Successo internazionale per Maria Antonietta Mameli giovane talento sardo a New York (Il Messaggero Sardo, luglio 2009)
Le sue fotografie sono esposte nelle prestigiose gallerie newyorkesi e partecipano alle più importanti manifestazioni artistiche. Eppure l’attività di fotografa è iniziata appena quattro anni fa.
Maria Antonietta Mameli, avvocato cagliaritano con studio legale a New York, si è scoperta artista quasi per caso.
Ma forse il desiderio di catturare immagini e restituirle trasformate covava da anni: “Quando avevo cinque anni mi piaceva giocare con la Polaroid di mia madre. La fotografia è sempre stata dentro di me.
Tutto è cambiato nel 2004 fa quando acquistai una vecchia Nikon FE2 con la quale scattai il mio primo rullino in bianco e nero in un fine settimana nevoso a New York.
Una sera passeggiavo a Central Park quando la mia attenzione fu catturata dalla luce che colpiva una pista di pattinaggio. Il movimento dei pattinatori e delle ombre che li inseguivano mi ipnotizzò.
Quella sera e i giorni seguenti scattai centinaia di foto, poi andai a stamparle: via via che le immagini prendevano forma avvertii istintivamente la necessita’ di concentrarmi esclusivamente sulle persone che avevano stimolato la mia immaginazione al momento dello scatto.
Così decisi di sbarazzarmi dello sfondo e di ogni altro particolare non significativo. Quella pista di pattinaggio era diventata ai miei occhi una rappresentazione teatrale del ciclo umano della vita e della morte.”
E quando chiediamo a Maria Antonietta Mameli di descrivere la sua creatività ci rendiamo conto di quanto il suo stile sia fortemente personale: “Quando fotografo mi distacco completamente da quello che ho intorno. Nel cancellare il contesto nel quale ho scattato ho voluto rimuovere ogni possibile elemento di distrazione in modo da focalizzare la mia attenzione e quella dello spettatore su corpi minuscoli ma visibili in ogni più piccolo dettaglio, come se fossero osservati al telescopio. Ho anche voluto eliminare ogni possibile riferimento a spazio e tempo nel quale le fotografie sono state scattate. I miei soggetti sono fatti non solo di forme visibili, ma anche di ombre: le forme e le loro ombre, interconnesse in maniera inestricabile, sono per me come corpo e anima, vita e morte. Nel ridurre la dimensione dei miei soggetti ho poi voluto forzare l’osservatore ad avvicinarsi a loro non solo fisicamente, ma emotivamente”.
Per Maria Antonietta Mameli il soggetto da fotografare è “la condizione umana in ogni sua più piccola sfaccettatura”.
E per farlo non poteva esistere scenario migliore di una gigantesca metropoli: “New York è stata importantissima. È una città incredibile che ho amato istintivamente fin dal primo istante. Ogni angolo pullula di energia e vita.”
Per la fotografa sarda occasioni di successo in questi ultimi anni non sono mancate.
L’ultima in ordine di tempo è stata l’esposizione internazionale Art Basilea, considerata la migliore Fiera del mondo in campo artistico, dal 10 al 14 giugno 2009.
La biografia di Maria Antonietta Mameli, le cui opere sono esposte stabilmente nella galleria Bruce Silverstein (New York), è stata inserita in un volume presentato in occasione della Biennale di Venezia: “Instant Book, Italian Artists in New York”.
Il libro, pubblicato dalle edizioni Charta a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, raccoglie le opere di una selezione di artisti contemporanei nati in Italia ma residenti nella città della Grande Mela.
Andrea Mameli, Il Messaggero Sardo, luglio 2009, pagina 28
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