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Visualizzazione dei post da settembre 11, 2016

La fabbrica dei sogni è sempre aperta: Cinecittà merita una visita.

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Ripensavo alle parole di Federico Fellini scelte da Cinecittà per condensare il senso di questo luogo: «L’hanno definita la fabbrica dei sogni: un po’ banale, ma anche vero. È un posto che dovrebbe essere guardato con rispetto, perché al di là di quel recinto di mura ci sono artisti dotati e ispirati che sognano per noi. Per me è il posto ideale, il vuoto cosmico prima del big bang.» In effetti considerando l'importanza del cinema rispetto all'immaginario collettivo il monito di Fellini a guardare Cinecittà con rispetto non è per niente sbagliato. Anzi, Cesare Musatti, il padre della psicoanalisi italiana, ha misurato seriamente la presenza dei film nei sogni: «I sogni contengono, con una frequenza veramente notevole, impressioni, scene, personaggi, situazioni desunte da film. Non che questo materiale abbia per lo più nei sogni una funzione diversa da quella di ogni altro resto diurno; ma esso sembra prestarsi in modo particolare ad attrarre su di sé le cariche emotive d

La durata non è proporzionale alla forza: due capolavori di Eitan Pitigliani brevi ma intensi

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Quella testa poggiata sul prato di Cinecittà mi ha svelato un segreto. Venusia, la scultura che compare nella prima scena del Casanova di Federico Fellini , mi ha ricordato che all'inizio il cinema era un'arte della visione. E solo dopo è diventato arte dell'introspezione, come spiega molto bene Teresa Biondi nel suo libro del 2007 "La fabbrica delle immagini. Cultura e psicologia nell'arte filmica": «con l'evoluzione delle tecniche e delle forme del racconto è divenuto rappresentazione audiovisiva dell'uomo e del pensiero umano». Ecco, forse quello sguardo mi dice che sta tentando di entrare nella propria testa e non ci riesce perché non è in un film ma è sul prato di Cinecittà. E possiamo dire che con il cinema (prendendo ancora in prestito le parole di Teresa Biondi) «l’uomo si preserva dall’oblio, custodisce la cultura nell’atto del racconto; rivive e rinforza l’esperienza vissuta nell’atto del rappresentarsi, approfondendo e tramandando la conos

Tacabanda esite davvero!

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A Roma, improvvisamente, ti trovi di fronte un sunatore di strada, che richiama alla memoria il celebre Tacabanda! Questo signore merita tutta la mia stima (e la mia offerta) per la sua simpatia e per il suo ruolo sociale: rendere la strada più allegra. Semplicemente meraviglioso. Tacabanda era una serie di cartoni per Carosello il cui protagonista era un suonatore ambulante (che avrebbe voluto fare il panettiere sfornando biscotti Doria, di cui era la pubblicità ufficiale). La regia era di Roberto Gavioli, i disegni di Gino Gavioli, la musica di Franco Godi. Forse Gavioli si è ispirato a un personaggio di Totò (in Totò le Mokò, un film del 1949 diretto da Carlo Ludovico Bragaglia): Tacabanda nel Carosello 1968-1976 P.S. Busto di Totò (Roma, Piazza Cola di Rienzo) inaugurato nel 2002 Andrea Mameli, blog Linguaggio Macchina, 13 Settembre 2016

L'importanza del Nasone, fontanella di Roma

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Le fontanelle di Roma, chiamate amichevolmente nasoni, non sono solo un servizio di pubblica utilità. Rappresentano anche un elemento caratteristico di questa città. Di quelle in ghisa alte un metro e 20 più di 200 furono installate nel 1847, ma la prima risale al 1872. In totale di erogatori gratuiti d'acqua ce ne sono circa 2.500. L'acqua fornita viene regolarmente controllata dall'Azienda Comunale Energia e Ambiente (ACEA): ogni anno vengono eseguite circa 250.000 analisi. L'ACEA spiega che esiste un secondo vantaggio costituito dall'acqua che scorre liberamente: "Il flusso idrico continuo garantito dalle fontanelle produce enormi vantaggi dal punto di vista igienico: evita infatti la stagnazione dell'acqua nelle condotte durante la notte, quando la richiesta dalle abitazioni si riduce notevolmente, e consente di mantenere una costante fluidità nelle condotte fognarie, impedendo soprattutto nella stagione estiva il formarsi di cattivi odori&quo

Una corsetta vicino al Tevere e vedi le corde che tengono la chiatta

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Una corsetta all'alba vicino al Tevere. Uno sguardo al Ponte Matteotti. Ponte Giacomo #Matteotti #Roma Le corde trattengono la chiatta dei Vigili del Fuoco #Tevere #Rome Una foto pubblicata da Andrea Mameli (@linguaggiomacchina) in data: 10 Set 2016 alle ore 22:37 PDT E una persona curiosa come me non può non notare quelle corde. A quelle corde è assicurata la chiatta dei Vigili del Fuoco ( danneggiata dalla piena del Tevere del 2014 ) Ponte Giacomo Matteotti #corda #rope #Tevere #Roma #Rome #vigilidelfuoco Una foto pubblicata da Andrea Mameli (@linguaggiomacchina) in data: 10 Set 2016 alle ore 22:53 PDT