Amici creativi sparsi per l'Italia

A volte capita di riprendere i contatti con antichi compagni si scuola, vecchi amici persi di vista, compagni di merende e di viaggio. Piacevole quando capita di scoprire i loro lati creativi che a suo tempo erano nascosti, ancora celati dietro il mistero umano: cosa farò da grande? Ripensi a quegli anni e ammetti: non avrei mai immaginato di arrivare a questo o di fare quest'altro. Oppure: non avrei mai detto che lui sarebbe diventato un mago in questa o in quest'altra attività umana. Come nel caso di Flavio, del quale avevo perso ogni contatto dai tempi delle estati a Monguelfo (Val Pusteria, Alto Adige) quindi si parla del lontano 1984... Ed eccolo comparire - grazie alla segnalazione di Roberto Murru, amico comune e attento osservatore del comportamento umano - sotto forma di artista, disegnatore, fotografo, maestro elementare, fumettista e scrittore...
Flavio Maracchia mostra un sicuro talento con il suo portale www.chito.it (dal quale ho presto queste due splendide immagini) e non vedo l'ora di coinvolgero nel mio progetto di Scienza a Fumetti.
Flavio il 30 marzo 2007 ha presentato Come un pinguino, storia di un'amicizia speciale a Docet (il salone bolognese dell'educazione) un toccante ritratto delle esperienze di un adolescente disabile nel mondo della scuola, raccontate da un compagno di classe; ho letto una bella recensione del libro di Flavio nel portale superando.it ne riporto sotto un pezzo significativo:
"Nelle pagine di Come un pinguino vengono raccontati i comportamenti di discriminazione o pietismo dei compagni di classe, l’imbarazzo che talvolta sconfina nel razzismo, da parte dei loro genitori, le difficoltà degli stessi insegnanti. Tutti, in sostanza, si rivelano seriamente impreparati ad un incontro come questo. Si raccontano poi anche episodi che accadono in classe o nello scenario immediatamente adiacente alla scuola, riportando piccoli e grandi esempi di cosa voglia dire affrontare da vicina la “diversità”, svelando i significativi passi che lentamente conducono il protagonista Matteo all’apertura e alla comprensione di una realtà, quella di Simone, fino a qualche tempo prima per lui sconosciuta e lontana."
Più avanti vi parlerò di altri amici, creativi, ritrovati.

Commenti

Anonimo ha detto…
ciao Andrea, il piacere di questro inatteso incontro è tutto mio. Le estati a Monguelfo sono lontane come la terra dalla luna ma hanno lasciato un segno dentro noi tutti. Eravamo tutti in attesa di partire per lunghi viaggi intorno al mondo e ci univa il fatto di avere zaini pronti e mete sconosciute da raggiungere. Sarebbe bello rincontrasi ora nella locanda di qualche porto di mare, fare l'appello e scoprire quanti di noi, pur continuando a viaggiare, hanno strappato al destino un biglietto di ritorno. Siamo cambiati? Io scommetto di no. Basterebbe un campo di calcio ritagliato tra il verde delle dolomiti, una chitarra, il profumo dei boschi, per scoprire forse che siamo sempre gli stessi.
Un abbraccio
Flavio

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