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Stefania Prandi, The Consequences |
A partire dal 22 marzo 2020 l'aumento delle chiamate al numero verde 1522 (messo a disposizione dal Dipartimento per le pari opportunità per raccogliere le richieste di aiuto, supporto e consulenza) ha fatto registrare una crescita esponenziale.
Durante il lockdown le telefonate valide al 1522 sono state 5.031 quindi il 73% in più sullo stesso periodo del 2019. Le vittime che hanno chiesto aiuto sono state 2.013 (+59%).
Dal confronto tra il periodo marzo-dicembre 2019 e l'analogo periodo del 2020, il numero dei femminicidi familiari con vittime conviventi è cresciuto da 49 a 54 (+10,2%). Questi dati mostrano quanto il fenomeno sia cresciuto nel giro di un anno, ma è altrettanto vero che prima la situazione non era proprio così felice. E se siamo ancora qui a ripetercelo è segno che c'è ancora molto da fare, a partire dal far sapere.
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Stefania Prandi, The Consequences |
Per questo trovo di enorme importanza il lavoro svolto da Stefania Prandi, giornalista, scrittrice e fotografa, con la sua indagine, durata 3 anni in un mondo di costernazione, di dolore, di rabbia e di rassegnazione. Prandi, attraverso le parole dei familiari, ha raccolto in una mostra fotografica le storie di donne uccise o fatte sparire da mariti, ex mariti, fidanzati, ex fidanzati.
The Consequences è un lavoro che non può e non deve passare inosservato. Deve colpire, interessare, far uscire dall'assuefazione, restituire attenzione e rispetto. Perché se è vero, come scrive Emanuela Falqui, curatrice della mostra, che "assistiamo quotidianamente ad una pubblica rappresentazione banalizzante e voyeuristica della violenza", è altrettanto drammaticamente reale che si assiste anche a un altro macabro spettacolo: "La notizia, ridotta a un mero fatto di cronaca, è accompagnata da parole giudicanti nei confronti della vittima, e c'è la tendenza a giustificare il comportamento maschile, assolvendolo, perché gli uomini non sarebbero in grado di gestire le proprie emozioni e pulsioni".
Ecco perché il lavoro di Stefania Prandi meriterà più di una visita distratta e compulsiva.
"Un lavoro - ha scritto Emanuela Falqui, curatrice della mostra - che mette al centro l'ascolto, accoglie la rabbia, il lutto ma anche la forza di chi porta avanti le battaglie, dentro e fuori i tribunali, per restituire dignità a queste donne, perché oltre alla verità processuale esiste anche quella storica. Le fotografie, accompagnate dalle testimonianze, ricostruiscono i ricordi facendo emergere il vero significato dell'affetto e del rispetto verso le persone care, contro la retorica di una cultura che mette sullo stesso piano l'odio, la gelosia, il controllo, il potere, come manifestazioni secondarie e naturali dell'amore. Un incontro di sguardi e di fiducia in cui i familiari consegnano il loro vissuto alla fotografa che, con delicatezza, crea un immaginario intimo, di grande intensità psicologica e profondamente incisivo, allontanandosi dalla spettacolarizzazione del dolore alla quale siamo abituati per lasciare spazio alla riflessione. Trenta ritratti colmano l'assenza di queste donne, grazie a chi non si arrende; ma sono anche un invito ad avvicinarci e ad adottare queste storie come nostre, e per le quali tutte e tutti possiamo fare qualcosa per evitare che ancora accadano".
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Stefania Prandi, The Consequences |
La mostra arriva a Cagliari grazie a Emanuela Falqui (alla quale va la mia gratitudine per aver realizzato questa complessa operazione) e grazie alla collaborazione con la Collettiva Le Infestanti, il Centro Antiviolenza dell'Unione Comuni d'Ogliastra, il Centro di Documentazione e Studi delle Donne di Cagliari, la Circola nel Cinema Alice Guy, Sardegna Teatro e Dry-Art.
L'inaugurazione non sarà sabato 27 marzo, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, alle 11:00 al Teatro Massimo di Cagliari (via De Magistris 12) Mgallery.
RINVIATA
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Stefania Prandi, The Consequences |
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