Il pianeta di diamante. Parla Marta Burgay (L'unione Sarda, 5 settembre 2011)

“Esploratori dell'infinito”, un film del 1954 diretto da Richard Carlson, racconta le gesta di tre astronauti in missione nello spazio a catturare meteoriti. L'impresa si rivela più impegnativa del previsto: uno muore e uno si perde nell'infinito. Ma il terzo astronauta riesce a fare ritorno con i preziosi frammenti del corpo celeste che risultano fatti di diamante. La fantasia è stata superata dalla realtà con la scoperta, annunciata il 25 agosto su Science, di un pianeta grande cinque volte la Terra, composto di carbonio e ossigeno allo stato cristallino. Allo studio, condotto da un gruppo internazionale di astronomi, hanno partecipato quattro astronomi dell'Osservatorio di Cagliari, cacciatori di pulsar: Andrea Possenti, Marta Burgay, Nichi D'Amico e Sabrina Milia. 
Marta Burgay, cercavate un'altra pulsar e invece avete trovato un tesoro interstellare? 
«Il progetto di ricerca nei cui dati abbiamo trovato la pulsar attorno alla quale orbita il "pianeta di diamante" è una campagna osservativa su vasta scala. Uno degli scopi dichiarati è sempre stato quello di trovare qualche sorgente celeste peculiare, ma un gioiello di questa portata, in senso metaforico e letterale, non me lo sarei aspettato!» 
Un eventuale popolo di abitanti in quel pianeta come dovrebbe essere fatto? 
«Difficile a dirsi. Se fossero chimicamente simili a noi troverebbero difficile sopravvivere, non solo perché, si sa, dai diamanti non nasce niente, ma anche perché il loro Sole, la pulsar PSR J1719-1438, è morta da diverse centinaia di milioni di anni!» 
Avete pensato di sfruttare quel giacimento immenso per finanziare le vostre ricerche? 
«Non appena capiremo come facevano in Star Trek ad andare più veloci della luce, non avremo più problemi di fondi. Finalmente!» 
Quali scoperte ci aspettano? 
«Puntiamo alla scoperta di una pulsar che ruoti attorno a un buco nero, chissà che con il radiotelescopio sardo prossimo venturo, SRT, non sia la volta buona!» 

Andrea Mameli 
articolo pubblicato nell'inserto Estate (pagina della Cultura) del quotidiano L'unione Sarda, il 5 settembre 2011



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