Coder Dojo Cagliari: un sogno che si realizza

Perché i bambini non possono entrare dentro i computer come fanno i grandi?
Questa domanda mi è riecheggiata spesso in mente. Mi fu rivolta nel 1997 da una bambina in visita al CRS4, dove mi occupavo di accogliere le visite delle scolaresche e di mostrare loro come funzionava il web.
Così quando i ragazzi del Fab Lab di Trento, il 28 Luglio 2013, mi dissero che stavano organizzando corsi di programmazione per bambini, iniziai a intravedere la risposta. Mi fu chiaro che il Coder Dojo, la palestre di programmazione per ragazzi nata in Irlanda nel 2011, poteva rappresentare un'ottima strada per avvicinare i bambini alla programmazione. Un avvicinamento giocoso, che in realtà per me non era nuovo: l'avevo già assaporato nel 1995 a Vicenza partecipando al campo scout organizzato dal Gruppo Sperimentazione Informatica dell'Agesci (la fotografia che scattai in quel campo - sopra - è finita nella copertina della mia tesi sperimentale: LibLab: un'applicazione interattiva nella didattica della Fisica).
Perlustrando la varietà di proposte che compongono la galassia Coder Dojo ho trovato anche un altro elemento che fa parte della mia storia: l'HTML. A parte l'esperienza da "accatiemmellista" a Video On Line (1995) per me è significativo ricordare il laboratorio di informatica che ebbi la fortuna di tenere alla Facoltà dell'Università di Cagliari dal 1999 al 2001. Recentemente ho scoperto che in molti casi nei Coder Dojo si utilizza l'HTML nello stesso modo in cui lo utilizzavo io con le matricole di Scienze della Formazione: formattare una pagina con un codice per mostrare gli effetti in un browser. Un'esperienza, questa, che racchiude secondo me un forte valore formativo.
Se è vero, come si legge nella home page del sito di Coder Dojo Roma, che «Saper programmare è importante come leggere e scrivere», allora è vero che anche i linguaggi che ci permettono di entrare dentro il computer, il tablet, lo smartphone, fanno parte della cultura.
Per questo io vedo Coder Dojo Cagliari come parte di quel processo che dovrebbe portare Cagliari a diventare la Capitale Europea della Cultura del 2019.
Come scriveva ieri Dan Crow sul quotidiano The Guardian (Why every child should learn to code): «Programmare è l'arte di fornire al computer le istruzioni per eseguire compiti complessi. Una volta che sai scrivere codice, puoi creare mondi virtuali all'interno del computer e l'unico limite è l'immaginazione. Vogliamo mettere questo potere nelle mani e nel cuore di ogni bambino in Gran Bretagna. Chiunque può imparare a scrivere codice. In poche ore si possono acquisire le competenze di base e in poche settimane si può essere capaci di creare applicazioni utili e siti web».
Secondo Dan Crow, che di professione fa l'informatico, imparare a programmare non serve necessariamente a imparare il mestiere del programmatore quanto a favorire il pensiero computazionale (computational thinking) ovvero la capacità di affrontare i problemi combinando il pensiero matematico con la logica.
Crow ci ricorda anche che in Gran Bretagna il 2014 è l'anno della programmazione: Year of Code.
Un altro aspetto cruciale è insito in quel paradosso della nostra epoca per il quale l'aumento della confidenza con la tecnologia non si accompagna a una conoscenza dei processi guidano e organizzano la tecnologia stessa. L'esempio lampante, focalizzato proprio nelle fasce d'età interessate dal Coder Dojo, è quello del videogioco: bambini e ragazzi divorano il videogame e ne parlano con i coetanei, diventano molto bravi a superare le prove e a avanzare nei livelli di gioco. Ma non sanno cosa c'è dietro e come sono fatti.
Per tutte queste ragioni ho iniziato a sognare Coder Dojo Cagliari e nei mesi scorsi ho raccolto intorno a quest'idea prima l'entusiasmo di alcuni amici (Mariangela Argiolas, Manuel Floris, Pier Giuliano Nioi, Raffaelangela Pani, Andrea Serra) e poi la preziosa disponibilità del Tiscali Open Campus e della Biblioteca Ragazzi della Provincia di Cagliari.
Stiamo progettando due eventi, per diverse fasce d'età, nei prossimi mesi a Cagliari. E accanto ai corsi di programmazione per i bambini abbiamo pensato di organizzare dei seminari per i genitori: per il primo evento abbiamo coinvolto Anna Rita Vizzari, insegnante 2.0 esperta di utilizzo di tecnologie ICT in classe (con la formula del BYOD).
Gli appuntamenti e tutti i dettagli saranno nel blog Coder Dojo Cagliari.


Andrea Mameli
Blog Linguaggio Macchina
9 Febbraio 2014

Commenti

Jan ha detto…
Incredibile tempismo! Proprio due giorni fa mi lamentavo con un amico che a Cagliari non avessimo un coderdojo dove portare mio figlio! :-)

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