ricerca e innovazione: il punto di vista delle imprese”.
Dalle 11.30 testimonianze delle imprese spin off dell’Università di Cagliari:
Michele Marchesi: Flosslab srl
Fabrizio Pilo: Respect srl
Annalisa Bonfiglio: TechOnYou srl
06 maggio 2012
Due incisioni del 1943 nel Caposaldo VII: opera di un soldato di Trieste di servizio a Cagliari?

I due ragazzini del gruppo scout che guidavano i visitatori conoscevano bene i nomi delle piante e la storia dei fortini, così mi hanno mostrato quello che illustro in queste foto, chiamato "Caposaldo XV".
Costruito fra il 1940 e il 1943 questo fortino ha la particolarità di confondersi con le costruzioni cilindriche: forse dagli aerei Alleati, durante i bombardamenti, sarà stato scambiato per un serbatoio dell'acqua.
Si sale agevolmente al piano di sopra e si ammira un bel panorama. Ma la mia attenzione è stata catturata dai segni incisi nel pavimento: una data (1943) e il nome di una città (Trieste). In basso trovate due foto che ho scattato a queste due incisioni.
Chi sarà stato? Un soldato triestino in servizio a Cagliari? E cosa avrà provato quando montava di guardia in quella zona piena di zanzare?

In quegli anni a "difesa della città" c'erano i soldadi italiani ("XIII Brigata Costiera", dal luglio 1943 "203-sima Divisione Costiera") ai quali nel giugno del 1943 sl affiancarono i soldati del 902° "Battaglione da Fortezza" della Wehrmacht. Ma i tedeschi se ne andarono subito dopo l'8 settembre 1943. E l'anonimo soldato triestino, forse, restò solo nel suo bunker. Chissà che fine ha fatto. E chissà cosa'avrà raccontato di Cagliari una volta rientrato a casa. Se sarà rientrato a casa.
P.S. A Cagliari le strutture come questa non sono minimamente considerate. Se non fosse per Monumenti Aperti (e per le persone che amano i reperti storici, grazie alle quali, in rete, si trovano informazioni preziose) sarebbero completamente dimenticate. Anzi, essendo costruiti per resistere alle bombe, questi piccoli bunker sono in piedi da 70 anni e in alcuni casi non si vedono, come non si vedono le cose a cui siamo abituati. Peccato, perché si potrebbero trovare dei modi intelligenti per valorizzarli. Come memoria storica e in chiave turistica.
Andrea Mameli. Blog Linguaggio Macchina, 6 maggio 2012
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