26 ottobre 2013

Daniele Barbieri e la fantascienza: pregiudizi, bavagli e futuri che fanno paura.

«È vero nel novanta per cento dei casi, ma il dieci per cento è tutt’altra cosa»
(Theodore Sturgeon)

Daniele Barbieri ama la fantascienza. Quella buona. E non la ama (solo) per passione. Ma anche perché, studiandola e usandola come strumento di comunicazione, ha scoperto la sua enorme capacità di indagare il presente.
Daniele sarà a Cagliari, insieme a Federico De Virgiliis, il 2 novembre per presentare il suo ultimo libro (scritto con Raffaele Mantegazza): "Quando c’era il futuro. Tracce pedagogiche nella fantascienza" (Franco Angeli, 2013).
Oggi ho chiamato Daniele (il suo numero di Imola è uno dei pochi che ricordo a memoria) e mi son fatto spiegare alcune cose. Quello che segue è il resoconto della nostra chiacchierata.
Daniele Barbieri, Casa Sirio, Giugno 2013 (foto di Dietrich Steinmetz)

Daniele, come nasce questo libro?
«Non avevo nessuna voglia di farlo, perché provo nostalgia e tristezza a ricordare Riccardo Mancini e non volevo fare un libro di fantascienza da solo o con qualcun altro. Ma quando Raffaele Mantegazza mi ha fatto la proposta mi è sembrata bella e mi sono entusiamsato. La vita oltre che tragica è sempre molto buffa, per cui lavorando e dividendo i miei file da quelli di Mantegazza per brevità ho chiamato una cartella DB e l'altra RM. Solo allora mi sono reso conto che lui si poteva abbrevviare in ErreMme e questo mi ha colpito perché era il modo in cui per anni io e Riccardo Mancini ci siamo firmati: ErreMmeDibbì sul quotidiano il manifesto e altrove. Quindi in un qualche strano modo ho fatto un altro libro con ErreMme»

Quali obiettivi vi siete posti? Cosa intendete trasmettere?
« Siamo tutti e due innamorati della buona fantascienza – che certamente è il 2% del totale – e la la usiamo nelle nostre attività. Lui insegna pedagogia dell’espropriazione e dell'annientamento nei totalitarismi, con particolare attenzione ai campi di sterminio nazisti e alla complicità delle pratiche educative nei confronti del dominio. E, ci tengo a dirlo, è molto amato dai suoi studenti e dalle sue studentesse per la passione che mette nel suo lavoro. Io come giornalista e formatore e occasionalmente come sfacciato che si finge attore. Ho la presunzione di ritenere che quasi chiunque leggerà questo libro vedrà come funziona bene la provocazione di portare in un altrove o in un futuro le grandi questioni con le quali facciamo a capocciate ogni giorno, dal concetto di umanità che apre il libro fino agli ultimi tre capitoli che parlano di genitori, bambini, maschile, femminile e altre complicazioni»

La fantascienza può ancora darci qualcosa?
«Ogni tanto qualcuno dichiara che la fantascienza è morta. Soprattutto in Italia dove esiste un antico pregiudizio verso la fantascienza, ma in fondo anche verso la scienza. È falso, perché sinché vivremo in mondi dove una qualche scienza e/o tecnologia avranno un peso, noi evidentemente ci faremo i conti, oscillando fra paura e curiosità, timore e desiderio. Le percentuali di paura o desiderio oscillano a seconda delle persone e a seconda dei periodi storici. L'efficacia della scrittura dipende ovviamente dalle persone oltre che dalle variabili storiche. Non sempre arrivano insieme un Asimov o un Dick, uno Sturgeon o una Ursula Le Guin. In questo momento autrici e autori molto interessanti ci sono, il mio preferito è il canadese Robert Sawyer. In Italia segnalo due giovani: la sarda Clelia Farris e il pescarese (probabilmente un immigrato plutoniano) Giovanni Di Iacovo. Esiste però un problema per le persone che leggono o non leggono fantascienza, perché si è diffusa una paura del futuro che anche se in parte può essere fondata assume le caratteristiche di un bavaglio. Un bavaglio che applichiamo al nostro cervello, anche perché ci siamo fatti convincere che non esiste mondo possibile migliore di questo. La buona fantascienza ci dice che letterariamente, oltre che politicamente, di futuri, di domani possibili, ce n'è tanti. E aggiungo, sapendo che Mantegazza sarà d'accordo, che determinare il futuro dipende sempre, almeno in parte, da noi»

Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
26 Ottobre 2013

Educazione e fantascienza, avvicinamenti asintotici. A Cagliari il 2 Novembre 2013 (Linguaggio Macchina, 18 Ottobre 2013)

Di futuri ce n'é tanti (Maurizio Del Santo, fantascienza.com, 26 marzo 2007)

Il volo spaziale tra scienza e fantascienza. Cagliari Festivalscienza 2011 (Linguaggio Macchina, 12 Novembre 2011)

25 ottobre 2013

Crociera nello spazio il 6 Novembre a Cagliari (Monte Claro)

Mercoledì 6 Novembre nella prima giornata del Cagliari Festivalscienza 2013 andrà in scena lo spettacolo "Crociera nello spazio" della Compagnia dei Ragazzini.
Dieci piccoli attori (Eleonora Chayes, Nereide Chayes, Clara Dessě, Dario Martinez, Matteo Masala, Francesca Melis, Maria Chiara Murru, Gaia Siddi, Emilia Turno Arthemalle, Beatrice Virdis) vestiti da alieni (gli abiti di scena sono di Patricia Pinna) saranno al teatrino di Monte Claro (alle 10 e 30) per divertire e per far riflettere sulle condizioni del nostro pianeta.
La regista Monica Zuncheddu ha potuto contare sulla consulenza scientifica dell'INAF-OAC (Istituto nazionale di Astrofisica - Osservatorio astronomico di Cagliari) e sulla collaborazione del CRS4 (Gruppo Visual Computing) per l'inserimento di una simulazione della discesa dell'astronave verso la Sardegna. 
La storia si basa sul mio libro del 2007 "Alieni in visita, esplorazioni scientifiche del cosmo" (edizioni Taphros, 2007). 

Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina




P.S. Mi segnalano il Tutto esaurito! Bisognerà organizzare una replica, dato che stanno arrivando molte richieste.

 

24 ottobre 2013

Cagliari, avvistati burattini alle fermate della metropolitana leggera!

Domani, venerdì 25 Ottobre, dalle 11 alle 13, ritornano i burattini in giro per Cagliari con "Metrostorie ad ogni fermata".
Si inizia alle 11 all'ingresso della stazione in piazza Repubblica, a Cagliari, per una serie di sketch teatrali in corrispondenza delle 9 fermate, da un capolinea all'altro (San Gottardo), lungo due viaggi di andata e ritorno. Le creature animate hanno il compito di indicare ai passeggeri i luoghi di interesse culturale e identitario situati lungo il tragitto. La loro missione principale è traghettare i pendolari dai tram della metro alle poltroncine del teatro MoMoTI.
L'iniziativa, promossa da Is Mascareddas, Arcoiris Onlus e Larus Onlus nell'ambito del progetto MOMOTI: un teatro, un burattino e la città - è il frutto della collaborazione tra i partner del progetto sostenuto dalla Fondazione con il Sud e l'azienda Arst SpA, (che gestisce la linea di trasporto pubblico Metrocagliari).
Il principale obiettivo della manifestazione è la promozione del sistema di collegamento tra il capoluogo e i centri vicini come soluzione ecologica, economica e sostenibile.

23 ottobre 2013

Concorso: le tue foto per il calendario scientifico MolecularLab.it

Ottava edizione del calendario scientifico MolecularLab: singoli ricercatori, laboratori e centri di ricerca sono invitati a trasmettere la curiosità e l'entusiasmo per il loro lavoro con fotografie significative. Si possono inviare fino a un massimo di 3 fotografie dei propri esperimenti o comunque attinenti la ricerca e la scienza,  entro il 17 Novembre. Ogni immagine dovrà essere associata a un titolo, una descrizione (più eventuale tecnica di laboratorio rappresentata) e l'autore.
Regolamento completo.

«Anche quest'anno - spiega Riccardo Fallini, deatore e fondatore di MolecularLab.it - il concorso fotografico vuole offrire l'opportunità ai ricercatori di comunicare le proprie emozioni attraverso le immagini. La passione per la Scienza e la curiosità sono gli elementi alla base di ogni attività di Ricerca, pensiamo che con iniziative come questa sia possibile incoraggiare studenti e persone ad avvicinarsi al mondo scientifico».

Le immagini  che entreranno a far parte del Calendario 2014 saranno scelte attraverso un sondaggio pubblico e in base al parere della redazione del sito.

20 ottobre 2013

Romeo Bassoli: il mio piccolo ricordo di una grande persona

Oggi ho letto un bellissimo articolo si Luciano Maiani dedicato a Romeo Bassoli, morto mercoledì a 59 anni: "In alto i cuori per Romeo" (Il Sole 24 Ore, Domenica, pag. 34).
Bellissimo perché racconta il lato professionale di Bassoli («ero io che iniziavo, buttando giù un testo che conteneva le informazioni a mia disposizione e Romeo interveniva dopo, con il suo stile illuminante, a dare tagli, colore e luce qua e là») e la sua umiltà («lui diceva che era diceva che era solo il parrucchiere che aggiustava l'acconciatura... ma che parrucchiere!»). 
Bellissimo perché ricordare una persona in questo modo, dopo averci lavorato accanto, è, per chi resta, una consolazione enorme. Con Romeo ci siamo incontrati spesso ai convegni di Comunicazione della Scienza (prima a Forlì e poi a Trieste) e ho un ottimo ricordo di lui. 
E così oggi mi sono ricordato di averlo intervistato, quando esplose la (presunta) polemica sulla velocità dei neutrini: Media, neutrini e reazioni velocissime. Intervista a Romeo Bassoli, capo ufficio stampa dell'INFN (Linguaggio Macchina, 24 Settembre 2011). Per l'intervista abbiamo utilizzato la chat di Facebook nei ritagli di tempo e l post è stato scritto in breve tempo, sempre con grande disponibilità. Sono andato a riguardare quella conversazione virtuale tra me e Romeo e ho trovato che a un certo punto io dimostravo qualche dubbio su una mia domanda e lui, senza esitazione, mi rispose: "nessun problema. Le domande non sono mai sbagliate, solo le risposte possono esserle".
C'è poco da fare. Persone ne esistono di infinite tipologie, ma le più grandi mi sembrano sempre e comunque le più gentili e disponibili.

P.S. Quella foto tagliata quasi a metà l'aveva voluta lui così, a corredo della mia intervista. 

Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
20 Ottobre 2013