Quale futuro per la Sardegna dal Distretto Aerospaziale?

Alenia Aermacchi, Nemea Sistemi, Nurjana Technologies e Piaggio aero industries entrano a far parte del Distretto Aerospaziale della Sardegna, affiancando gli organismi fondatori: Aermatica, Centro Sviluppo Materiali, CNR, CRS4, Geodesia Tecnologie, INAF, Innovative Materials, Intecs, Opto Materials, Poema, Sardegna Ricerche, Space, Università di Cagliari e Università di Sassari, Vitrociset. Gli ambiti di attività del distretto sono di tipo applicativo e di ricerca: protezione civile e ambientale con l'ausilio di informazioni satellitari, piattaforma di test per aerei a pilotaggio telecomandato, esplorazione di Luna e Marte, materiali e tecnologie per l'astronomia e l'aerospazio, sorveglianza, tracciamento e predizione di rotte di oggetti orbitanti intorno alla Terra.

Linguaggio Macchina ha chiesto al presidente del Distretto, Giacomo Cao, di illustrare il valore dell'iniziativa.
In quali ambiti della ricerca e delle applicazioni aerospaziali è più realistico immaginare ricadute in Sardegna?
«I settori che sono stati individuati come prioritari dall'Assemblea dei Soci sono certamente in grado di generare realistiche ricadute in Sardegna. Ad esempio il Distretto e i suoi Soci possono dare un validissimo contributo alla realizzazione del centro funzionale per la Protezione Civile, già operativo in altre regioni italiane e recentemente annunciato dal Presidente Pigliaru. Inoltre la Sardegna dispone di infrastrutture uniche sul territorio nazionale per la realizzazione di una piattaforma di test per aerei a pilotaggio remoto. Sull'esplorazione robotica e umana di Luna e Marte i Soci del distretto hanno all'attivo non solo competenze tecnico-scentifiche assolutamente rilevanti ma soprattutto importanti brevetti internazionali nati nell'ambito del progetto COSMIC coordinato dal sottoscritto e già nazionalizzati in UE, USA, Cina, India, Giappone e Russia. Nel campo dei materiali per l'aerospazio alcuni Soci rappresentano da tempo un punto di riferimento internazionale. Infine, la presenza del radiotelescopio, gestito dall'INAF, socio del Distretto, garantisce sicure ricadute nel campo dello Space Situational Awarness.»

Quali prospettive di coinvolgimento dei dipartimenti universitari e dei centri di ricerca sardi?
«I Dipartimenti universitari e i centri di ricerca hanno prospettive estremamente interessanti di coinvolgimento non solo in quanto le Università di Cagliari e Sassari come pure l'INAF, il CNR e il CRS4 fanno parte della compagine sociale del Distretto e potranno quindi essere inseriti in tutti i progetti e le attività che fanno capo al Distretto stesso ma soprattutto perché è proprio da queste realtà che si attendono significative innovazioni nei settori di interesse del Distretto che possano essere implementate in chiave industriale con l'ausilio dei Soci privati.»

Che apporto possono fornire le industrie appena entrate nel Distretto?
«Apporti decisivi nei settori della progettazione e realizzazione di aerei per utilizzi civili e militari e di velivoli a pilotaggio remoto come pure in relazione all’osservazione terrestre tramite l'utilizzo di tecnologia proprietaria Intergraph e allo sviluppo di software applicativo su piattaforme evolute per applicazioni Real Time e Mission Critical.»

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 17 Aprile 2014

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