Lavatrice e consumi: qualche aggiunta a quanto ho detto in tv (Mi manda Rai Tre, 20 Aprile 2015)

Oggi ho avuto l'onore di ritornare nel centro di produzione RAI "Biagio Agnes" di Saxa Rubra a Roma, ospite della trasmissione Mi manda Rai Tre. La prima volta andai con Mauro Scanu e Michele Saba il 6 Novembre 2007 (Cominciamo bene) per presentare Scienziati di ventura



Oggi il mio compito era fornire poche e semplici informazioni sui consumi della lavatrice, più alcuni consigli per risparmiare, con l'aiuto della conduttrice, la bravissima Elsa Di Gati. Sono rimasto dietro le quinte durante la prima parte della trasmissione e ho ripensato a quello che avrei dovuto dire: quanto costa un lavaggio a diverse temperature e cosa si può fare per ridurre i consumi. Poi ho riflettuto su quella che per chi si dedica alla comunicazione della scienza è la sfida suprema: riuscire a semplificare senza banalizzare. Avere pochissimo tempo a disposizione rende il problema ancora più complesso perché costringe a ulteriori semplificazioni. Così, nei pochi minuti che ho avuto a disposizione, ho lanciato pochi ma (spero) chiari messaggi. Sono rientrato a Cagliari molto soddisfatto. Ma i concetti da esprimere non si possono lasciar morire. Così ho deciso di riportare qui di seguito qualche aggiunta rispetto a quello che ho detto stamattina. 
Per svolgere il suo compito, asportare lo sporco dai tessuti, la lavatrice esercita tre azioni: chimica (per mezzo dei detersivi), meccanica (esercitata dal movimento del cestello e dall'azione dell'acqua), termica (fornita dall'acqua calda). Se ci limitiamo a considerare i consumi elettrici (anche se non sarebbe male occuparsi anche dei consumi d'acqua e della scelta dei detersivi) l'unico aspetto sul quale possiamo intervenire è il riscaldamento dell'acqua. In due modi: mantenendo i lavaggi entro i 40 gradi (tranne per i casi di sporco intenso) oppure non riscaldando affatto, dentro la lavatrice, ma importando acqua già calda. L'ideale sarebbe utilizzare acqua riscaldata con una fonte rinnovabile, come un pannello solare termico o una pompa di calore geotermica. Ma anche riscaldando l'acqua con una caldaia a gas il risparmio rispetto al riscaldamento tramite resistenza elettrica c'è. L'importante è disporre di una lavatrice in grado di accogliere l'acqua calda proveniente dall'esterno. Nel 2011, quando ho scritto il Manuale di sopravvivenza energetica (che Elsa Di Gati ha mostrato in trasmissione) in Italia erano quasi del tutto introvabili. Oggi invece sono abbondantemente presenti. Mi sembra un ottimo passo avanti. 
E il futuro? Probabilmente sarà una lavatrice dotata di controlli remoti, per la gestione e per il monitoraggio dei consumi. E grazie nell'Internet of Things potrà interagire con gli altri dispositii e robot della casa. Ma ne parleremo un'altra volta!


Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 20 Aprile 2015

Dal minuto 51,21


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