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«Ma adesso non aspettatevi di parlare con ET. La distanza di 144 anni-luce rende tutto estremamente più complicato» (L'Unione Sarda, 25 Luglio 2015)

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È troppo presto per dire ET. Non ha dubbi Giovanni Bignami, Presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, sul fatto che si sta diffondendo troppa euforia intorno all'annuncio della NASA. Bignami, quante chiamate ha ricevuto per commentare questa scoperta? «Molte, non le ho contate tutte. Ho cominciato a riceverle ieri, quando mi trovavo a Città del Capo, poi a Johannesubrg, poi in aereo ho scritto l’articolo per La Stampa. Questa è la terza intervista che rilascio oggi e poi ce ne sono già in fila altre». Perché tanta eccitazione intorno questa scoperta? «La NASA esagera. Sinceramente una notizia del genere non merita tutto questo rumore. Secondo me sarebbe meglio occuparsi di SRT, il radiotelescopio sardo». Oggi nel sito dell’INAF lei si chiedeva “Chissà se sul pianeta ‘B’ incontreremo ET” e sottolineava che sebbene questo pianeta sembri essere alla distanza giusta da una stella giusta, è comunque impossibile affermare se la vita c’è o c’è stata.  Cosa manca per ave...

Una crema solare super (24 luglio 2015)

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Una crema solare super Nell'ipotesi di un trasferimento Andandoci in vacanza ci servirebbe una protezione solare più forte, perché la sua stella è più brillante della nostra. E andandoci a lavorare si avrebbe qualche settimana di ferie in più, visto che l'anno solare dura 385 giorni. Ma quella che la Nasa chiama già la "nuova Terra" nessuno di noi la vedrà mai da vicino, dato che Kepler-452b è lontana la bellezza di 1400 anni luce. In confronto noi e il sole siamo proprio a due passi: appena 8 minuti-luce. Allora perché questa scoperta è importante? Perché si tratta del primo pianeta con parametri orbitali molti simili a quelli della Terra e quindi, forse, favorevoli alla vita: innanzitutto orbita intorno a una stella molto simile al nostro Sole. È più grande di circa il 60 per cento rispetto al nostro pianeta e Kepler-452b è un pochino (si fa per dire) più vecchio: 6 miliardi di anni, contro i 4,5 della Terra. Il primo esopianeta orbitante intorno a una stella parago...

Con Kepler-452b ci sentiamo meno soli. O forse no. (E in fondo la NASA se la tira...)

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Kepler-452b è il nome in codice del nuovo pianeta individuato dal telescopio Kepler e annunciato oggi dalla NASA. Una scoperta storica: finora non si era mai trovato un pianeta con condizioni tanto simili alla Terra. L'anno di Kepler-452b è di 385 giorni, il diametro è il 60% più largo della Terra e riceve dalla sua stella (Kepler 452) il 10% di energia in più rispetto a quanto accade nel nostro pianeta con il Sole. E la distanza Kepler 452b - Kepler 452 (che nomi odiosi) è la stessa che separa Terra e Sole: circa 150 milioni di chilometri. Quindi? Ci sentiamo meno soli? Non proprio, visto che un solo segnale radio impiegherebbe almeno 1400 anni per raggiungere quel pianeta. Cioè dall'Impero Romano al Rinascimento. Un periodo enorme. Senza contare che, se trovasse qualcuno in grado di rispondere, ci sarebbe bisogno dello stesso tempo per ottenere una risposta (almeno con le tecnologie che conosciamo adesso)... Insomma, in fondo ha ragione quel mio amico (che di queste cose ...

Quel cofanetto di bronzo con quattro ruote nuragiche

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Qualche giorno fa ho visitato, forse per la dodicesima volta, il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari : Tra un bronzetto e l'altro ho notato una cosa che non avevo mai visto: un cofanetto di bronzo con quattro ruote montate su due assi. Le (scarne) indicazioni presenti lo collocano tra i reperti rinvenuti nel nuraghe Lunghenia di Oschiri. Ho letto che questo ritrovamento lo dobbiamo all'infaticabile Alberto Della Marmora il quale, poco meno di due secoli fa, scrisse: “In passato ho fatto intraprendere degli scavi in alcuni punti dei dintorni di Oschiri e tra gli altri ai piedi del nuraghe Lugheria. Vi si è trovata una tomba nella quale si sono raccolti molti oggetti tra i quali segnalo un cofanetto di bronzo col coperchio, montato su quattro ruote in guisa di carro. È probabilmente un giocattolo infantile, o un portagioielli da donna; ne ho fatto omaggio al Museo di Cagliari.” Di questo bronzetto mi colpisce la somiglianza con le cassapanche sarde. E mi affascinano q...

Mercoledì 22 Luglio 2015 Oltre le barriere, penultima puntata: Claudia Firino

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Mercoledì 22 Luglio 2015: va in onda la penultima puntata. Andrea Ferrero e Andrea Mameli intervistano Claudia Firino, assessore alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna. Diretta FM 96.8 MHZ da Cagliari alle 20:00 Streaming e Podcast: www.radiox.it

Hanan Samet a Cagliari il 21 Luglio 2015

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Guardo il cv di Hanan Samet e mi colpisce la vastità della sua opera (più di 350 articoli scientifici, il primo dei quali risale al 1975 ( Automatically proving the correctness of translations involving optimized code "sponsored by ARPA") e l'importanza che alcuni suoi studi rivestono per la Computer Science in generale. Il 21 Luglio Hanan Samet sarà a Cagliari , invitato dal CRS4 , con tre seminari estratti dal catalogo Distinguished Speaker Program (DSP) della Association for Computing Machinery (ACM). Alle 10:00 (auditorium dell'ex Distilleria di Pirri) parlerà di geolocalizzazione di notizie  Reading News with Maps by Exploiting Spatial Synonyms . Alle 15:00 (auditorium di Ingegneria e Architettura) illustrerà i cambiamenti nella quantità dei dati offerti all’utente nelle mappe Apple, confrontate con altre piattaforme ios apps: Esri, MapQuest, e OpenSeaMap, Bing Maps e Nokia Maps: Duking It Out at the Smartphone Mobile App Mapping API Corral: Apple, Goo...

Gerolamo Spreafico e le fotografie di Francesco Mugheddu.

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Girolamo Spreafico è intervenuto alla presentazione del libro di Francesco Mugheddu, ieri sera. Anzi, è venuto appositamente da Milano per questo. Mi piace sottolinearlo. Spreafico non ha parlato di quell'aspetto che mi ha particolarmente colpito nella sua postfazione ("Cosa può dare un uomo-malato alla società? Può dare molto, anzi moltissimo") ma ha parlato del valore documentale, informativo, didattico delle foto scelte dall'autore. E si è soffermato sulla fotografia, a pagina 159 del libro di Francesco, che reca la seguente didascalia: "Membri della comunità di Arque, Bolivia", scattata durante la sua ultima missione. «La foto è piena di significati: un neonato in braccio a una bambina vicino a un cooperante internazionale non militare, non armato, che sorride sereno. Il grosso fuoristrada alle loro spalle rinforza il senso di una missione di pace. Sono tre vite che stanno insieme. Che la pace esiste e non solo la guerra. Basta volerla e volerla ve...