Le radici del Ficus e la cultura penetrante (Cagliari, ex caserme Trieste)

ficus cagliari Se a Cagliari non ci fossero persone che osservano, si interessano e raccontano agli altri, molti fatti rimarrebbero del tutto sconosciuti. Quando poi, come ha fatto Marta Anatra, artista vivace - e artefice dell'operazione the green architect - questi fatti sovrastano la dimensione del singolo individuo fino a tracimare verso un pubblico vasto, allora si può parlare di cultura penetrante. All'inizio non si capisce come quattro alberi e un rudere pericolante possano suscitare tanto interesse. Ma poi guardando il video, con il suo sottofondo di uccelli in festa, si coglie il senso profondo dell'operazione: nel cuore di Cagliari, come in una fetta di foresta tropicale, e piante impongono il loro ritmo e a loro forza. Ma Marta Anatra fa di più: ci aiuta a rintracciare narrazioni vive dentro oggetti pronti alla demolizione. Di queste storie di alberi e di muri troviamo un assaggio nel libretto distribuito in occasione della presentazione dell'iniziativa. «Il fascino dei vegetali sugli esseri e i gruppi umani - ha scritto l'antropologa Gabriella Da Re - deriva dalla loro ambiguità come organismi viventi, capaci di riaffermare la vita e negare la morte.»
Il libretto contiene la cronologia del territorio e le testimonianze di alcuni abitanti della zona. Tra questi c'è chi invoca la salvaguardia dei ruderi, ormai tutt'uno con le piante. Ci sono anche i Vigili Urbani, la cui sede è a pochi metri dai Ficus, rispettosi della storia di questi luoghi. ficus
Se immaginiamo la cultura, come faceva il fisico austriaco Fritjof Capra (autore del celebre Il Tao della fisica, 1975), come una cellula dotata di un nucleo ben delineato e confini indefiniti, allora forse ha proprio senso parlare di cultura penetrante in relazione alle storie che circondano alcuni pezzi di città.
Il Ficus retusa, pianta sacra in India, ha lavorato in religioso silenzio per almeno 9 anni e sue radici hanno ricoperto i ruderi delle ex caserme Trieste rimarcandone le sagome. La crescita degli alberi ha generato rielaborazioni architettoniche a dir poco straordinarie.
L'iniziativa the green architect è stata presentata questo pomeriggio nello spazio meme di Cagliari: uno spazio espositivo ma non solo, un luogo per il confronto e per sperimentazione. Un luogo, spiegano i curatori nel loro blog: «in cui l’artista non sia più soltanto mero elemento decorativo o di contorno paragonabile a patatine fritte e insalata mista, ma al contrario sia la portata principale, il fulcro attorno alla quale possa continuare l’evoluzione e l’equilibrio, un luogo della “sopravvivenza”.»
E se l'iniziativa di Marta Anatra un risultato lo ha subito prodotto è, in me, l'aumento di attenzione nel rapporto tra le case e le piante, facendomi notare (e fotografare, come si vede sotto) una casa ricoperta di edera proprio a pochi passi dallo spazio meme, in via Mameli.
via mameli cagliari

Andrea Mameli, Blog linguaggiomacchina.it
3 giugno 2011

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