Videogiochi "action" e abilità di lettura dei bambini con dislessia. Uno studio dell'Università di Padova.

Secondo uno studio pubblicato il 28 Febbraio 2013 sulla rivista Current Biology i videogiochi potrebbero aiutare i bambini dislessici a migliorare le capacità di lettura. La ricerca, condotta all'Università di Padova, ha analizzato le capacità fonologiche e di attenzione di due gruppi di bambini con dislessia. Il campione scelto (non utilizzatori abituali di videogiochi) è stato valutato nelle capacità di attenzione e di lettura prima e dopo aver giocato con videogame d'azione (e non) in 9 sedute di 80 minuti ciascuna.

L'articolo "Action Video Games Make Dyslexic Children Read Better" mostra che nei bambini che avevano utilizzato videogiochi d'azione è stato registrato un aumento della velocità di lettura, senza perdita in accuratezza, e progressi, sebbene meno significativi, in altri test di attenzione.
nel campione scelto il tempo trascorso con i videogiochi può aiutare a
migliorare le capacità di lettura.

Ho posto alcune domande a Sandro Franceschini (Università di Padova) coordinatore della ricerca (insieme a Simone Gori, Milena Ruffino, Simona Viola, Massimo Molteni, Andrea Facoetti).

Lo studio ha interessato le capacità fonologiche e di attenzione di due gruppi di bambini con dislessia. Che cosa avete osservato?
«Lo studio ha indagato l’effetto di una specifica categoria di videogiochi, definiti “action”, sulle abilità attentive e conseguentemente sulle abilità di lettura dei bambini con dislessia. In letteratura, già era stato dimostrato che determinate tipologie di videogiochi stimolano lo sviluppo delle capacità di estrazione dell’informazione dall’ambiente. Nel nostro studio si è osservato che la stimolazione e l’incremento delle abilità attentive, osservate nei bambini che avevano utilizzato questi videogiochi, correlavano con un incremento nella rapidità nella lettura».

Come avete misurato l'aumento della velocità di lettura?
«I bambini prima e dopo il periodo di gioco hanno letto una serie di liste di non-parole, ovvero parole senza senso, e un testo».

Che tipo di implicazioni potrebbero avere questi risultati nei confronti della dislessia?
«Dal nostro punto di vista importanti. Le difficoltà di lettura sono spesso considerate associate esclusivamente a difficoltà nella pronuncia di lettere o riconoscimento di suoni, sottovalutando il ruolo che l’attenzione visiva ed uditiva ricoprono nella formazione delle nostre conoscenze della forma delle lettere, delle parole e dei suoni ed esse associate, permettendoci di individuare le informazioni salienti dello stimolo. Videogiochi con determinate caratteristiche sembrano consentire di lavorare su tali abilità senza annoiare i bambini. Un incremento di queste competenze potrebbe portare ad aumentare le abilità di riconoscimento degli stimoli, ed aiutare lo sviluppo delle abilità fonologiche, che possono essere ulterirmente potenziate utilizzando anche i metodi tradizionali».

Attualmente state analizzando l'utilizzo di videogiochi con i tablet, in collaborazione con il Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova. Che campione avete individuato? Cosa vi aspettate di trovare?
 «La nostra idea è quella di individuare in età prescolare i bambini potenzialmente a rischio di sviluppo di difficoltà di lettura, valutando sia la familiarità del disturbo che l’andamento in una serie di prove specifiche. La nostra idea è quella di far giocare un gruppo di bambini con alcuni serious game che abbiamo sviluppato con l’intento di stimolare durante il gioco le funzioni che, sulla base dei risultati ottenuti nelle precedenti ricerche, riteniamo essere i “mattoni” alla base dello sviluppo di una corretta acquisizione della lettura. Il gruppo di bambini dovrebbe, secondo le nostre ipotesi, andare incontro ad una riduzione del rischio di sviluppo di difficoltà di lettura».

L'uso dei dispositivi dotati di touch screen se da un lato, come mostrato nella ricerca, può contribuire a migliorare la resa in letto-scrittura, d'altro canto non potrebbe avere effetti negativi sulle capacità di manipolazione degli oggetti?
«Mi sembra necessario chiarire che la ricerca pubblicata aveva come interesse principale la dimostrazione dell’importanza del ruolo dell’attenzione visiva nello sviluppo delle competenze di lettura e della possibilità di modificarla. Non consigliamo l’utilizzo di videogiochi come forma di trattamento fai da te. Il trattamento delle difficoltà di lettura deve sempre affidato ad esperti del settore. Relativamente alla ricerca che condurremo sui prescolari, il fatto di impiegare touch screen, è legato alla facilità di acquisizione del metodo di utilizzo dello strumento, basato sull’intuitività e che non implica il dover imparare ad usare mouse o tastiere, inoltre giochi sono in grado di adattarsi costantemente alle prestazioni del bambino, mantenendosi sempre ad un livello adeguato alle competenze dimostrate. Senza dubbio l'utilizzo di certi strumenti deve essere fatto con cautela, ma la nostra raccomandazione e di farne un uso moderato e controllato».

Andrea Mameli www.linguaggiomacchina.it 12 Marzo 2013

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