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Quando Stephen Hawking investì Jim Carrey

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Stephen Hawking and Jim Carrey having fun together  

La comunicazione medico-paziente passa anche attraverso la scrittura

Mi sono sempre chiesto perché molte ricette e prescrizioni compilate a mano da medici risultano quasi sempre illeggibili. Come spesso accade la satira sa raccontare molto bene la realtà e con la solita graffiante efficacia Lercio aveva sottolineato questo nel fenomeno nel 2014 con questo titolo:  Medicina: Sviluppato il primo font illeggibile per medici («La ricerca, che sarà pubblicata nel prossimo numero del “New courier of Medicine” utilizzando proprio il nuovo font, ha scatenato l’entusiasmo del mondo accademico (benché l’articolo sia comprensibile solo per i farmacisti»).   Si tratta, è vero, di semplici promemoria, ma talvolta i pazienti cercano attraverso questi brandelli di comunicazione alcune informazioni importanti per la loro salute. Infatti nel 2018 il Ministero della Salute , ha inviato a tutte le Regioni una comunicazione (denominata «Raccomandazione per la Prevenzione degli Errori in Terapia conseguenti all’uso di abbreviazioni, acronimi, sigle e ...

Venezia: Medico della Peste e Gnaga in salsa steampunk, Squid Game, Salvador Dalì. Il fascino di un Carnevale senza tempo

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Ritornare a Venezia è sempre piacevole. Niente auto, niente stress, tutto più o meno a portata di mano. Per la prima volta vedo questa magnifica città durante il Carnevale. E ho visto maschere in vendita ovunque: nelle bancarelle ci sono centinaia di modelli "Made in PRC", copie di quelle fatte a mano dagli artigiani (i maschereri, attivi dal 1436). In alcuni negozi trovi quelle originali: è facile riconoscerle perché costano molto di più e perché dentro quei negozi è vietato fotografare e ovviamente viste da vicino sono molto più belle di quelle costruite in serie. Ho visto le maschere della commedia dell'arte e le maschere tradizionali: la Baùta (il più tipico costume di Venezia, composto da maschera, “tricorno” e il mantellino chiamato tabarro), la Gnaga (la gatta), il Medico della peste (con il suo lungo naso) e il Volto (probabilmente la maschera più diffusa). Ho poi notato che a queste se ne sono aggiunte altre: i teschi messicani, gli elmetti neri di Squid Game, il...

Il ruolo della parola nella comunicazione in ambito biomedico, 18 febbraio 2022 (Fondazione Lincei per la Didattica)

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Il 18 febbraio interverrò, sul tema " Il ruolo della parola nella comunicazione in ambito biomedico" nel corso della conferenza online "L’importanza del linguaggio nella comunicazione in ambito biomedico" . La conferenza è organizzata dal Polo Sardegna del Progetto "I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale" nell'ambito del corso di formazione interdisciplinare "Pensare, ragionare e fare scienza in sinergia tra le discipline" . Intervengono anche Marco Tamietto (Università degli Studi di Torino) sul tema "Comunicare il valore della sperimentazione animale: implicazioni etiche e sociali", Pierpaolo Ciccarelli (Università di Cagliari) sul tema "La distorsione delle verità bio-mediche nella protesta no-vax. Come spiegarla?"; moderano: Marilena Formato (Università di Sassari) e Micaela Morelli (Università di Cagliari).

Tra storie, cure e cartelle parallele. Il fascino della Medicina Narrativa

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Conosciamo tutti uno strumento della pratica ospedaliera che prende il nome di Cartella Clinica . Uno strumento di comunicazione, una raccolta sintetica di dati sanitari (risultati di esami e di ricerche diagnostiche), di diagnosi e cure; ha valore giuridico (è un atto pubblico, dotato di efficacia, redatto da un pubblico ufficiale); è utile per la prevenzione degli eventi indesiderati; consente l'esercizio di diritti; permette alle strutture sanitarie di monitorare (e giustificare) le spese. I requisiti fondamentali della cartella clinica sono sei: accuratezza, chiarezza, completezza, pertinenza, rintracciabilità, veridicità. Bene, ma allora è un documento perfetto? Per la medicina ispirata al dualismo cartesiano, che vede il corpo e la mente come due mondi separati, sì. Ma se pensiamo a tutto il resto, come la percezione che i pazienti (e i loro parenti) hanno della malattia), tutto il vissuto soggettivo del paziente e dei familiari, le aspirazioni di guarigione, le paure, allora...

Il fruscio degli eucalipti di Maria Grazia Zedda: un grande romanzo di formazione

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Ho letto il romanzo d'esordio di Maria Grazia Zedda con piacere e vivo interesse. Apprezzo i romanzi di formazione quando sono privi di retorica e devo dire che Il fruscio degli eucalipti (Il Maestrale, 2022) non ha deluso le mie aspettative. Ho vissuto ogni pagina come un film, ho ascoltato i personaggi parlare, ho provato emozioni vere. E soprattutto ho riconosco dentro quelle pagine la forza della vita: l'amicizia, i legami familiari, la passione, le incertezze, le soddisfazioni, le imperfezioni, le paure, le lacrime, le risate. Dentro ci sono persone serie, solidali, inclusive, che incoraggiano e rendono la vita piacevole e degna di essere vissuta. E ci sono persone odiose, inadeguate, ossessive, che ostacolano il percorso di trasformazione della protagonista. Una trasformazione che forse coincide con quella che il poeta canadese Alden Albert Nowlan descrive semplicemente così: Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un ado...

Tra cinema e brevetti: 22 anni fa moriva Hedy Lamarr, attrice e inventrice

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10 anni fa moriva  Hedy Lamarr , attrice e inventrice. Nata a Vienna il 9 Novembre 1914 con il nome di Hedwig Eva Maria Kiesler. Da bambina studia pianoforte e danza classica, poi frequenta una scuola di recitazione diretta dal regista Max Reinhardt a Berlino. Dopo le superiori si iscrive a ingegneria, ma lascia subito gli studi per fare l'assistente di produzione di Reinhardt. A 16 anni debutta con una figurazione in Geld auf der Straβe ("Soldi per strada") di Georg Jacoby; poi in Sturm im Wasserglas (sempre nel 1931, sempre diretta da Georg Jacoby) con una piccola parte. Hedwig Eva Maria Kiesler nel 1933 La fama arriva 3 anni dopo, nel 1933, quando diventa protagonista del primo nudo della storia del cinema, nel film Ekstase diretto nel 1933 da Gustav Machatý. Lo stesso anno sposa il fabbricante d’armi viennese Fritz Mandl, così Hedy entra in contatto con esperti di armi e apprende nozioni di tecnologia militare, in particolare sui siluri teleguidati e sull...