Aree archeologiche accessibili: il mio auspicio per il 2015

Cagliari, primo Gennaio 2015. Vista dall'alto questa porzione del colle di Tuvixeddu mostra tracce evidenti dei principali insediamenti umani: ci sono le tombe pre-romane, quelle romane e le costruzioni moderne. In alto si vedono alcune tombe fenicio-puniche. In basso il Villino Serra, costruito nel 1800 accanto e sopra le sepolture romane: le tombe ad arcosolio (il tipico sepolcro arcato) e i colombari (le nicchie per le ceneri).
Uno scorcio della porzione Tuvixeddu narrata in questo post [Foto: Andrea Mameli]
Vico II Sant'Avendrace, CagliariIl villino Serra si può raggiungere percorrendo le scalette del vico II Sant'Avendrace e poi una zona di macerie, ruderi, cespugli, erbe incolte, muretti in bilico e reti più o meno divelte. Una strana enclave di campagna in città. In realtà ci sarebbe un itinerario molto più semplice e lineare, ma percorrerlo implica varcare i cancelli di un parcheggio privato. Il che, per raggiungere una zona archeologica di pregio internazionale, non è proprio il massimo. Inoltre il villino è pericolante e questo aggiunge difficoltà a una situazione già quasi disperata. Alcune tombe romane del primo secolo (sette, secondo questo articolo "Tuvixeddu, nuova vita Tomba di Rubellio. Al via i lavori di restauro del sepolcro") sono inglobate in quella struttura muraria, poco più che centenaria.
Il Villino Serra (o quel che ne rimane) [Foto: Andrea Mameli]
Tombe ad arcosolio all'interno del villino Serra [Foto: Andrea Mameli]
Altre sono scavate nella roccia calcarea, ma nascoste alla vista da recenti protezioni metalliche. Il prezzo che tutti devono pagare per l'inciviltà di pochi.
Una di queste camere (al cui interno si intravedono le nicchie tipiche del colombario romano) è sormontata dall'incisione:  
Rubellius Clyteus Marciae L. Filiae Heliadi. Cassiae Sulpiciae C(ai) f(iliae) Crassillae. Conjugibus carissimis Posterisque suis. 
Qui legis hunc titulum mortalem te esse memento.

[Tu che leggi questa lapide ricordati che sei mortale]

Quei sepolcri contenevano le ceneri di Caius Clytius Rubellius (Caio Rubello) e dei suoi familiari.
 Tomba di Rubellio - Rubellius' tomb [Foto: Andrea Mameli]
Peccato perché questa porzione, poco nota, dell'area archeologica di Tuvixeddu possiede una ricchezza culturale di immenso valore. In questi casi provo due sentimenti opposti: un'ammirazione immensa per chi realizzò quelle sepolture e una profonda rabbia per come non siano state rispettate in tempi succcessivi alla loro costruzione.
Desidero esprimere un desiderio: visitare liberamente (e senza barriere) tutte le aree archeologiche della mia città. E disporre di una tessera, riservata ai residenti, per un accesso gratuito (o quasi). Questo è il mio auspicio per l'anno appena iniziato.
Chiedo troppo?

Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 1/1/2015 

Tuvixeddu: ricchezza e degrado [Foto: Andrea Mameli]

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