Opere sorprendenti a Alig'Art 2014
Il cartello relativo all'opera di Claudio Rosa non mi aiuta: "Parole perdute. Corro nel mio presente voltando le spalle ad un passato che non capisco, giro la mia rivolta dalla tastiera di un computer inseguento un futuro che non sarà mio." Anche il pensiero di Pasolini non mi fornisce indicazioni.
Un momento, Pasolini. punto la fotocamera digitale sull'opera fino a quel momento misteriosa e lo vedo. Lo sguardo di Pier Paolo Pasolini è di fronte a me.
Riguardo a occhio nudo e rivedo tasti bianchi, grigi e neri.
Riguardo attraverso la fotocamera e rivedo la faccia di Pasolini.
La foto degli occhi rappresenta sempre occhi. Eppure a vederla a occhio nudo non è altro che un insieme di tasti bianchi, grigi e neri.
Mi avvicino e scatto anche di lato. Niente da fare: Pasolini è sempre pasolini attraverso l'occhio digitale. E appare sufficientemente nitido, con l'accostamento di punti di diverso colore che diventa accostamento di forme, come nel puntinismo di Seurat. L'effetto è decisamente sorprendente.
Prima di andar via ho riguardato a occhio nudo e ho visto ancora (e soltanto) tasti bianchi, grigi e neri. Ma questo non riduce, a mio parere, l'importanza dell'opera.
P.S. Quest'opera è una delle più sorprendenti che abbia mai visto.
Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 29 Settembre 2014
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