alla ricerca di senso - looking for sense - Andrea Mameli - blog.linguaggio.macchina@gmail.com
Sant'Efisio 361. Cagliari, primo maggio 2017
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Sant'Efisio edizione 361. Io questa festa, sarà perché coincide con il mio compleanno, la sento molto. Ricordo quando mi portavano a vedere i cavalli, i carri (traccas) e i gruppi provenienti da tutta la Sardegna. I suoni dei campanacci, la musica delle launeddas, i canti a tenores, le sirene delle navi quando il santo passa davanti al Municipio di Cagliari: tutti questi suoni sono impressi nella mia memoria. C'è chi è animato da profonda e sincera devozione, chi si riscalda solo per i suoni e i colori della Sardegna più inossidabile, chi la vive come una manifestazione autentica di "spiritualità della comunità" e chi invece desidera soltanto immergersi in una grade festa popolare. Di sicuro non credo che esistano molti eventi che si ripetono da più di 361 anni.
Oggi sono andato a vedere, ascoltare, fotografare. E a farmi immortalare insieme alle launeddas dell'Orchestra Popolare Sarda (non ringrazierò mai a sufficienza Alessandra Basciu per il suo invito), accanto a una tropue venuta dall'Olanda e da ragazze e ragazzi incontrati per strada e nel cortile del Liceo Don Bosco, dove ogni anno si radunano i gruppi prima della partenza per la processione. Chi mi conosce sa che il mio sogno è partecipare a questa grandiosa
festa con indosso gli abiti tradizionali: chi legge questo appello mi
aiuti. Grazie!
Quello che segue è il breve resoconto fotografico di questa mattina e devo dire che Marco Mameli, il mio fotografo di fiducia, si è dimostrato all'altezza del compito.
Buon Sant'Efisio!
Sant'Efisio 2017, gruppo di Desulo [Foto: Marco Mameli]
Sant'Efisio 2017 [Foto: Marco Mameli]
Con Alessandra Basciu e Carolina Casula dell'Orchestra Popolare Sarda e le loro splendide Launeddas #santefisio2017 [Foto: Marco Mameli]
Alessandra Basciu e Carolina Casula (Orchestra Popolare Sarda). Sant'Efisio 2017 [Foto: Marco Mameli]
Con Orlando Mascia, maestro di Launeddas dell'Orchestra Popolare Sarda. Sant'Efisio 2017 [Foto: Marco Mameli]
Abito tradizionale di Sadali. Sant'Efisio 2017 [Foto: Marco Mameli]
Sabato 24 giugno Gabriella Greison sarà a Sant'Antioco (aula consiliare, con inizio alle 19:00) dove avrò il piacere e l'onore di presentarla al pubblico. Sarà un piacere perché (come sapete bene se seguite questo blog) adoro quando la fisica (e la scienza in generale) sale sul palcoscenico. Sarà un onore perché il percorso professionale di Gabriella Greison è davvero straordinario e pieno di successi: nessuna o nessuno prima di lei ha mai portato la fisica (e la scienza) al grande pubblico (in Italia e non solo) in questo modo. Sinceramente, dopo averla vista sul palco del Cagliari FestivalScienza 2018 , questo successo non mi stupisce per niente: per me era già chiaro come il sole che non sarebbe stata una breve avventura. Infatti Gabriella Greison ha proseguito a scrivere e portare in scena opere, a scrivere e pubblicare libri e tanto altro. Io questa la chiamo, con grande ammirazione, avventura. Perché dentro ci vedo forza, caparbietà, curiosità, fantasia. Ma anche un
Una tavoletta di legno con alcune incisioni tuttora incomprensibili. Un mistero scientifico ancora tutto da scoprire: è la Tavoletta di Dispilio, portata alla luce dall'archeologo George Hourmouziadis in Grecia nel 1993. La datazione al carbonio-14 la colloca nel 5260 a.C. quindi il reperto sarebbe molto più antico rispetto ai primi testi di epoca sumera e 4.000 anni più vecchio rispetto ai tipi di scrittura cretese-micenea (Lineare B) . Il ritrovamento avvenne all'interno di un sito archeologico situato nei pressi del villaggio di Dispilio sul lago Kastoria (Prefettura di Kastoria) che sembra essere stato occupato dal Neolitico medio (5600 a.C.) al neolitico finale (3000 a.C.). La tavoletta di Dispilio fa parte dei 10 codici e testi non ancora decifrati .
The stellar environment of the Solar System at its birth is not yet fully known , as it has accomplished 20 revolutions around the galactic centre since its formation 4.5 billion years ago. Matthieu Gounelle (Laboratoire de Minéralogie et Cosmochimie du Muséum National d'Histoire naturelle/CNRS) and Georges Meynet (Observatoire de Genève) established the Solar System genealogy thanx to a radioactive element, 26Al, which was present in the nascent Solar System. Their results are published this week in the journal Astronomy & Astrophysics. The authors of this paper show that the parent massive star (name proposed: Coatlicue, from the Sun's mother in the Aztec cosmogony) and which is roughly 30 times more massive than our Sun, they was born with roughly 2000 stars. The star Coatlicue died in a supernova explosion. The authors show that the parent massive star, which they propose to call Coatlicue (the Sun's mother in the Aztec cosmogony), and which is ro
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